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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Collegamento legno+epossidico
MessaggioInviato: 29/07/2016, 11:33 
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Iscritto il: 25/08/2011, 11:41
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Ciao,


Premessa:
Sto eseguendo una serie di Lavori importante di carpenteria sul mio tucano.

Ora ho la necessità (sono obbligato) ad avvitare un listello, di mogano) su un rinforzo a scafo composto eslusivamente di stucco epossidico + riempitivo, mediante viti inox.
O meglio, mi spiego: la paratia [compensato marino] voglio che si possa togliere, che sia amovibile, e quindi fissata con viti (viti inox). Anche perchè è una parte facilmente accessibile. E poi se dovessi, in una ipotesi remota, introdurmi io stesso all'interno del gavone allora mi farà comodo.
La paratia in argomento chiude, da sotto coperta,il gavone centrale !!
Lavoretto mai fatto.
nuovo mio quesito.

Domanda:
1) tiene, e tiene bene la vite avvitata nello stucco epossidico ?
2) Devo mettere in atto qualche accorgimento ?
Allegato:
TucanaLuglio2016 024.JPG
TucanaLuglio2016 024.JPG [ 898.04 KiB | Osservato 5642 volte ]


Cosa potete suggerire ?

Grazie.
cordialmente.
iulius

Il listellino [vedi foto] di mogano, originale, serve per tenere fermo la paratia , [per ora o sistemato solamente una sagoma in cartone]dove andrò in seguito ad aprire lo sportello.


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 Oggetto del messaggio: Re: Collegamento legno+epossidico
MessaggioInviato: 29/07/2016, 13:39 
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iulio ha scritto:
1) tiene, e tiene bene la vite avvitata nello stucco epossidico ?
2) Devo mettere in atto qualche accorgimento ?


cerco di risponderti:
se uno deve avvitare qualcosa (soprattutto se soggetto a sforzi o presenza di umidità) è molto importante che lo faccia non direttamente sul legno ma su di un "massello" di epossidica caricata .
bisogna però capire il tipo di "carica" usata per creare lo stucco ; generalmente sia che lo stucco sia preparato in casa che comprato già fatto si usano cariche a bassa densità come le microsfere cave ciò permette di ottenere stucchi molto leggeri e facilmente carteggiabili dopo catalisi per contro risultano poco compatibili con quello che vuoi fare tu ,ovvero tendono facilmente a scheggiarsi avvitando una vite anche pre forandoprima.
per ovviare a quel problema si usano microfibre di cellulosa unite a silice colloidale (elemento da usarsi x addensare la miscela) . In sostanza con una fresa si fa un buco e lo si riempie con una siringa di tale miscela una volta indurito si farà comunque un pre foro e si andrà ad avvitare la ns vite dopo averla spruzzata con un liquido x maschiare ,questo perchè soprattutto con viti piccole e soprattutto inox è facile spezzarle durante l'operazione....


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 Oggetto del messaggio: Re: Collegamento legno+epossidico
MessaggioInviato: 01/08/2016, 14:10 
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Iscritto il: 25/08/2011, 11:41
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Ciao,

ringrazio l'amico "gianduia70" per la risposta, così tecnica.
Te se nel Settore, sei artigiano, cosa fai ? Così giusto per sapere con quale tipo persona interloquisco !

In verità è quello che cercavo e desideravo ricevere:
""" In sostanza con una fresa si fa un buco e lo si riempie con una siringa di tale miscela una volta indurito si farà comunque un pre foro e si andrà ad avvitare la ns vite dopo averla spruzzata con un liquido x maschiare ,questo perchè soprattutto con viti piccole e soprattutto inox è facile spezzarle durante l'operazione....""
A questo punto scattano alcune domande per chiarire meglio:
1) l'addensante può essere sia fibra di vetro oppure silice(Silica), che ho "già in casa" ?
2) in alternativa, dopo aver eseguito il foro, non è che potrei inserire uno spinotto(tondino) di legno. Diciamo di mogano.
[la vite, forse non tiene meglio nel legno].
3)di che liquido si tratta ? [liquido X maschiare].
In altrenativa
4)Potrei usare, un olio da taglio o della paraffina? Materiali che ho già "in casa" ?

