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 Oggetto del messaggio: relazione tecnica lavori 2015
MessaggioInviato: 09/12/2015, 23:01 
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Lo scorso inverno ho dedicato molto tempo (e denaro) per finire le modifiche alla barca e propongo una riflessione su ciò che ho fatto

1) vasche del quadrato centrale (vanujette). Era fondamentale concludere il quadrato centrale e sono state aggiunte due vasche laterali alla vasca centrale già finita la scorsa estate e denominata vanuja, la vasca dove viene messo il maiale per il macello. Nelle vasche laterali ho ricavato due grandi gavoni per giubbotti di sicurezza, che così sono sempre a portata di mano, tenda e serbatoio. Nell'altra ho ricavato un gavone per attrezzi, un cesso e un lavandino per la cucina. Per entrambi lo scarico è a mare. Costruzione in legno e CM. Abbiamo fatto il telaio in legno di abete, ricoperto poi di CM, trattato con epox. Vernice bico all'esterno, banalissima sintetica (bomboletta) all'interno.
Tra le tre vasche rimanevano due sottili spazi vuoti coperti con una striscia di CM da 8mm sagomato e tenuto in sede da velcro adesivo. Le vanuiette devono essere fissate alla barca con delle cime che impediscano di sollevarsi quando il mare batte da sotto, in quanto sono semplicemente appoggiate sulle traverse centrale e di poppa.
Osservazioni: il lavoro è a mio parere eccellente, la vita in quadrato è migliorata molto e c'è molto più spazio. Il serbatoio rimane all'ombra e fuori dalla vista così come i giubbotti sono a portata di mano. Il cesso ha cambiato la vita a bordo, non solo in termini di comodità, in quanto non serve più sporgersi fuoribordo per fare la pipì né usare scomodi buglioli. I bambini se ne servono senza rischi anche in navigazione. Le donne di bordo hanno particolarmente apprezzato la miglioria.
Osservazioni: il lavandino è scomodo: il fondo è troppo basso e i coperchi, incernierati sui lati del lavandino sono scomodi e non permettono di lavorare bene con entrambe le braccia all'interno del lavandino. Ho costruito una botola a scorrimento sul fondo del cesso per chiuderlo in navigazione, ma non si è mai presentata la necessità di chiuderlo neppure con mare formato. Il motore all'interno del quadrato, e non appeso fuori come prima, è molto più ingombrante, ma molto più pratico quando si manovra, in più, avendolo avanzato di circa 30 cm verso prua è diminuita la cavitazione.
2) Le terrazze di prua sono state riviste. Sono state tolte le viti e sostituite con spine di legno per evitare ruggine e putredine. I “becchi” trasversali delle stecche che fuoriuscivano dalle terrazze erano oltremodo pericolosi, fragili e ogni scotta e drizza che passavano di lì ci si impigliavano. Sono perciò stati rimossi. Infine le terrazze sono state riverniciate con normale vernice sintetica.
3) Come già accennato è stato ripensato completamente l'impianto elettrico. Ho quindi sradicato dalla barca qualunque filo di rame, interruttore o simili, fino a lasciare le due canoe nude. Comprese le due batterie credo di avere sollevato dagli scafi oltre 50 kg.
Per avere potenza a bordo, ho sviluppato un consiglio che un ex utente Paddy aveva buttato lì. Ho cioè sfruttato il pannellino solare che già possedevo e il regolatore di carica.
Ho comprato per qualche euro una batteria da moto da (mi pare) una ventina di Ah e ho costruito una scatola per contenere il tutto.
A questo punto avevo due prese accendisigaro e una presa USB da qualche Watt per caricare batterie stilo, tablet, telefonino, videocamera. In più ho il vantaggio di poter usare la scatola energetica anche in furgone. Per la luce mi sono attrezzato con piccole ed economiche lanterne da campeggio a batteria ricaricabile, più una romantica lampada a petrolio e una fiaccola da caricare a citronella. Luce di fonda fornita da lampioncino solare crepuscolare efficientissimo e da una romantica lampada a candela appesa fuoribordo. Navigazioni notturne evidentemente escluse.
Per il prossimo anno mi voglio attrezzare con una lampadina USB da portare in pozzetto e un paio di lampade ricaricabili tramite USB da appiccicare al cielo della cabina dei bambini, perché ogni volta con la pila è scomodissimo e soprattutto i bambini ci giocano e vanno perse o rotte.
Osservazioni: effettivamente la sera era un po' scura, ma come accennato conto di migliorare senza spese e senza grave impegno la situazione. La lampada a petrolio è molto più romantica e nonostante fossi preparato per ricaricare spesso gli apparati, non è stato necessario. Uso il gps una volta all'ora per controllare velocità e smartphone un paio di volte al giorno per le previsioni. Addirittura ci siamo procurati un amplificatore solare per la musica a bordo, ma mai abbiamo avuto necessità di usarlo. Probabilmente il prossimo anno caricherò un paio di cartoni animati sul vecchio tablet per avere una mezzora di pace serale, ma tirate le somme l'elettricità a bordo non mi è proprio mancata.
4) Le sartie non venivano sufficientemente cazzate, di conseguenza lo strallo era in bando e la vela di prua faceva le pance. Soprattutto la delfiniera appesa a prua e fondamentalmente retta dallo strallo e dal sistema del sartiame, rischiava di uscire dalla sede della traversa e cadere.
Sono per tanto state costruite delle bigotte in rovere, collegate con drizza poliestere da 6mm. Le sartie, sopra e sotto le bigotte, sono state impalmate.
Osservazioni: in primo luogo l'impalmatura ha cominciato a cedere dopo pochi giorni di vela ed è stata sostituita da un paio di morsetti in acciaio, che ci hanno portato fino a fine crociera. Considerando che è impossibile che il lavoro sia stato male eseguito, in quanto è un teleferista professionista che ha impalmato i cavi, abbiamo dedotto che l'impalmatura abbia ceduto semplicemente perché l'asola era troppo corta. Le sartie erano ben cazzate, e lo strallo in tensione, anche se l'operazione è piuttosto laboriosa. Le bigotte creano un notevole attrito e la cima non scorre agevolmente nei buchi. Era pertanto necessario usare il paranco della randa collegato alla drizza in testa per arretrare l'albero. A quel punto usando il peso del corpo su un'asola della cimetta della bigotta come un pedale, cazzavo una per volta le quattro drizze. Mi ci voleva una mezzoretta per l'intera operazione e il tutto doveva essere ripetuto ogni 4/5 giorni o in seguito a seria sventolata, perché piano piano le bigotte si lascavano.
