Marinai di Terraferma

Paddyyyyyy,,,,,!!! Basta con l'envirude che frulla l'acaqua un dito sotto la linea di galleggiamento e tu che devi stare attento alla direzione per non picchiare il timone nell'elica......Questa volta un bel Merchry sailpower e specchio a compasso che lo tiene oltre oltre la pala del timone (che figata puoi spostarti sulla barca senza che questa inizi pericolose gincane) silenzioso, almeno in vasca....... promette bene...

Et voilà!!! E per il secondo anno consecutivo il drugo ci ha portati in vacanza, e soprattutto ci ha riportati a casa sani e salvi! E' stata una bellissima vacanza, molto più bella dell'anno scorso a marina di grosseto, molto bella è l'Elba. E anche scarlino non ci è dispiaciuta.
Siamo riusciti a provare molte situazioni nuove e abbiamo accumulato molta esperienza, che altro non è che "la somma dei nostri errori" (cit. Gianni Ferrara)
Purtroppo alcune cose invece non siamo riusciti a provarle, ma ci saranno sicuramente altre occasioni, visto che il drugo è tornato a casa con qualche graffio in più, ma comunque tutto intero
Non ringrazierò mai abbastanza questa comunità che mi ha dato l'aiuto necessario e mi ha fatto trovare il coraggio di affrontare avventure come queste...
Se trovo qualche foto decente la posto...

Ciao Daino. Complimenti. Dove hai varato?

aspettiamo un bel raccondo dettagliato di cui fare tesoro

Alla fine abbiamo prenotato a Scarlino. Partiamo sabato 10 agosto mattina, neanche troppo presto. Un paio di imprevisti e arriviamo al Marina nel primo pomeriggio. Mentre attendiamo l'apertura dell'ufficio, prendiamo contatti con il Porto Verde, una struttura molto bella ed economica. In sostanza è un porto a secco, con rimessaggio, gestione gru (60 euro a manovra con albero alzato), e custodia carrelli e vettura. Ci accordiamo per 6 euro al giorno per la custodia di carrello e vettura (molto meno di quanto preventivato). Alziamo l'albero nel prato del Porto Verde, soliti imprevisti, poi ci dirigiamo verso lo scivolo gratuito, molto ben fatto un anno fa, la marmitta della macchina non tocca e la barca scivola che è un piacere (ovviamente anche quì qualche imprevisto non ce lo facciamo mancare). Il Marina invece ci è costato 24 euro a notte, i bagni aperti 24/7 e la doccia calda gratuita è a quattro passi, ormeggiati nel canale con le briccole.
Il lunedì partiamo per Rio Marina, 12 miglia. Quasi tutte a motore, il vento ci sarebbe, ma ci manca proprio il coraggio e il senso di quante sono 12 miglia. Inoltre è la prima volta che salpiamo e facciamo rotta verso una destinazione nella quale non abbiamo un posto a terra prenotato...
Il primo contatto con l'isola (e con Rio Marina in particolare) è piuttosto traumatico: giunti davanti al porto nel primo pomeriggio, vento da est e onda ci fanno ballare un po', ma preferiamo restare in zona nel caso ci venisse autorizzata l'entrata. Iniziamo a telefonare ai vari contatti che abbiamo del porto, averne più di uno si è rivelato determinante: le prime telefonate si risolvono in pochi secondi con un "PER VOI NON C'E' POSTO, RIPROVATE DOMANI". L'equipaggio va nel panico, fortunatamente l'ultimo contatto ci restituisce una piccola speranza: "fate un bagno luuungo e richiamate alle 19, che un buchino vediamo di trovarlo, state tranquilli". Eseguiamo (tranne l'ultima parte). Alle 19 ci viene detto di entrare e di cercare max l'ormeggiatore, quello brutto. Entriamo e sono tutti brutti, max pare giochi a nascondino, e si diverte a farci accostare, per poi indicarci un secondo pontile, poi un altro, poi un altro. Poi ci infila in mezzo a due palazzi in uno spazio strettissimo, su di un pontile galleggiante collegato a terra. Dopo averci preso in giro per i nostri piccoli, inutili, inadeguati parabordi, finge di non sentire la mia richiesta di preventivo di spesa per l'ormeggio, e mi comunica che i bagni sono a pagamento, si trovano ad un chilometro, e tra dieci minuti chiudono. Capisco che sarà dura per l'equipaggio: pazienza per il chilometro, ma che per pisciare si debba pagare, e che lo si possa fare soltanto negli orari stabiliti da qualcun altro, non era stato previsto prima della partenza. Pazienza, la parola d'ordine è ottimismo! Dopotutto non sappiamo ancora se in tutta l'isola sarà così, oppure se è solo la sfortuna del primo giorno...
La sera, di uscire il fornello e cucinare in mezzo a quei due bestioni e davanti agli occhi di decine di persone sedute comodamente a tavola sui loro yacht che gustano sgombri, non se ne parla, ci pigghia squorna, siamo troppo genati. Tutti in pizzeria allora, dove ci accolgono allestendo un bel tavolino in mezzo alla curva della discesa più trafficata di Rio Marina, e ci servono una splendida margherita da 6 euro, di quelle congelate della Selex. Ottimo.
L'avventura a Rio Marina si conclude la mattina successiva con un attesa di 50 minuti davanti ai bagni, tanto è il ritardo dell'addetto a ritirare i soldi che pago per pisciare. Improvvisamente la curiosità di scoprire se l'accoglienza trovata al primo approdo all'Elba è fortuna o sfortuna, prende il sopravvento, e decidiamo che per noi è già ora di cambiare aria. Chiediamo il conto all'ormeggiatore brutto, veniamo rimbalzati dal capo, che "siccome siamo piccoli, da noi vuole solo 20 euro". Il nostro umore cambia improvvisamente, tanta era la convinzione che la ciliegina sulla torta sarebbe stata il conto salato, invece no. Ma ormai è deciso. si molla gli ormeggi e si va...

