ETA-BETA
In dieci anni e adesso che faccio mente locale mi rendo conto che sono di più, esattemente 14: misurati sull'età di mio nipote adesso ventenne che in qualche foto fa ricordare che era al primo anno di scuola; ho aggiunto cose e tolte altre tutte indispensabili all'inizio e poi rivelatesi solo peso e spazio occuparo. Adesso pesi e spazi si sono stabilizzati attorno ad una ottimizzazione che non fa mancare nulla, con qualche nota anche di superfluo: come il tavolo in mogano lucido che scompare nel portatambucio sottocoperta a prua, o gli oggetti di cucina fatti per cucinare davvero, i lenzuoli con l'elastico per le dinette tagliati a misura. La cambusa in scatole ermetiche trasparenti, una per ogni servizio: colazione, pasta e primi, scatolette contorni e spezie, condimenti. Prese per essere sitemate nel gavone di prua sopra la scorta di vino: protetto con il nailon a pallini bottiglia per bottiglia, l'acua nei gavoni e la pompa a siringa per travasarla nei tegami eccc....
Tutto questo che da l'impressione di non esserci, quando appare ai neofiti sembra uscito dall'abbigliamento dell'amico di Topolino.
Il nome o l'epiteto è apparso parecchio tardi nella vita del micro e precisamente quando abbiamo deciso di partecipare alla barcolana, scaricando ogni cosa che non servisse, per l'occasione l'amica( la stessa di cui ho raccontato del modo di versare il caffè dalla macchinetta, bloccata con le molle sul fornello basculante: piegando il fornello con tutta la macchinetta) che si era offerta di partecipare ai preparativi proruppe con l'esclamazione: è peggo di ETA-BETA e tale le è rimasto addosso.
A volte si racconta più del nome che ditutta la barca
strano no?