Marinai di Terraferma

cercando di mantener vivo il capitolo autocostruzione vi invio le foto dell'ultima fatica non ancora ultimata.
Domanda : che barca è?

solo adesso le foto???
semplice: quando si fanno queste cose poi finisce che alle foto ci si pensa sempre dopo

E' un Pellicano? Mi sembra proprio di si. Mi piace parecchio questa barchina e, considerate le sue caratteristiche che non sto qui ad elencare, più di una volta ho pensato di prenderla, chissà in futuro non si sa mai.

viewtopic.php?f=4&t=104&p=118&hilit=pellicano#p118

Guardando bene la "sverniciatura", sembra che fosse proprio gialla, ma che era quella dell'Argentario? Se la rifai uguale tutta bella con il pozzetto in legno a vista e lucido vengo a Pioltello e te la porto via! Costi quel che costi!

Francesco, non è quella che hai visto tu, anche se i colori sono gli stessi.
Questa era abbandonata all'isola D'Elba nello spazio di UTOPIA con la poppa marcia e il pozzetto sfondato. Rimasta assieme al fireball nel campo degli amici di Poltello;
adesso, piano piano, la stiamo rimettendo in condizione di navigare. Forse a settembre finiamo: non abbiamo fretta.
Questi recuperi sono l'occasione per navigare con la mente e i racconti.
Sono fatti di legno, segatura e salamini: condivisi con i curiosi e annaffiati con un buon vino dell'astigiano.
Navigano tra i bicchieri ricordi e aneddoti di fiume e di mare, grandi pesci del Pò, viaggi su navi di ferro alla ricerca di un lavoro migliore per poi ritornare dai vecchi in casina.
Storie lontane nel tempo e dalla mia vita che diventano familiari e necessarie per appartenere a questa comunità contadina che guarda l'acqua prodotta dalla terra allagare i campi e va e parla di mare da sotto gli ombrelloni di una breve vacanza.
Le loro onde sono quelle dei raccolti mossi dal vento; rilucendi di luna nelle notti limpide.
Dove un trattore all'orizzonte, in un grande campo arato: sembra un peschereccio che tria le reti sovrastato dai gabbiani.
Ma questa nostalgia non puoi spiegargliela...............

Sono sempre belli i tuoi racconti Franco. Provo tanta ammirazione per quello che fate e come lo fate, penso che tutti noi che frequentiamo questo forum vorremmo essere li con voi.
Come già detto altre volte il Pellicano mi piace parecchio, ha le dimensioni di una deriva ma è anche un piccolo cabinatino che può offrire un seppur piccolo riparo durante le nostre navigazioni giornaliere, in più ha il fascino del legno e in più ha anche una linea molto bella. Insomma, se ne riparlerà.

Concordo con francesco sul giudizio sui tuoi racconti...
e tu quale sei?...maglietta blu a righe o quella rossa?
e comunque buon lavoro...un po' vi invidio ( sempre in amicizia, si intende!!)
...mi acquieterò andando a trovare alessandro, a empoli!!
Ciao
Giovanni

"Questi recuperi sono l'occasione per navigare con la mente e i racconti.
Sono fatti di legno, segatura e salamini: condivisi con i curiosi e annaffiati con un buon vino dell'astigiano.
Navigano tra i bicchieri ricordi e aneddoti di fiume e di mare, grandi pesci del Pò, viaggi su navi di ferro alla ricerca di un lavoro migliore per poi ritornare dai vecchi in casina.
Storie lontane nel tempo e dalla mia vita che diventano familiari e necessarie per appartenere a questa comunità contadina che guarda l'acqua prodotta dalla terra allagare i campi e va e parla di mare da sotto gli ombrelloni di una breve vacanza.
Le loro onde sono quelle dei raccolti mossi dal vento; rilucendi di luna nelle notti limpide.
Dove un trattore all'orizzonte, in un grande campo arato: sembra un peschereccio che tria le reti sovrastato dai gabbiani.
Ma questa nostalgia non puoi spiegargliela..............."

Caro Franco, questa è poesia allo stato puro, espressione di un animo gentile e sensibile, che mi fa sentire questo mondo un luogo ancora bello per viverci.

Grazie

Alfredo

Beccata la Cascina del Giara'sCup. Ho visto nel sito che avete anche un "mitico" Corsaire, complimenti!.


Visualizzazione ingrandita della mappa

per Giovanni:
blu a righe, non voglio fare il misterioso.
Adesso Mario, quello con la maglietta rossa, va in giro in camper (lui può: è in pensione) e aspettiamo il suo ritorno (quando piove in genere torna presto,ma adesso chissà. Una cosa certa: ha preso la strada dei laghi di centro Italia)poi cartegggiamo il fondo, sistemiamo la scassa della deriva e lui durante la settiamana tira le prime mani di pittura.
Per la mia adesso debbo pensare a l'estate: obbligo ferie a luglio, così abbandono l'idea di Paddy e penso alle Tremiti; debbo vedere come fare perchè non c'ho ancora pensato.