Marinai di Terraferma

Sul perché non esistano altri manuali che parlano di PCC temo che Paddy sia stato troppo buono con il mio. Non è il mio libello che è troppo esaustivo, sono i lettori che mancano. A riprova, guardate quanti libri - buoni e cattivi - ci sono su temi come meteo, manovre, racconti di viaggio, ecc... Gli argomenti sono sempre gli stessi, ma la gente chiede titoli. Nel caso nostro, invece, gli interessati sono proprio pochi e sono abbastanza scettico sul fatto che aumenteranno.

Sul taglio da dare ad una eventuale prossima edizione vi confesso che mi sono interrogato parecchio. Gli spunti di Paddy sono giusti e ho anche alcune idee mie.
Per il momento, comunque, posso dire con certezza solo una cosa: è un lavoraccio.

Infine, per sapere quante copie ci sono ancora in giro, posso provare a fare un conto indiretto partendo dalle ricevute che negli anni l'editore mi ha inviato. Non sarà precisissimo, visto che Nistri Lischi è stata venduta a Class Editori e che per anni non ho avuto alcuna notizia delle vendite. Posso provare, per pura curiosità.

Ciao
L.

Certo. Se vuoi scrivere un libro sulla meteo basta scopiazzare, su questo tema toccherebbe essere originali

No sul serio, mi intriga molto. Rivisitare le necessità del SIB sulla base di quanto è cambiato nei decenni è cosa utile. Una volta, come scrivi tu, si comprava un Bisso e si andava in Corsica, una volta il SIB era un velista già appassionato che si scontrava con esigenze familiari, tanti sogni e pochi "danée", una volta mettevi il gancio al 131 e che fossero 1 o 2 o 3 tonnellate poco cambiava, così poca differenza faceva se le vele erano marce o i salvagenti a norma CEE.
Oggi è cambiato veramente tutto. Le barche da carrellare non sono più le stesse, i traini molto più complicati, così come le normative e l'attenzione dei velisti ad esse. Ma soprattutto è cambiato il SIB che oggi è forse ancora più sognatore di una volta, nel senso che spesso non è già un velista e per questo ha della vela un immaginario più favoloso o favoleggiante, ma al contempo lo è molto meno perché, costretto dalla logica moderna ad essere più riflessivo.

Non so se sono stato chiaro? Non credo

A ben pensarci qualcuno un lavoretto niente male l'ha già fatto

https://docs.google.com/file/d/0B_Bdkbo ... edit?pli=1

Al contrario!!! Sei chiarissimo Paddy....oggi le esigenze( almeno le mie) sono ben diverse da allora.....come sono cambiate appunto le normative e le barche....

Sull'immaginario più favoleggiante.....pure!!


Se poi si va sul concreto credo sia cambiato tutto.....anche i porti....dove sempre più spesso ti senti rispondere che non hanno posto perchè privilegiano una metratura superiore....o semplicemente perchè i porti sono costruitit con posti barca che partono dai.....7/9 mt.....

Sei stato chiarissimo, Paddy.

Guarda, in estrema sintesi per rieditare un vecchio manuale ci sono varie scuole di pensiero.
1) Non toccare nulla e aggiungere gli aggiornamenti alla fine dei capitoli.
2) Riscrivere solo le parti normativo-legali e rivedere brevemente quelle tecniche.
3) Riscrivere tutto.
4) Riscrivere tutto, ampliando lo scopo.

Ognuna di queste filosofie ha la sua logica, vantaggi e svantaggi, e richiede la sua quantità di impegno.

Inoltre, non bisogna dimenticare che non è cambiata solo la nautica, ma tutto il mondo. Esistono supporti diversi dalla carta, le informazioni viaggiano molto più velocemente quindi il pubblico è più smaliziato, esistono modi più moderni di interagire con gli altri, come ad esempio i forum, i blog, i siti internet, e tante cose sono già scritte.

