Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Randa per micropomo iscritto alla classe micro
MessaggioInviato: 22/07/2014, 19:28 
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A settembre vorrei regalare la randa nuova al drugo.
Dato che le vacanze estive al mare durano al massimo tre settimane, mentre per tutto il resto dell'anno navigherei al lago di viverone, la mia opinione in merito al tipo di randa è cambiata parecchio: potrei tranquillamente tenere le vecchie mutande per le ferie al mare, e pensare ad una randa nuova specifica per l'utilizzo al lago con poco vento.
A Viverone i pareri sono tutti concordi: boma nella più bassa posizione accettabile (anche fino a base albero), archetto per il paterazzo, o meglio ancora paterazzo sdoppiato. E tutta la tela possibile, con tanto di randa squadrata, allunamento massimo e stecche al massimo.
Io non sarei così radicale, siccome pensavo finalmente di iscrivere il drugo alla classe micro, mi piacerebbe capire se la massima vela possibile dalle regole di stazzatura della classe micro, si avvicina al tipo di randa suggeritomi dai regatanti di Viverone, la eguaglia, oppure la sorpassa.

Link alle regole della classe micro per la randa: http://www.microclass.org/page.php?page=part5

Per esempio:
@Paddy: l'albero è 7,10 mt, il boma circa 2,40 mt. Se anche abbassassi il più possibile il boma, arrotondiamo ad un 7mt per 2,40 mt diviso due. A me viene 8,40 metriquadri. Perchè dici che le regole di classe non permetterebbero una randa allunata? Il limite è a 12 metriquadri.

To be continued, la scelta sarà lunga e complessa. Magari lo sviscero piano piano...

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 Oggetto del messaggio: Re: Randa per micropomo iscritto alla classe micro
MessaggioInviato: 22/07/2014, 19:42 
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Come già ti ho detto non abbasserei il boma, è solo scomodo se non pericoloso.
Il vento debole c'è soprattutto in alto e la devi andarlo a cercare.
Nemmeno ho detto che le regole di classe impediscono la penna sqùare, solo che obbligano il paterazzo e quindi la penna non può essere esagerata, puoi invece lavorare sull'allunamento usando stecche più lunghe.
Non ultimo lavorerei anche sul Genoa, per quanto tu possa ingrandire la randa non potrà mai competere con la superficie, e anche con il costo, di un drifter.

Per il paterazzo sdoppiato, che poi sono le volanti, non ne vedo la necessita. Con l'archetto alzi il paterazzo e se ti servisse cazzarlo avrai ridotto randa e ci passerà sotto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Randa per micropomo iscritto alla classe micro
MessaggioInviato: 22/07/2014, 20:24 
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Ah scusami, avevo capito intendessi, se fosse un triangolo e il tuo albero è 7 metri con un boma di 2,5 sei già oltre anche facendola triangolare.
Quindi il boma lasciamolo dov'è che è meglio per tutti ;) (anche se al lago è pieno di derive con il boma ad altezza ombelico)
Ho capito bene, è obbligatorio il paterazzo? Cmq tanto meglio, visto che c'è già. E tanto meglio se mi consigli non di sdoppiarlo, che proprio non mi ispirava, ma di sopperire con un archetto al problema dello sfregamento tra paterazzo e randa allunata.
Ma questi archetti, esistono da acquistare già fatti, oppure me lo devo costruire da solo?
Paddy ha scritto:
...Con l'archetto alzi il paterazzo e se ti servisse cazzarlo avrai ridotto randa e ci passerà sotto.

Quindi quando è ora di cazzare il paterazzo ho già preso una mano? Se è così, allora io fino ad oggi ho sempre viaggiato con il paterazzo troppo cazzato :o

VELAIO
Davvero pensi che qualunque velaio sia tranquillamente in grado di progettare la randa sulla base di quelle regole di stazza? Io ne sto cercando uno bunpat, non vorrei alzare il costo presentandogli quelle direttive...
Ma la classe non ha ancora pensato ad affiliarsi ad un velaio di riferimento, al quale magari chiedere uno sconto per gli associati? ;)

MATERIALE
Domenica al lago si parlava di "mylar leggero" in quanto a buon rapporto qualità/durata/prezzo. Qualcuno ha esperienza a riguardo?

