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 Oggetto del messaggio: Tikitomtom - Wharram 26
MessaggioInviato: 25/02/2010, 9:48 
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per il testo con foto potete scaricare il file sotto



Mi diverte descrivere un progetto wharram, proprio io che chiedo informazioni di continuo e che tutto sono tranne un esperto marinaio. Comunque, da entusiasta estimatore di queste barche ne descrivo volentieri le caratteristiche. Spero solo di non scrivere corbellerie e accetto volentieri critiche o correzioni.

James Wharram è un progettista inglese, che nel secolo scorso, sposò la convinzione che la nautica non dovesse essere riservata a pochi ricchi armatori, ma potesse essere diffusa anche tra gente normale. Dopo un viaggio nel pacifico polinesiano, viaggio che entrò nel mito, apprese e apprezzò accorgimenti delle canoe da pesca polinesiane e le trasferì ai suoi progetti che conservano caratteristiche essenziali. Stabilità, velocità, semplicità. In più la possibilità per chiunque di permetterseli, grazie all'autocostruzione.
In particolare:

- la randa alare è tipica delle barche di Wharram. L'assenza del boma le permette di essere terzarolata molto facilmente anche con vento in poppa sostenuto e soprattutto elimina un problema per chi vive in coperta. Viene eliminata l'inferitura, grazie ad una tasca che avvolge l'albero ospitando al suo interno le drizze della vela e del caratteristico picco. Questo riduce di molto la turbolenza dell'albero.

- Il ridotto pescaggio permette di ancorare in rade dove pochi altri si addentrerebbero, aumentando la possibilità di ridosso.

Questi catamarani costruiti in legno possono essere addirittura spiaggiati e le poppe, simmetriche alle prue, consentono alla barca di affrontare i frangenti, così come i timoni sono protetti dagli skeg.



- La velocità notevole di ogni multiscafo permette di scappare in fretta da un'eventuale problema meteo di qualunque natura.
- Le traverse sono interamente legate con cimette, che donano mobilità all'insieme della struttura, che può lavorare in torsione, eliminando il problema strutturale tipico dei multiscafo.

Wharram sviluppò diversi disegni che poi divennero famosi.
Personalmente ne conosco solo tre, destinati al cosiddetto "nautical trek":
l'Hitia 17, il Tiki 21 e il fratello maggiore 26, di cui uno solo, l'ultimo, per esperienza diretta:



L'Hitia è un catamarano, molto piccolo

E' dotato di gavoni che non possono ospitare equipaggio al loro interno, ma permettono solo di stivare il bagaglio o quant'altro. Può essere carrellato, ma anche trasportato sul tetto di un furgone.


Il Tiki 21 è decisamente una barca più seria.
Gli scafi possono essere abitati, ma esclusivamente per dormire, in quanto l'altezza massima è davvero ridotta.



Su questi due cat, ho visto più volte montare una tendina per trascorrere la notte e aumentarne la vivibilità.


Il Tiki 21 è comunque una barca che ha circumnavigato il globo e salvo smentite, dovrebbe mantenere il record di più piccolo catamarano attorno al mondo.



Il Tiki 26 è la barca che conosco meglio, anche se ancora molto poco. E' l'espansione del 21, elaborato, se non vado errato, proprio in seguito al giro del mondo effettuato con il '21.
Gli scafi diventano vivibili e in grado di ospitare comodamente 4 persone, pur mantenendo le caratteristiche delle barchette precedenti. Si monta o si smonta in poche ore; un paio, mi hanno assicurato amici austriaci, con un po' di esperienza e in due persone. Al massimo una mattinata.




Ovviamente, essendo barche autocostruite, ognuna conserva caratteristiche tipiche e personali. Il nostro tomtom in particolare:

- ha le tughe rialzate, il che permette maggiore abitabilità all'interno degli scafi, così come le dimensioni e disposizione degli scomparti interni sono assimetriche per poter meglio adattarsi alle esigenze personali e poter ospitare una cucinino e un serbatoio per l'acqua.
- Il dislivello del quadrato centrale, di conseguenza, è stato eliminato, sacrificando le panche ma generando altri gavoni sotto il pagliolo.