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A proposito: il rullo che hai sul pulpito, ha poi svolto bene la sua funzione?

Finalmente si alzano le vele e l'equipaggio inizia a divertirsi e rilassarsi, procediamo verso Portoazzurro, che raggiungiamo in pochissimo tempo, e dove tentiamo un approccio diverso rispetto a quello tenuto a Rio Marina. Questa volta entriamo in porto senza telefonare o chiedere il permesso a nessuno, ci ormeggiamo temporaneamente nei pressi del benzinaio (con la scusa di dover rabboccare la tanica) e iniziamo a contrattare con gli ormeggiatori al fine di ottenere un posto a terra per la notte (e sopratutto per poter visitare con calma il paese). Ci viene concesso un posto dove poter caricare acqua e corrente e stare soltanto fino alle 16, dopo dobbiamo smammare e riprovare dopo le 19, dietro promessa che sarà fatto il possibile per garantirci un posticino in punta ad un pontile galleggiante, aggrappati a due gommoni. Mentre ragioniamo sul da farsi, visitiamo il paese. Scopriamo che ovviamente i bagni sono a pagamento e che sono stati chiusi 5 minuti prima, mancano soltanto quattro ore alla riapertura...
L'equipaggio si lascia rattristire dal fatto che l'ormeggio promesso non permetterà di cucinare e cenare in tutta serenità sul drugo, quindi decido di raggiungere il cantiere Golfo di Mola, di fronte a Portoazzurro. La situazione al cantiere sembra decisamente migliore. Insistendo non poco, salta fuori un posticino al pontile comodo comodo, dove cucinare e cenare in santa pace, e nei 32 euro a notte sono compresi acqua e corrente, e bagni (24/7) con chiavetta precaricata di 477 euro di doccia calda!!! Avere l'ormeggio prenotato ci permette di spostarci in rada a godere del tramonto e rientrare al buio senza troppi patemi. La meteo prevede nei giorni successivi vento e mare da est, quindi il mattino successivo decidiamo di spostarci verso il lato sud dell'isola. Il rammarico di non aver visto Portoazzurro di sera è tanto, però il Golfo di Mola ci aveva concesso soltanto una notte, poi avremmo dovuto riprendere a pregare per trovare un posto altrove... Ci consolano spiegandoci che sarà così soltanto fino al 15, poi la situazione dovrebbe migliorare. Prossima tappa Marina di Campo e rade limitrofe...

P.s. @Fidi75 Abbastanza, a me non è dispiaciuto affatto. Non gira ma resta fisso, quindi cima e catena sfregano sopra e lo rovinano in fretta, ma costa veramente poco. A metà vacanza ci siamo accordati con la prodiera: lei calava, io alzavo, così nessuno si è affaticato troppo. La posizione è azzeccata, l'ancora non ha quasi mai sbattuto sullo scafo. E l'ancora che non mi è piaciuta, ne parlerò...

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bene bene bravi bravi