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 Oggetto del messaggio: Re: Randa per micropomo iscritto alla classe micro
MessaggioInviato: 22/07/2014, 21:01 
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Daino ha scritto:
Ah scusami, avevo capito intendessi, se fosse un triangolo e il tuo albero è 7 metri con un boma di 2,5 sei già oltre anche facendola triangolare.


Si confermo, una randa con un allunamento normale sulla tua sarà già vicina ai 12 mq


Daino ha scritto:
Quindi il boma lasciamolo dov'è che è meglio per tutti ;) (anche se al lago è pieno di derive con il boma ad altezza ombelico)


Le derive sono una cosa i cabinati anche se piccoli un'altra. D'altro canto anche lo Star ha il boma a filo pozzetto, mai provato una virata con la Star? ;)
Le derive non hanno la possibilità di allunare la randa, le derive non hanno paterazzo, le derive non hanno sartie con possibilità di regolazione come un cabinato.
Le derive.... sbagliano :lol:

Daino ha scritto:
Ho capito bene, è obbligatorio il paterazzo? Cmq tanto meglio, visto che c'è già. E tanto meglio se mi consigli non di sdoppiarlo, che proprio non mi ispirava, ma di sopperire con un archetto al problema dello sfregamento tra paterazzo e randa allunata.
Ma questi archetti, esistono da acquistare già fatti, oppure me lo devo costruire da solo?


Per la stazza è obbligatorio, ma è utile comunque.
L'archetto è una stecca di vetroresina e lo trovi sicuramente dal velaio o nei negozi di nautica.

Daino ha scritto:
Quindi quando è ora di cazzare il paterazzo ho già preso una mano? Se è così, allora io fino ad oggi ho sempre viaggiato con il paterazzo troppo cazzato


Se proprio dovessi usarlo anche a randa piena non farai altro che lascare in virata e poi recuperarlo. Come una volante.
Probabile ;)


Daino ha scritto:
VELAIO
Davvero pensi che qualunque velaio sia tranquillamente in grado di progettare la randa sulla base di quelle regole di stazza? Io ne sto cercando uno bunpat, non vorrei alzare il costo presentandogli quelle direttive...



Il velaio per progettare una vela farà un disegno come quello, darglielo già fatto gli semplificherà la vita.
Presentandogli delle direttive il costo si alzerà per forza.

Daino ha scritto:
Ma la classe non ha ancora pensato ad affiliarsi ad un velaio di riferimento, al quale magari chiedere uno sconto per gli associati? ;)


Siamo in 10, con 5 barche diverse, abitiamo ai 4 angoli della penisola, abbiamo fra tutti forse il budget per una tormentina, posso provare a chiedere, però se muore un velaio per il gran ridere poi do la colpa a te :roll:


Daino ha scritto:
Domenica al lago si parlava di "mylar leggero" in quanto a buon rapporto qualità/durata/prezzo. Qualcuno ha esperienza a riguardo?


Il dacron va benissimo. Dipende solo cosa intendono per leggero.


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 Oggetto del messaggio: Re: Randa per micropomo iscritto alla classe micro
MessaggioInviato: 23/07/2014, 0:16 
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Paddy ha scritto:
Si confermo, una randa con un allunamento normale sulla tua sarà già vicina ai 12 mq

Azz non credevo, e non riesco a figurarmelo. Una randa, tipo 7x2,5/2=8,75mq (che comunque da 7 non ci sta). L'allunamento per arrivare a 12mq dovrebbe essere di 3,25mq?!? Pensavo meno...
Tra parentesi sailing the web per la randa del micropomo dichiara 12mq, hanno fatto i conti con l'albero da 8 metri?!?
Paddy ha scritto:
Il velaio per progettare una vela farà un disegno come quello, darglielo già fatto gli semplificherà la vita.
Presentandogli delle direttive il costo si alzerà per forza.

