Marinai di Terraferma

1° il 24 ha le lande interne
2° ha un genoa ad altra sovrapposizione, proprio grazie alle lande
3° ha le rotaie genoa esterne alle sartie

Sul viko se passi le scotte all'esterno o fra le sartie non cazzerai mai a segno la vela e perdi il grande vantaggio di avere il genoa molto interno

Mica poco... certo che messe così danno parecchio fastidio... La prossima volta che salgo provo a cambiare.

Tutto sommato la soluzione del fiocchetto adottata da Aspirina non è così male, in pratica conviene tenerlo sempre aperto, al limite cazzato con parecchio vento assieme alla randa ridotta. Con poco vento ho visto che comunque l'effetto tra randa e grande genoa tutto aperto si abbatte parecchio.

Mi piacerebbe parecchio la soluzione di un autovirante come ha il Sunfast20.

Mi sa che qui c'è bisogno di un corso teorico che parta dalla dinamica dei fluidi
Io però non sono in grado di farlo.

Se di bolina non mi cazzi il fiocco o questo fileggia e quindi non porta o se non fileggia significa che non sei di bolina ergo potresti stringere di più. La vicinanza inoltre del fiocco alla mezzeria della barca da un enorme vantaggio in termini di angolo non ultimo il genoa seppur minimamente sovrapposto alla randa fa accellerare il flusso d'aria (effetto venturi) diminuendo di conseguenza la pressione, siccome sappiamo che la barca come gli aerei non sono spinti dal vento ma tirati ne consegue con si avrà un vantaggio in termini di prestazioni.

Al lato pratico una vela a mutanda per vecchiaia o per mal regolazione oltre a non portare, che sarebbe il meno, aumenta enormemente la componente trasversale con il risultato di sbandare enormemente di più. Meglio quindi avere le vele ben regolate piuttosto che ridurle o lascarle.

Per questo consiglio a Fidi di portare assolutamente le scotte all'interno così come cercare la regolazione delle vele prima di ridurle, una vela avvolta o parzialmente ammainata infatti sovente perde forma trasformandosi in un sacco con le conseguenze di cui sopra.

Il genoa può essere smagrito arretrando il carrello che cazzerà maggiormente la parte bassa della vela e conseguentemente lascherà la parte alta, dove il,vento è più forte, scaricando aria.
La randa può essere smagrita cazzando la drizza e la base priam di tutto quindi può essere lascata per sventarla parzialmente, avendo cura di cazzare a ferro il vang in quanto in assenza di trasto questa si insaccherebbe, dopodichè si può utilizzare il paterazzo che negli armi frazionati serve non per la catenaria del genoa, ma per incurvare l'albero verso poppa, l'aumentata lunghezza dell'inferitura tende la vela facendone aprire la penna che così scarica aria.

Una volta fatte tutte queste operazioni si potrà ridurre la randa avendo l'accortezza di rilasciare il paterazzo e di cazzare molto bene la nuova base e solo in ultimo il genoa che, come detto, appena avvolto perde subito forma.


Mi scuso con marco per le inesattezze tecnico agonistiche

Qui davvero ci vorra marco, per spiegare in modo comprensibile anche a me il motivo per cui "non va più di moda" il discorso sull'effetto Venturi (come non dirlo... io sono di quella vecchia scuola ).
Dico così perché:
- se non sbaglio ha già espresso la stessa cosa ma in modo confuso (per me);
- anche altrove, 'sta cosa è spiegata più volte ma in modo confusissimo, con la presunzione del "io lo so (e se tu non lo sai faccio di tutto per non farmi capire)".
Importante: se marco o chi per lui decide di farlo, è pregato di aprire un argomento apposito, qui si perderebbe...
grazie.

Io ho una randa che non si regola proprio bene, credo che non sia la vela giusta per il mio albero. A parte questo dicevo che il fiocchetto è comodo perché lo puoi tenere sempre aperto, con tutti i vantaggi del caso e non ti rompi più di tanto nella sua gestione, e invece in caso di vento forte pensi soprattutto alla randa, o regolandola o riducendola. Tanto più che il genoa del viko senza canaletta non si cazzerà mai a dovere, contrariamente al fiocchetto che lo puoi cazzare all'esasperazione!
Nel mio caso comunque, quando l'ho fatto una volta che dovevo ormeggiare senza il motore che mi aveva piantato e con il vento che cominciava ad essere sostenuto (situazione da panico), la randa ridotta mi si è cazzata ben bene e faceva il suo dovere ... poi davanti all'ormeggio il motore si è riacceso.

Tramo credo che venturi sia stato casuale, con l'avvento dei winch e con il conseguente ingrandimento dei genoa a discapito delle rande si sono casualmente accorti che c'era anche quel vantaggio.

Oggi vano di nuovo di moda le rande grandi in luogo dei genoa, credo che sia dovuto alle regole di stazza che rendono vantaggiosi i fiocchetti, oltre al fatto che i nuovi materiali consentono di fare dei randoni. Pian piano gli albero sono andati avanti, le lande sono andate a murata e di conseguenza i genoa sono spariti. Poi oggi ci sono i Code0 cos' chi gioca può andare forte anche in crociera.

Beh, da quel poco che ho capito, non sembrava in quel che ho letto che ci si riferisse ad armi diversi ma proprio che si mettesse in discussione la vecchia teoria sulla dinamica dei fluidi, sull'inteferenza di fiocco/randa come fenomeno in sé, insomma al fenomeno e non alle nuove preferenze e/o regole di stazza.
Ma se mi sbaglio sono contento, vuol dire che non mi devo rimettere a studiare!

Mi sto attrezzando... quest'anno ho installato i filetti segnavento (ne ero sporvvisto) per poter provare a regolare le vele. Ho recuperato un testo che mi porterò in barca per provare le varie regolazioni... Se vi va posto le foto delle vele così poi potete dare suggerimenti e correggere gli errori.
In quella giornata come potete vedere il vento si è lasciato a desiderare. In quei casi non conviene lascarlo il genoa?
Paddy, proverò a lasciarle all'interno (se non altro perchè mi sono rotto di avere le sartie fra le ...cime). Temo però che non riuscirò a stenderlo bene perchè cozzerà contro le basse.
A proposito di sartie: le mie istruzioni mi dicono alte golfare di poppa esterne alle draglie, basse all'interno draglie...

@ tramp io credo che sia proprio per regolamenti, venturi non è venuto meno e lo userebbero volentieri per sopperire hanno portato avanti gli laberi così da ingrandire le rande.

@ Fidi. La regola vorrebbe le basse davanti, ma già con Brovelli si provò con successo a metterle dietro diminuendo il contatto con la vela. Non c'è provare! Le scotte vanno tra le sartie e l'albero (punto). Così com'è non tocca, ma è una ciofeca
Con poco o tanto vento di bolina la scotta sarà sempre cazzata, quello che cambia può essere la catenaria, ma dovresti regolare le sartie, e la posizione del carrello (il punto di scotta) lo avanzi con poco vento per smagrire la parte alta dove c'è più vento e ingrassare la parte passa rendendola più "potente".

I filetti servono a visualizzare il flusso laminare sulla vela, fattivamente (e semplicisticamente) devono essere adesi alla vela se si solleva quello interno devi poggiare se si solleva l'esterno puoi orzare. Ovviamente di bolina dove l'obiettivo è la massima prua possibile, ad andature diverse prima imposterai la rotta e poi a rotta costante regolerai le vele in funzione delle variazioni del vento.