Mi chiedo per tanto se per il prossimo anno, non sia più efficiente usare un arridatoio, molto meno affascinante della bigotta, ma soprattutto ben più caro. Sto quindi pensando di usare un tenditore da fil di ferro, di quelli con le viti con i filetti rovesciati. Non so se mi sono capito. Ne esistono anche in acciaio.
Per concludere non sono ancora certo della tensione da dare alle sartie, e non vorrei esagerare. Il punto debole dei catamarani sono proprio le prue, sollecitate verso l'alto e verso l'interno dallo strallo. In più Wharram suggerisce di fermare con un elastico le sartie collegate allo scafo, per impedire che quella sottovento, vada in bando ed esca dalla sua sede. Significa che le sartie non dovrebbero essere corde di violino, ma se le lascio lasche si ripresentano i problemi sopra esposti. Aspetto commenti.
5) Sono stati confezionati due eleganti “corni” che fungono da bitte d'ormeggio alle estremità della traversa centrale. Sono stati fatti in castagno e lasciati a legno e a me piacciono molto.
È stato rimosso il piede d'albero che l'anno precedente era stato avvitato in fretta direttamente sulla traversa. Tolte le viti, ho forato la traversa e versato resina addensata, quindi nuovamente avvitato il piede d'albero, questa volta in modo duraturo e sicuro: ne avevamo parlato qui: viewtopic.php?f=17&t=5500&hilit=viti+epox.
6) Ho nuovamente costruito 3 dei 4 coprigavoni di accesso alle cabine. Il 4 era stato rifatto l'anno precendente. Quelli vecchi erano decisamente troppo vissuti per essere ricondizionati. Come già spiegato altrove, i coperchi sono stati realizzati in compensato da 10, con tre mani di epox, primer e vernice bico. Sostengo di avere fatto un buon lavoro, anche se devo decidermi a comperare altri due compassi per tenerli aperti. Quello realizzato in casa è durato mezzora. Se qualcuno ha un'idea mi farebbe risparmiare una settantina di euro. Analogamente ai coprigavoni, dovevo rifare due delle finestre in plexiglass asportabili e qui la cosa si è complicata parecchio, perché ricordo che ogni lavoro è stato fatto a 300 km dalla barca, con foto, misure e tanto occhio. Il problema delle finestre è che scendono inclinate in un binario e devono coincidere parallelamente con il binario e ortogonalmente con il coprigavone che le chiude da sopra, con una precisione tale da non fare passare l'acqua. Il disegno della struttura di legno, per altro parecchio complicata, tutta con angoli strani, è stato preparato a casa, ma il foglio di plexiglass, doveva essere incollato direttamente in sede, secondo l'inclinazione dei binari verticali. Il giorno prima della partenza, sulla barca in rada, ho applicato il foglio di plexiglass alla struttura incollando con volgare silicone e ho perfezionato i dettagli con un segaccio a mano. Non ho avuto tempo di dipingerle, ma non è mai entrata una goccia d'acqua.
7) Ho ricostituto la battagliola, che in nessun progetto wharram è presente. I candelieri sono stati ricavati da un vecchio boma da surf.
Osservazioni: credevo fosse molto scomoda durante l'ormeggio, in realtà così non è. È invece molto comoda come stendibiancheria e infonde sicurezza ai bambini. Qualche volta troppa. Infatti spesso i pargoli stanno seduti con i piedi fuoribordo appoggiati alle draglie.
8) Tenda. È forse l'oggetto che più ci ha dato soddisfazione e che più è servito. Dopo infiniti dubbi e progetti eravamo perfino disposti a pagare qualcuno che ce la facesse. Invece abbiamo comperato una macchina da cucire alla lidl (pessimo affare. Funziona malissimo e ci è costata 90 euro) e ci siamo messi di buona lena. Abbiamo cucito una grande tenda canadese, con due triangoli a poppa e prua che chiudono le entrate. Sulle “porte” della tenda abbiamo cucito e realizzato due finestre con zanzariera. Le misure sono state realizzate, simulando le dimensioni del pozzetto nel giardino di casa, contemporaneamente ai bambini che correvano fuori e dentro la tenda e giocavano a campeggio. Abbiamo quindi cucito la tenda e le zanzariere e una tasca che corre per tutta la lunghezza della tenda per poterci infilare un albero da surf smontabile. L'albero- architrave viene agganciato all'albero della barca con un apposito supporto in compensato fatto su misura e una fettuccia, mentre a poppa, a reggere la parte terminale, un volgare paletto viene inserito in una scassa ricavata da un pezzo di un albero da surf e legata alla traversa di poppa. Lungo i bordi esterni, abbiamo applicato una serie di occhielli in plastica, infilati col martello, attraverso i quali abbiamo filato una corda elastica. La corda viene fissata alla base dei candelieri e tiene la tenda tesa verso il basso. Una serie di occhielli sono stati fissati anche sui lati obliqui della tenda per legarla saldamente in caso di vento. A completare il lavoro, i 4 coprigavoni delle cabine, quando sono alzati, tengono la tenda alta e tesa che a questo punto assume una forma di pentagono, rendendo la vita a bordo molto più comoda. Per montare tutto ci metto meno di 10 minuti. Avendo preso le misure “a distanza” abbiamo abbondato di 20 cm la lunghezza, ma soprattutto abbiamo sbagliato i triangoli che fungono da porta, per cui non si riesce a chiudere perfettamente, e occorrerà cucire altri due triangoli per chiudere “ermeticamente” la tenda in caso di maltempo.
A questo punto, i bambini dormivano negli scafi, mentre Violanda ed io dormivamo sulle panche del pozzetto, con normali materassi da spiaggia, in modo da poter controllare ciascuno uno scafo ed impedire che i bambini uscissero di notte dalla loro cabina senza svegliarci.
Osservazioni: Complice anche un'estate particolarmente serena, non ho mai dormito così bene come in barca. Neppure nel letto di casa mia. Non è stato possibile (per fortuna) sperimentare la tenuta della tenda in caso di maltempo, ciononostante sono decisamente soddisfatto del lavoro. Durante il giorno, il pozzetto è abbondantemente ombreggiato e protetto e il tunnel creato dalla tenda, crea un gradevolissimo passaggio di aria. Forse sono invecchiato, ma dormire all'addiaccio non ne la faccio più, per cui alla sera è molto importante chiudere completamente la tenda per impedire correnti d'aria, anche se non è brutto tempo. È in programma per il prossimo anno una piccola tenda che copra anche le terrazze di prua.