Cioè se gli presento lo schema delle regole della classe gli semplifico la vita ma alzerà il costo? Strani sti velai :lol:
Paddy ha scritto:
...abitiamo ai 4 angoli della penisola, abbiamo fra tutti forse il budget per una tormentina, posso provare a chiedere, però se muore un velaio per il gran ridere poi do la colpa a te :roll:

Nel mio angolo il velaio non c'è :) Quindi nel mio caso, e spero anche nel caso di altri (che potrebbero essere associati classe micro, ma anche mdt, quindi il bacino si allarga un pelino :roll: ) ci sarebbe la necessità di un corriere, il cui costo non varia per qualsiasi dei 4 angoli. Certo che morire dal ridere per un misero 10% di sconto su 2/3/4 rande all'anno in più... mi ripeto, strani sti velai :lol:
Paddy ha scritto:
...Dipende solo cosa intendono per leggero.

Loro intendono il mylar, tu il dacron?
Ma, per esempio, le vele del sam, sono di recente produzione oppure no?

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 Oggetto del messaggio: Re: Randa per micropomo iscritto alla classe micro
MessaggioInviato: 23/07/2014, 10:18 
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con l'albero da 7m per arrivare a 12mq di randa dovresti fare una penna quadra di piu' o meno 1m.

Poi pero' ti troveresti a dover usare un genoa di massimo 6,5mq che per il tuo albero armato in testa corrisponde ad un fiocco per rispettare il limite di 18,5mq di superficie di bolina...

Non sono tanto sicuro che sia conveniente fare tutta questa cosa piuttosto che utilizzare un bel genoa che integri la sup. attuale della randa (circa 8-9mq...) fino ai 18,5.


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 Oggetto del messaggio: Re: Randa per micropomo iscritto alla classe micro
MessaggioInviato: 23/07/2014, 12:34 
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Azz, il limite totale di 18,5mq complica tutto!!! Forse me lo aveva già detto Paddy, ma non ne avevo colto le conseguenze.
Il concetto è chiarissimo (la soluzione per nulla), per la classe non conviene esagerare con la randa, perchè poi sono limitato ad una vela di prua troppo piccola.
In sostanza ho davanti due situazioni:

- regate al lago: pochissimo vento, spesso si parte con 1/2 nodi. I consigli sono unanimi: randa massima possibile e genoa (o drifter) massimo possibile.
- classe: randa e genoa medi, proporzionati tra loro con un massimo di 18,5mq.

Sapevo già che le due situazioni richiedevano due soluzioni differenti, ma credevo che almeno una delle due vele potesse essere comune alle due configurazioni.

Che so, per esempio, una randa intermedia, come forse già avete detto, da accoppiare o ad un maxi-drifter per viverone, o ad un genoa medio piccolo per la classe.
Ha senso, oppure quando si riduce una vela è tassativo ridurre anche l'altra, pena barca obbligatoriamente squilibrata?

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 Oggetto del messaggio: Re: Randa per micropomo iscritto alla classe micro
MessaggioInviato: 23/07/2014, 12:51 
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Paddy ha scritto:
Non ultimo lavorerei anche sul Genoa, per quanto tu possa ingrandire la randa non potrà mai competere con la superficie, e anche con il costo, di un drifter.



Nelle mie intenzioni c'era proprio proporre una randa di stazza che non è così piccola accoppiata al fiocco previsto dalla classe, che consente di fare ottima bolina con venti oltre i 5 nodi. Per le regate del Viverone aggiungere un genoa o un drifter su frullone, tanto non ci sono problemi di stazza.
In pratica avresti un piano estremamente modulare dai 18,5 mq di randa più fiocco, facilmente gestibile e riducibile in crociera aumentabile anche al doppio quando il vento è inesistente. Casualmente la soluzione che Nexus ha attuato naturalmente.


