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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: "Tracciare un angolo retto 2" - Articoli tecnici
MessaggioInviato: 20/03/2013, 18:24 
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Località: un romano tornato al mare!
“Tracciare un angolo retto”
A grande richiesta..!! L’ha chiesto soltanto Guru70, uno solo, ma… è un grande! E allora è grande la richiesta, no? :twisted:

Nell’articolo precedente ho cercato di illustrare come si verifica se un angolo che appare o dovrebbe essere retto lo è davvero.
Qui, useremo lo stesso metodo detto “del 3-4-5” per tracciare un angolo retto e, dopo questo, molte figure frequentemente necessarie in edilizia ma anche nel fai-da-te per le nostre barche.
Allegato:
tracciamento angolo retto.JPG
tracciamento angolo retto.JPG [ 6.08 KiB | Osservato 5559 volte ]


La costruzione fondamentale è presto detta:
- tracciamo a terra un segmento AB di linea retta, che determinerà la direzione sulla quale ci appoggeremo per tutto il resto della nostra realizzazione (un muro, un’aiola, etc.);
- tracciare come? segnando a terra, o anche tendendo tra due picchetti, o due grossi chiodi, o bacchette, una lignola (spago, anche estensibile va bene). Il nodo giusto è un parlato ganciato.. :mrgreen:
- su questo tratto di linea, a partire da un’estremità (A), misureremo 3,00 metri (punto B);
- poi, a partire da A, dove fisseremo lo “zero” di una bindella (fettuccia, rotella) metrica, ci sposteremo ‘circa’ in direzione perpendicolare al segmento, con in mano la fettuccia alla misura esatta di 4,00 metri; tendiamo bene la fettuccia, che non faccia curve o sia deviata da ostacoli, come sassi o ciuffi d’erba…, e ‘marchiamo” …
(per marcare a terra, dovremo tenere ben saldo o fissato sulla misura di 4 metri la punta di una matita, o altro a seconda del tipo di fondo su cui dobbiamo marcare, appunto).
- ... che cosa marcare? non un punto, ma un tratto di arco.
faremo questo guardando verso il punto A di partenza, e cercando di fare in modo che il tratto di arco ‘contenga’ con certezza il passaggio di quello che sarà il segmento perpendicolare alla base di partenza AB. Se abbiamo occhio, il tratto di arco sarà lungo soltanto 20-30 centimetri, altrimenti abbondiamo pure, stando attenti che la punta sia davvero fissa sulla misura ‘4 metri’.
- andiamo al punto B, ci fissiamo lo ‘zero’, e ci dirigiamo verso l’arco appena marcato, tenendo in mano la fettuccia alla misura ‘5 metri’.
- tracciamo un breve tratto di arco ad incrociare il precedente; avremo definito un nuovo punto, C.
- abbiamo finito: il segmento AB è perpendicolare nel punto A al segmento AC (e viceversa).
- ci basterà, se serve, tracciare esattamente e definitivamente a terra i due segmenti e poi ‘costruirci sopra’ gli altri elementi della nostra realizzazione.

Qualche osservazione e un esempio.

1) Vale quanto detto nel primo articolo “verificare un angolo retto”: non necessariamente dobbiamo usare le misure 3, 4 e 5 metri; vanno bene tutte le terne di misure che siano rispettivamente multiple o sottomultiple di 3, 4, 5. Ad es. 240, 320, 400 cm; 12, 16, 20 metri; o anche 33, 44, 55 metri. Semmai il problema è avere una fettuccia così lunga e… riuscire a tenderla dritta!!

2) E allora quale misura scegliere? Ricordate che nell’articolo precedente abbiamo scelto una misura più corta di 3 metri per verificare un angolo di una stanza piccola? In quel caso abbiamo scelto “la più grande misura multipla di 3 che fosse anche più corta dell’elemento (parete) su cui riportare (marcare) la misura”.

3) Se dobbiamo realizzare a terra (“tracciare”) una figura decisamente più grande di un rettangolo con i lati di 3 e 4 metri (ad es. il perimetro di un’intera casa, o di una piscina), sarà difficile poi prolungare le misure 3 o 4 metri riuscendo a mantenere la rettilineità dei tracciamenti.

4) Sarà meglio che scegliamo per il “4”, cioè per il lato di maggior sviluppo della figura, “la più piccola misura, multipla di 4, che sia più lunga dello sviluppo da tracciare”.

5) Facciamo un esempio ipotizzando di dover tracciare un campo di pallavolo:
- le misure regolamentari sono 9 x 18, (due quadrati adiacenti 9 x 9, separati dalla linea di rete);
- tracciamo il lato AC’ (che conterrà poi il lato AC lungo 18 metri); ma lo tracciamo più lungo, scegliendo una misura che sia “il più piccolo multiplo di 4 maggiore di 18”. La misura 20 metri risponde alle condizioni richieste.

6) Tracciamo quindi AC’ lungo 20 metri (4 x 5; è la misura corrispondente al ‘4’ del 3-4-5)

7) Se ‘4’ diventa 20 metri, allora 3 diventa 15 e 5 diventa 25; insomma avremo moltiplicato il ‘sistema 3-4-5 per 5)
- fissato lo ‘zero’ della fettuccia sul punto A, ci dirigiamo “quasi perpendicolarmente” al segmento AC’, per una distanza esatta di 15 metri ( 3 x 5; corrispondente al lato ‘3’ del 3-4-5; marchiamo un breve tratto di arco.
- adesso fissiamo lo ‘zero’ sul punto C’ e ci dirigiamo verso l’arco appena marcato tenendo in mano la misura 25 metri; marchiamo all’incrocio con un nuovo breve tratto. Quello è il punto B’.

8) Abbiamo individuato sul terreno tre punti: A, B’, C’, che individuano i vertici di un triangolo rettangolo con angolo retto in A.

9) Sui lati AC’ e AB’, a partire da A, stacchiamo le misure regolamentari; 9 e 18 metri. Possiamo marcarle sulla lignola, o con due picchetti a terra, o con un pennarello su pezzi di nastro adesivo).

10) Ora definiamo il punto D, quarto vertice del rettangolo di gioco:
- da C, “perpendicolarmente” ad AC’ tracciamo un tratto di arco distante 9 metri;
- da B, “perpendicolarmente” ad AB’ tracciamo un tratto di arco distante 18 metri;
- i due archi si incrociano in D.

11) A metà dei lati lunghi possiamo marcare ed unire tra loro i punti che identificano la linea di rete.

12) Per verificare l’esattezza del lavoro, possiamo misurare le diagonali del rettangolo, che dovranno essere uguali.

Per chiarire: è più difficile a dirsi che a farsi. Due Tramp fanno tutto in due minuti…

_________________
Buon Vento!
Alberto
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Il più bello dei mari è quello che non navigammo (N. Hikmet)


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