- La chiglia è profilata in acciaio, per poter spiaggiare la barca senza patemi d'animo anche su sabbia non proprio fine o poter scongiurare danni su bassi pescaggi. In ogni caso tutti gli scomparti all'interno e i gavoni a prua e a poppa sono stagni, in modo da poter assicurare l'innafondabilità, come in tutti i progetti Wharram.

- A prua è stata costruita una sorta di pulpito che consente di andare a manovrare le vele senza eccessivi equilibrismi anche con mare ballerino. In più abbiamo montato una battagliola, inesistente su altri wharram, proprio per scongiurare qualunque possibilità di caduta in mare. Navighiamo con una bimba di otto anni e una mamma che non sa nuotare, che tra poco sfornerà un altro marinaio.

- Al nostro Tiki sono stati aggiunti altri due passauomo, oltre ai due canonici ed è un particolare cui difficilmente rinuncerei. L'aerazione delle cabine migliora in modo esponenziale, e si evita che il tuo compagno ti cammini sulla faccia per andare a fare la pipì di notte.

- Questo Tiki in particolare era stato pensato per il mare del Nord, quindi è stato costruito abbondando in sicurezza e robustezza dei materiali. Ciò ne ha appesantito i 700 chili dichiarati dal costruttore fino a (credo) 10 qli.

In Italia queste barche sono molto poco diffuse, come tutti i multiscafo in genere. Ciononostante in tutta Europa se ne trovano diversi. In Austria in particolare c'è una vasta e vivace comunità di wharramcarrellatori.

A me questa barca è piaciuta dal primo momento che l'ho vista.
Le doti di barca carrellabile sono facilmente intuibili in un forum come questo, ma si aggiunga il fatto

- che trova ridosso ovunque, fondamentale per un fifone inesperto come me,

- che si può spiaggiare, cosa che da sempre mi affascina in ogni barca, forse perché sono più vicino al camping nautico che all'altura,

- che navighiamo con una bimba e presto con un neonato e che quindi un catamarano offre, a parità di lunghezza, molta più abitabilità di un monoscafo, ma anche molta più sicurezza psicologica, perché è molto più difficile cadere in mare e ci si sente più protetti. Parola di Violanda che non sa nuotare.
- che questa barca è esattamente calcata sulla mia idea di andare per il mondo e di vivere. Semplice. A bordo nulla di più di ciò che serve
- che da sempre i multiscafo mi hanno attirato, non lo perché,
- che questa barca è lontana anni luce dal circuito della nautica fighetta, tirata, da yacht club,
- che le barche in legno conservano un fascino che la vetroresina, mi spiace, ma...

La prima volta che sono salito su un Wharram era un Pahi, un catamarano molto più grande del Tiki e sarà che venivo da un paio di settimane a bordo di un alpa 6.70, ma mangiare in 6 attorno ad un tavolo, mi ha dato un senso di apertura straordinario. Ho poi fatto amicizia con quelli del Pahi che ho poi scoperto essere cultori della filosofia Wharram da sempre e di un modo di andar in barca che condivido pienamente. Nel rispetto totale dell'ambiente che ci circonda, scegliendo il porto e il motore solo per necessità. In particolare Fulvio è anche l'orecchio cui affido dubbi, perplessità, paure di un marinaio in erba (in tutti i sensi) come me, e che quindi sorriderà se mai dovesse leggere questo mio intervento e cui chiedo scusa per la mia presunzione. Però la filosofia Wharram mi ha veramente contagiato.
Allegato:
tiki262.doc [5.52 MiB]
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 Oggetto del messaggio: Re: progetti Wharram: il Tiki 26
MessaggioInviato: 25/02/2010, 10:55 
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Iscritto il: 16/02/2010, 15:13
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l'allestimento interno per ora è davvero spartano, però è razionale. Proporrò delle foto al più presto. Considerate comunque che sono barche essenziali (forse non dovrei neppure dirlo) più che altro vicine al campeggio che al lusso da Yacht. Nel mio ad esempio non è previsto il bagno, perché semplicemte non ci serve. Così come l'acqua è conservata soprattutto in taniche e docce solari. Le cabine servono solo per dormire, per il carteggio e per cacciarci la bambina quando non deve rompere in coperta, se è brutto tempo, se si annoia e per farle trovare il suo ambiente personale. P.s.
i due scafi consentono di mantenere una vita sessual....privata anche con più persone a bordo.

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