Insomma, l'argomento è complesso. Comunque, se davvero ti intriga - e soprattutto se intriga anche gli altri partecipanti al forum - possiamo approfondire.

Ciao
L:

Pare che tu abbia già scritto qualcosa sull'argomento?

Trattati sull'argomento in realtà ce ne sono decine, solo Francesco ne ha scritti almeno un paio e, come dici, ogni forum è in realtà esso stesso un trattato sull'agomento, basta cercare.
Credo che l'unica strada per proporre un qualcosa che sia veramente utile e originale si dovrebbe riportare le informazioni già presenti sul tuo libro, eventualmente aggiornandole e sui blog, forum, ecc e analizzarle. Portare cioè il neo velista a comprendere cosa succede una volta comprata la barca e posizionata sul carrello, cosa succede quando una barca di 6 metri prende un'onda e come si può viverci dentro pur essendo così piccola; sono incredibilmente questi gli argomenti che più sconvolgono, più dell'utilizzo di un GPS o della ricerca di un buon ancoraggio.

btw segnalo per i sib che volessero prenderne una copia,ho visto l'altro giorno che alla "mare di carta" di venezia
la patrizia ne ha ancora 3-4 copie intonse eppoi basta fere delle semplici considerazioni:
ora un gps è alla portata di mano
i fb 4 tempi sono meno assetati
con i led i piccoli consumi di bordo sono inferiori
da allora il gigantismo nautico è aumentato ancora e con 5-7 metri di barca da netti(come il sottoscritto),si trova qualche ormeggio a sbaffo

Anche per me il libro di Carnevali è stato l'inizio.... ora me lo rileggo ... con un pò di nostalgia !!!!

aggiungo che visto il periodo storico che stiamo attraversando,i sognatori in bolletta sono cresciuti e
attualmente non c'è nessun libro che affronti la crociera in modo semplice per le barchette..che stanno avendo una seconda giovinezza..assisto a un movimento del mercato 5-8 metri rispetto ai corpi morti di 10-12 metri

giù la maschera dai.

io un lavoro di questo genere l'ho già scritto. ho provato a raccogliere un diario delle inesperienze di viaggio e di armatore e mastro d'ascia e un taqquino dell cose che ho imparato in pochi anni si SIB e che non ho mai trovato in nessun manuale. Quindi non parlo di rigging, di tecniche di virata o di ormeggio, ma di cosa vuol dire partire da zero e da ignoranti - come noi - e trovarsi a gestire un'unità da diporto, fuori e dentro dal mare. Io all'inizio non sapevo neppure...se la barca galleggiava. Poi abbiamo cominciato, da una canoa, ad una barchetta, ad una barcona, al carrello etc. ripeto è più un diario di viaggio addizionato.
nella mia vita Ho gettato centinaia di euro in esperimenti falliti, in vernice della brico e flatting prima di capire qual fosse la differenza. Ho costruito (questa però non raccontatela a nessuno ) una canoa con la schiuma epossidica (quella da ferramenta dentro le pistole, che si espande, per intenderci) prima di capire che la resina per costruzione era un'altra cosa. Insomma è come mettere un bambino di 5 anni in una cucina e dirgli -adesso cucinami un pasta, gli ingredienti sono lì- Io avevo tutta la teoria dei manuali e dei romanzi, ma di pratico nulla. Ecco cosa mi ha spinto scrivere un "diario di bordo". sono appunti che sono serviti a me per primo e che magari potrebbero servire a qualche altro montanaro SIB.

Con un po' di vergogna go spedito il lavoro a diverse case editrici e molte mi hanno risposto, però tutte chiedono un contributo sostanzioso per la pubblicazione, anche se si dicono entusiaste del mio libro. Dai raga datemi un consiglio e un incoraggiamento. chiunque lo volesse leggere mi mandi l'indirizzo che glielo spedisco. Le case editrici mi hanno fatto giurare sul vangelo, sul corano e sui miei figli che non ho pubblicato neanche una riga (bugia )