Marinai di Terraferma

Vedo solo ora, mi spiace perchè l'argomento mi interessa.

Partendo sempre dal presupposto di generalizzare,perchè come reagisce e come va il Falcon lo sai solo tu, scappando e dunque parliamo adi vento o in poppa o al gran lasco io farei il fiocco e niente randa. La barca diventa tranquilla e perefettamente gestibile. Il boma potresti staccarlo dal centro e murarlo su un golfare in falchetta in modo da assicurarlo e lasciarlo fuori dalle scatole...io lo metterei sotto vento.

Per quanto riguarda il filare un qualcosa a poppa si fa quando le onde sono raggiungenti e tendono o a salirti in pozzetto o a spingerti la poppa o altrimenti proprio ad alzarti la poppa. Si fila di tutto...dalle cime spesse a quelle sottili...più ne fili e meglio è. Quella cima con tanti piccoli paracaduti, se ce l'hai tienila cara! In mancanza di quella o cime normali oppure potresti provare con una ancora galleggiante ma mi sa che si romperebbe.

Guardando i due filmati: il Falcon ha vento al gran lasco ed onde dal traverso al lasco, mentre brezza22 ha poppa piena ed ogni tanto un gran lasco alle onde e mi sa anche al vento.

una delle più belle corse che ho fatto è stata l'ultima di quest'anno
il venerdì prima della barcolana scirocco da diversi giorni ero a lignano
aspettando che si calmasse per andare alla barcolana stufo e non fiducioso del
meteo(sbagliando visto che la barcolana niente vento)decido di tornare a venezia
esco dal tagliamento onde ripide e alte ma!sarà la risacca del fiume
passato il faro di bibione peggio, umiliato e stuffo andavo su è giù come in giostra
ormai avevamo deciso di tornare indietro 30 ml così sarebbe stato impossibile
ma prima di tornare dai mettiamo il code e facciamo due salti
la barca si impenna si mette sull'onda piatta come se fosse mare liscio 10-13 nodi
la costa passava come in autostrada 3 ore ero al faro del lido

Vediamo di prestare attenzione! Eccheddiamine!!! Mica posso sempre mettere foto di belle figliole per attirare il vostro interesse...


In che senso STACCARE?!!
Una cosa tipo: togliere la randa, sfilare il tesabase, le due borose (tutto interno), togliere il vang, il lazyjack, sfilare la coppiglia della trozza ed adagiarlo da una parte? Comodo... non ci avevo mai pensato
Di che annata è? Confessa....

vi ho raccontato questa corsa non certo per stupirvi
ma perchè ho la sensazione che ci sono ancora margini per migliorare
sono convinto che specialmente di lasco si possa sperimentare
non ho ancora la idee chiare ma ho il presentimento che tirarsi
fuori un pochino dall'acqua e sfruttare meglio l'onda può portare vantaggi
ma adesso mi piacerebbe sapere se avete provato invece di diminuire aumentare
la superficie velica
parto dall'idea (forse sbagliata)che la barca fa meno sforzo fuori dall'acqua
e se si gioca in maniera da restare sull'onda si potrebbe affrontare un mare più
impegnativo ma! a rileggero sembra una stupidata ma anche se mi spiego
male fate uno sforzo per capirmi

Quello che forse non sai è che un motoscafo sottostà ad alcune regole fisiche. Una in particolare impedisce a scafi dislocanti di superare una determinata velocità, detta anche velocità critica o di carena, rilevabile dalla formula V(nodi)=1,30 * radice quadra della lunghezza in piedi.
Aumentare la potenza può quindi ottenere il risultati di "tirarsi fuori dall'acqua", ma solo per posizionarsi su un invaso fino a che non si sarà ripristinata l'alberatura persa.
Se invece parli di catamarani, è bene tu lo specifichi.

Non dico una novità se richiamo il concetto di planata o,anche surfata, che in certe condizioni è quasi la stessa cosa.

