Marinai di Terraferma

Quindi la nostra è un "meticcio".....

Per la cosa del paterazzo lo so, e posso assicurare che si imbanana non poco, però alcuni mi hanno detto che avendo lo strallo di prua così basso (circa a 3/4), si rischia molto, più che piegare l'albero, di spezzarlo....

Per la rotaia della randa guarderò, comunque non è un lavoro che abbiamo intenzione di fare a breve, ma sicuramente almeno dopo l'estate.

Grazie mille Paddy!!!!

Ciao

Buon vento!!!

Immagina di averlo sdriato su 2 cavvalletti, ora saltaci sopra, secondo me non si spezza nemmeno così.

Il "difetto" è che cazzando oltremodo il paterazzo aumenti in parte la catenaria del fiocco e devi quindi contrastare con le volanti che a loro volta raddrizzano l'albero... Insomma un circolo vizioso

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Se tiro indietro la penna, e non ho le sartie acquartierate, la parte centrale dell'albero va in avanti lascando di conseguenza lo strallo.

Paddy ha ragione, cazzando il paterazzo si lasca lo strallo perche' l'albero "spancia" in avanti.. (e lo strallo non e' in testa)
Si riprende la giusta tensione dello strallo di prua con le volanti che "fissano" il punto di attacco dello strallo..
A quel punto la "pancia" dell'albero si regola piu' con le sartie basse che con il paterazzo.

Nella realta', per come e' fatto l'albero da 8,10 del micropomo il paterazzo agisce quasi esclusivamente sulla penna (la parte sopra allo strallo) che e' veramente un grissino... ( e' un tubo da 5cm di diametro... piu' o meno)
il resto dell'albero si flette lascando le sartie basse.

Ah, riguardo al micropomo di pier, credo sia un micropomo "standard" armato con l'albero lungo da 8,10m a 3/4 e le volanti "corte" vicino alla tuga.
L'altra versione era quella da crociera con l'albero da 7m ( o era 7,40m? vabbe'... quello...).

Per il renetta, portero' i dettagli delle differenze... prima o poi..