Trattasi di "fissare" una paratia trasversale , che va a chiudere il vano gavone centrale del tucano. Paratia che "contiene" lo sportello di accesso al gavone stesso !
Io pensavo di rendere la paratia del tipo "amovibile" e quindi fissare tutto con rinforsi di legno massello e viti, dove possibile.
Dove non possibile, allora diversamente. Per questo caso specifico, allora vedi la foto.

SE come immagino sei del Settore, capirai quale lavoro intendo fare !!
All'inizio non volevo entrare nel merito.

Ma le fasi di lavoro che indichi, implicano tempi mediolunghi, che attualmente non mi posso permettere!
Allora, mi sa che sarò obbligato ad incollare la paratia trasversale, in parola.

Domanda:
5) se invece , desidero che la paratia trasversale con sportello abbia sistemazione del tipo "Strutturale", sarà forse meglio che incollo tutto con resina epossidica ?

Grazie.
Cordialmente.
iulius


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 Oggetto del messaggio: Re: Collegamento legno+epossidico
MessaggioInviato: 02/08/2016, 10:16 
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Iscritto il: 14/03/2011, 19:56
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ciao iulio non sono prettamente nel settore ma semplicemente cerco di condividere la mia esperienza acquisita durante la costruzione pezzo per pezzo della mia barca ,se cerchi troverai la sezione dedicata in queste pagine .
per quanto concerne la prima domanda cerco di risponderti nel modo più esauriente possibile:
uno dei grandi vantaggi delle resine epossidiche rispetto ai collanti tradizionali stà nella possibilità di colmare anche grossi buchi nonchè la possibilità di eseguire incollaggi stutturali tramite cordonature infine si possono ottenere stucchi molto fini ma anche estremamente duri oppure estremamente facili da carteggiare con sempre delle eccezzionali caratteristiche di resistenza all'umidità....
ma come è possibile tutto questo?
la versatilità delle resinae stà nelle varie polveri con l quali è possibile miscelarle per ottenere il risultato desiderato.
le polveri si possono dividere essenzialmente in 2 categorie : addensanti strutturali e addensanti tixotropizzanti.
nella prima categoria ci sono tutti qui materiali che usati andranno a conferire le caratteristiche meccaniche richieste:
microsfere cave per ottenere stucchi facilmente lavorabili e fini ma anche cordoli strutturali di grandi dimensioni
microfibre naturali per incollaggi legno legno molto resistenti e per creare basi per avvitare viti ottimo per cordonature più piccole ,molto resistenti ma di aspetto più grossolano
microfibre minerali (polvere di vetro) ideale per riparare vetroresina si ottiene un composto molto poco spatolabile estremamente fibroso di conseguenza una riparazione fatta con questo prodotto si fa in 2 tempi prima si riempie abbondantemente l'eventuale rottura poi con una mola e relativo disco abrasivo si spiana quindi si stuccherà usando microsfere cave.
a volte per cordoni strutturali soggetti ad elevati carichi si possono usare dei filamenti di tesuto di vtr anche in questo caso si ottiene un composto di difficile stesura ma molto resistente
per stuccare si usano come già detto microsfere cavedi originre fenolica oppure microsfere di vetro molto resistente alle abrasioni e per contro molto difficile da levigare oltre a polvere di talco micronizzata e altri prodotti più o meno esotici.
gli elementi tixotropici (silice colloidale x eccellenza) si aggiungono per conferire alle miscele una densità che permetta loro di essere posizionate anche in verticale senza colare miseramente dando in oltre una maggiore durezza al risultato finale con al seguito una maggior fragilità è bene pertanto non esagerare nelle dosi
sulla questione se puoi usare un tondino di mogano da inserire nel foro ecc. la risposta è potresti ma dovresti comunque incollarlo e proteggerlo dall'umidità in sostanza c'è più lavoro ancora rispetto al metodo suggerito.
ultima cosa io uso un prodotto per maschiare spray molto comodo ma vanno bene quelli che menzionavi
alla domanda 5 nel caso volessi rendere il tutto strutturale puoi facilmente eseguire dei cordoli di incollaggio ,se come dicevo cerchi nelle pagine dove decrivo la costruzione della mia barca troverai foto e spiegazioni credo esaurienti .