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 Oggetto del messaggio: Re: Randa per micropomo iscritto alla classe micro
MessaggioInviato: 23/07/2014, 22:22 
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- Quindi forse alla fine non mi devo molto discostare dalla forma e dalla superficie di quella originale.
- Magari un filino più allunata, ma poco. E poco male, se proprio cozza con il paterazzo rimedio con un archetto, che fa figo.
- Se l'allunamento aumenta troppo la superficie della randa, potrei rimediare togliendo sotto: vado a prendere più vento in alto, e alzo il boma rendendo la vita più facile e sicura all'equipaggio ;) . Molto tempo fa sia Tramp che Guru parlarono di togliere un ferzo in basso alla randa del micropomo. Ma io una cosa così come la devo spiegare al velaio?
- A me il velaio che ispira di più per adesso è Citterio, che ho conosciuto di persona. Però non so se mi può assecondare sia nello studio delle regole di classe che in tutte queste strane richieste che mi vengono in mente ma che non solo non so spiegare bene, ma nemmeno sono sicuro della loro bontà.
- Lui ha in produzione queste optilatte, che a qualcuno quì era piaciuta. Però è semisteccata lunga. A me piacerebbe a tutta stecca per mantenere la forma anche con poco vento. Poi mi piacerebbe leggera leggera. Mylar leggero non so nemmeno cosa significa, mi piace il nome :shock: Ma se mi chiede quanto leggera?!?
- Non inferita nel boma è meglio, giusto? Ma così l'attacco della randa in punta al boma va modificato o rimane uguale?
- Ah, molti quì parlano di non inferirla nemmeno nell'albero, ma dotarla di quelle supposte che a loro volta si infilano nell'albero. Però a me la randa inferita nell'albero non ha mai dato problemi. Se non ci sono controindicazioni preferirei così...

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 Oggetto del messaggio: Re: Randa per micropomo iscritto alla classe micro
MessaggioInviato: 24/07/2014, 9:47 
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Daino ha scritto:
- Quindi forse alla fine non mi devo molto discostare dalla forma e dalla superficie di quella originale.

se cosí l'hanno fatta quando dovevano rispettare quelle regole... . un motivo ci sará... no?

Daino ha scritto:
- Se l'allunamento aumenta troppo la superficie della randa, potrei rimediare togliendo sotto: vado a prendere più vento in alto, e alzo il boma rendendo la vita più facile e sicura all'equipaggio

sicura mica tanto... ti tieni solo la parte alta della vela e quindi vai ad alzare il CV e con lui lo sbandamento e tutti gli effetti "spuri" quando il CV si sposta sottovento...

Daino ha scritto:
Molto tempo fa sia Tramp che Guru parlarono di togliere un ferzo in basso alla randa del micropomo.

??? io non ricordo...

Daino ha scritto:
Però è semisteccata lunga. A me piacerebbe a tutta stecca

niente stecche lunghe per regolamento...

Daino ha scritto:
Poi mi piacerebbe leggera leggera. Mylar leggero

quindi che duri poco....

Daino ha scritto:
- Non inferita nel boma è meglio, giusto? Ma così l'attacco della randa in punta al boma va modificato o rimane uguale?

si, e' piu' facile dargli la forma giusta. Il punto di scotta sul boma resta identico..

Daino ha scritto:
- Ah, molti quì parlano di non inferirla nemmeno nell'albero, ma dotarla di quelle supposte che a loro volta si infilano nell'albero

le supposte si infilano dove sai....
un marinaio utilizza i cursori sulla inferitura...

Daino ha scritto:
. Però a me la randa inferita nell'albero non ha mai dato problemi. Se non ci sono controindicazioni preferirei così...

se l'inferitura permette, i cursori sono piu' comodi sopratutto se hai il lazy bag perche' la randa resta li anche quando ammainata.. e va su e giú che e' una bellezza...


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