E quidi, ma solo in condizioni di 'non dislocamento', superare la velocità critica si può, e qualche volta non serve neppure aver troppa tela.
Aumentare la potenza... certo che si può, e forse più frequentemente ci sarà la possibiltà di innescare la planata o la surfata.
Il problema però è subito in agguato: si riesce a tenerla, e a tenere la barca dritta?
Con le derive da regata è del tutto normale; con barche 'dislocanti' come i mini-medi-cabinati, anche se a deriva mobile, non è invece semplice; ogni piccolo errore si paga:
- in termini di sicurezza dell'equipaggio (su una deriva da regata la scuffia sta nel gioco, sulle 'nostre' nemmeno per sogno);
- in termini di danni: le attrezzature di governo rischiano la rottura, e da qui vai al punto precedente...

Insomma ... lasciar perdere..?

trap il punto è,come rispondevo tempo fa a joe sui cambiamenti climatici,
noi siamo abituati a navigare al massimo a forza 3-4 ed ero io il primo
a dire se fa brutto col cavolo(vedi come sono diventato educato )
che vado in mare,ma quest'anno mi sono reso conto che se vuoi andare da qualche parte
devi uscire purtroppo con forza 5 e beccarti forza 6
la cosa è problematica devo rivedere un pò tutto,dal controllo dell'attrezzatura,
all'abitudine della psiche ad affrontare con normalità il mare,alla sicurezza,ad un
nuovo modo di navigare,certo sarebbe proficuo trovare persone che hanno lo stesso
problema o magari che lo abbiano risolto intanto butto lì vediamo cosa ne esce

mi spiego meglio
io uscivo tendenzalmente con la brezza il vento girava col sole
al massimo si arrivava e per breve periodo a 20 30 nodi onda poca
quest'anno pochissime giornate con la brezza al loro posto
bora,scirocco ostro e garbin (parlo sempre della mia zona)
sempre che si sappia navigare in sicurezza
col la bora si puo andare solo a sud-ovest e a ovest
con il garbin a est
interessante sarebbe lo scirocco e l'ostro che permetterebbe di navigare
sia a est che a ovest magari sul finire che ha una velocità costante
ma purtroppo si è al massimo di onda ed ecco il perchè del post di prima

NeXus intendevo sganciare dalla torretta tutto il meccanismo del paranco randa! Di solito attaccato alla torretta si mette un moschettone a sgancio rapido, dunque in un attimo lo sganci dalla torretta e lo fissi sottovento ad un golfare in falchetta. In questo modo hai il pozzetto completamente sgombro e sicuro e pure il lato sopravento.
E guarda ceh fumo robba buena

Dici bene, nel tema dell'argomento non ci sta, si sta parlando di sicurezza e tranquillità. Quale l'intensità del vento poco importa, essendo soggettiva e in funzione del mezzo, ma, ribadisco è la potenza che dobbiamo regolare e non serve aumentarla quanto capire quale è il valore e dove applicarla così che ci consenta di mantenere il pieno controllo e al contempo conservare l'attrezzatura.

Due estati fa, 20/25 nodi (ecco cosa intendo per soggettivo) in poppa piena con un metro di onda. La prima ora la passiamo con fiocco deriva e motore a metà potenza, le onde sovente ci raggiungono il motore si sommerge e la spinta dell'elica tende a traversare, devo contrastare molto con il timone. Siamo in sicurezza, ma al solito il mio obiettivo è rimanere nel range "vacanza" non in quello sicurezza che è ben al di sopra. Prima di trovarmi in condizione da non poter più provare, spengo il motore e alzo questo e la deriva. Un altro mondo, la barca non si siede più nel cavo delle onde, non alambarda più, potrei (forse esagero ) togliere anche il timone.

Prima nexus si chiede cosa intende Limo per "togliere la randa" credo intenda: spostarla sganciando la scotta e agganciandola a murata così da tener il pozzetto libero. Personalmente non sono d'accordo, sulle barche piccole la superficie della vela sul boma è un valore percentuale considerevole, sulla mia quantificabile in 1,5 mq, 1/8 del fiocco! Meglio tenerla più possibile neutra. Non ultimo la scotta della randa ben tesa è un validissimo appiglio.