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 Oggetto del messaggio: Re: Collegamento legno+epossidico
MessaggioInviato: 02/08/2016, 17:10 
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Iscritto il: 25/08/2011, 11:41
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Ciao gianduia,

oramai sono tre hanni che uso le resine per lavori sul Tucano.
Mi piace di + la resina epossidica. Ho appreso anche l'utilità degli addensanti.

Ti ringrazio per la lunga ed articolata risposta. Non si finisce mai di imparare, dai propri errori e dalle info di altre persone
Per mia fortuna, man mano che mi si poteva un problema nuovo, quando chiedevo aiuto, questo lo ricevevo !
Quando facevo tutto da me, a volte ho sbagliato trattameto. Qualche volta ho dovuto grattar via e rifare !

Come ti dicevo alcuni addensanti li conosco già, mentre altri come il talco e la citata "microsfere cave di origine fenolica" non conoscevo.
Anche il termine tixotropica non lo conoscevo e non riesco a farmelo entrare nella zucca !!!

Rimanendo in argomento. Viti nella epoxy.
In casa già possiedo : A) microsfere di vetro, B) microfibra;C) Talco; D) silice colloidale; E) microfibra di cellulosa.
Senza andare ad acquistare altro addensante ovvero la micrisfere cave di origine fenolica,
Domanda:
1) quali addensanti tra quelli già in casa, potrei usare per eseguire il lavoro che mi stai suggerendo ?

Rimande nell'argomento di carpenteria nautica. Sto utilizzando dello stucco epossidico della Jotum, che é facilmente carteggiabile, per riempire lo spigolo interno tra la[nuova] paratia Trasversale (di multistrato) ed la paratia longitudinale, di legno, già esistente ed in opera per poi coprire ed unire i due legni con fettuccia di fibra di vetro.[ NOTA- con questo tipo di stucco mi trovo molto bene, a prepararlo, a stenderlo, a carteggiarlo]
Vedi foto
Allegato:
StuccaturaTucanaLuglio2016 016.jpg
StuccaturaTucanaLuglio2016 016.jpg [ 783.14 KiB | Osservato 5587 volte ]

Per questo diverso lavoro ho da chiederti:
2) procedo come ho già fatto, ovvero cordolo di stucco jotum, leggero, molto carteggiabile e poi fettuccia di di fobra di vetro ?

oppure:
3) per il medesimo lavoro mi suggerisci forse un diverso stucco, fatto da me usando gli addensanti di cui sopra ? Quali ?

Grazie ancora.
Cordialmente.
iulius


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 Oggetto del messaggio: Re: Collegamento legno+epossidico
MessaggioInviato: 04/08/2016, 10:10 
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Iscritto il: 14/03/2011, 19:56
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Puoi usate lo stucco oppure fartelo la differenza è nel costo che acquistato pre miscelato paghi ovviamente. Durante la costruzione della mia barca avendone usato parecchio ho sempre preferito farmelo usando microsfere cave bianche e silice colloidale .la cecchi vende una polvere premiscelata dei 2 ingredienti il microfiller powder veramente ottimo ma costoso.
In ogni caso consiglio sempre di sovrapporre una strisciolina di peel ply sul cordolo appena fatto da eliminare una volta indurito in questo modo oltre ad ottenere una superficie più liscia elimini le ammine residue dalla catalisi della resina che ricordo vanno sempre eliminate prima di]procedere
Con le successive lavorazioni


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 Oggetto del messaggio: Re: Collegamento legno+epossidico
MessaggioInviato: 08/08/2016, 13:46 
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Iscritto il: 25/08/2011, 11:41
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Ciao Gianduia,

grazie . Molto gentile.

Delle ammine sapevo. Ma non della funzione del ""peel ply"".
Ti cito: >>"In ogni caso consiglio sempre di sovrapporre una strisciolina di peel ply sul cordolo appena fatto da eliminare una volta indurito in questo modo oltre ad ottenere una superficie più liscia elimini le ammine residue dalla catalisi della resina che ricordo vanno sempre eliminate prima di]procedere"<<

Il l' ho usato alcune volte per ottenere poi superfici ben lisci e poi "togliere le bolle d'aria.

Domanda:
1)Mi spieghi come lavora il peel ply e come toglie le ammine.

Sempre per migliorare e per affinare il lavoro:
"" microsfere cave bianche e silice colloidale "" et "" microsfere cavedi originre fenolica oppure microsfere di vetro molto resistente alle abrasioni""
Ho letto e ri-letto con attenzione quanto da te scritto! L'esperienza avuta addizionando la resina epossidica con silica + vibra di
vetro, mi bastata per capire quanto sia dura da levigare. Quindi evito !

Io , come specificato, vorrei usare i materiali e prodotti che già possiedo, senza acquistare nuovo.

Il Filler del JAtum, é vero è molto costoso, ma udite udite, è facilente carteggiabile. E poi rende molto.
Quindi lo compro e lo uso con grande soddisfazione.

Vorrei evitare di andare in negozio per acquistare le microsfere cavedi originre fenolica, a meno che tu, gentilmente mi facessi
cambiare idea.
Domanda.
2) che differenza c'è tra microsfere cave di origine fenolica e le microsfere di vetro ?

Io ho del talco in polvere.
3)potrei usarlo come addensante ? Per usarlo come A) RIEMPITIVO; B) incollare materiali porosi come legno su legno; C) realizzare cordoli di stuccatura, negli spigoli, come nel mio caso, sopra illustrato
4) il talco che proprieà aggiunge alla resina epossidica?
5) quanto ne dovrè mettere ?
Perche tutte questo domande ? Perchè voglio bene alla mia barca !!!!!!!!

Cordialmente.
iulius


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 Oggetto del messaggio: Re: Collegamento legno+epossidico
MessaggioInviato: 10/08/2016, 10:33 
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Iscritto il: 14/03/2011, 19:56
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il peel ply messo su una superficie resinata comporta come hai notato dei vantaggi evidenti es superf più liscia e omogenea altri meno evidenti come ad es il fatto che tende ad assorbire portandola all'esterno eventuale resina in eccesso ma soprattutto quando viene strappato via le ammine se ne vanno via con lui questo perchè le ammine stesse si depositano in superficie e vengono assorbite dal pp
"" microsfere cave bianche e silice colloidale "" et "" microsfere cavedi originre fenolica oppure microsfere di vetro molto resistente alle abrasioni""
Ho letto e ri-letto con attenzione quanto da te scritto! L'esperienza avuta addizionando la resina epossidica con silica + vibra di
vetro
, mi bastata per capire quanto sia dura da levigare. Quindi evito !

per fare un pò di chiarezza le microsfere bianche e quelle fenoliche sono praticamente la stessa cosa ovvero cariche inerti a bassa densità servono per tanto per fare stucchi leggeri e carteggiabili nonchè cordoli ampi la differenza essenziale è che le prime sono bianche le seconde sono di color marrone quindi più adatte in costruzioni a legno a vista.
le microsfere di vetro sono di vetro quindi sono di densità maggiore e sono durissime da levigare quindi vanno usate con cognizione di causa altrimenti poi son dolori.
in ultimo ti segnalo quanto evidenziato in rosso : a prescindere dal tipo di polveri usate nella resina si aggiungono prima le cariche inerti (ad es microsfere ,microfibre di cellulosa, microfibre minerali,fibra di vetro sfilacciata) e poi gli agenti tixotropizzanti come la silice altrimenti non ottieni omogeneità nel composto.
il talco è una carica inerte finissima usata essenzialmente x stucchi molto leggeri e fini diciamo di ultima finitura.
per gli incollaggi legno su legno ad es una lapazza il materiale migliore è la microfibra di cellulosa (quello più affine alla natura del legno) si può utilizzare anche solo silice per un incollaggio tenace ma più rigido è secondo mè molto importante ricordare come va preparato un incollaggio sul legno a prescindere dagli inerti usati:
bisogna sempre bagnare bene le superfici da incollare con resina liquida questo per saturare le fibre che altrimenti andranno ad assorbire resina dal composto resina+cariche inerti sottraendo colla al composto stesso rendendo di fatto il tutto più debole , ci sono essenze di legno più porose che altre ad esempio la balsa assorbe ben più di un comp marino di okumè che assorbe di più di un analogo in mogano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Collegamento legno+epossidico
MessaggioInviato: 11/08/2016, 12:05 
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Iscritto il: 25/08/2011, 11:41
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Ciao,

all'amico gianduia molte grazie ancora.

Mi fà piacere apprendere conoscenze nuove.

Delle proprietà del Peel-Play Non sapevo. Ora credo lo userò con + consapevolezza.
Del Talco, che a questo punto userò.
Hai fatto bene è ribadire "come si incolla" con la epoxy. Anch'io già conoscevo la prassi per incollare legno su legno.

Certo, come afferti tu, le microsfere sono durissime da levigare !

Ti chiedo ancora delucidazioni, perchè temo di confondere o di Male interpretare ciò che dici.
Tu hai scritto:"" le microsfere bianche e quelle fenoliche sono praticamente la stessa cosa ovvero cariche inerti a bassa densità""
poi ancora:
""le microsfere di vetro sono di vetro quindi sono di densità maggiore e sono durissime da levigare""
Domanda:
1)sono a bassa densità oppure ad densità maggiore ? ste microsfere?
Credo di non aver compreso la differenza tra le tre[[[la mia limitata esperienza/pratica/stesura con gli additivi, mi farebbe affermare che microsfere o microfobra e silica siano ""alla pari"" estremamente dure da levigare.]]

Anche se non no ben chiaro quando usare una o l'altra !
Poi tu aggiungi che esiste una microsfera cava fenolica, ed io vado in confusuione!

A questo punto, se ho io ben capito gli additivi( CITATI qui) sono ben 6:
microsfere; microsfere cave fenoliche; microfibra; talco; silica; fibra di cellulosa.

Saluti.
Cordialmente.
iulius


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 Oggetto del messaggio: Re: Collegamento legno+epossidico
MessaggioInviato: 11/08/2016, 12:35 
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Iscritto il: 14/03/2011, 19:56
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Il problema è che stai confondendo l'uso delle carche inerti con gli elementi tixotropici.
Le cariche inerti sono quelle da danno la caratteristica meccanica al composto e coprono di volta in volta una determinata esigenza in sostanza se voglio ottenere dei cordoli ampi oppure uno stucco facilmente carteggiabile userò microsfere bianche oppure fenoliche se invece voglio uno stucco che sia resistente alle abrasioni userò microsfere cave di vetro,per cordoli ad alta densità su vetroresina o per chiudere rotture userei le microfibre minerali , se voglio incollare tra loro 2 pezzi legno o fare un cordolo resistente ma non grande userò microfibre naturali.
gli elementi tixotropizzanti (silice colloidale ,aerosil ecc) servono unicamente unite con le cariche inerti a conferire al composto la caratteristica di non colare e di mantenere la forma data pur rimanendo abbastanza molli da poter essere stesi.


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