9)mentre mi mettevano la barca in acqua mi hanno spezzato la barra del timone con una manovra maldestra e scellerata col muletto. fortunatamente ho sempre con me viti inox e resina epox, per cui sono riuscito a riparare la notte stessa. Ma di questo episodio parleò in modo più diffuso

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 Oggetto del messaggio: Re: relazione tecnica lavori 2015
MessaggioInviato: 09/12/2015, 23:19 
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c'è un motivo per cui alcune foto sono storte? Dove ho sbagliato?

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 Oggetto del messaggio: Re: relazione tecnica lavori 2015
MessaggioInviato: 10/12/2015, 0:38 
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I miei più grandi complimenti, l'immagine della tribù che gioca in cortile mi riporta a quell'unica, purtroppo, splendida serata.

Solo una cosa: secondo me la tenda appoggiata ai portelli in caso pioggia farà entrare acqua.


Le foto girate sono probabilmente state fatte da cellulare, se le guardo con il telefono le vedo dritte. Perché? Non lo so.


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 Oggetto del messaggio: Re: relazione tecnica lavori 2015
MessaggioInviato: 10/12/2015, 23:02 
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Administrator ha scritto:
I miei più grandi complimenti, l'immagine della tribù che gioca in cortile mi riporta a quell'unica, purtroppo, splendida serata.

Solo una cosa: secondo me la tenda appoggiata ai portelli in caso pioggia farà entrare acqua.


Le foto girate sono probabilmente state fatte da cellulare, se le guardo con il telefono le vedo dritte. Perché? Non lo so.


è in effetti ora di ripetere una festicciola, anche perché ho preso un mezzo impegno e un impegno serio con un utente.....

perché dici che entrerebbe acqua?

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 Oggetto del messaggio: Re: relazione tecnica lavori 2015
MessaggioInviato: 10/12/2015, 23:04 
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mi rendo conto di essere prolisso, quindi che vuole saltare la zuppa, si legga solo questa parte e mi interessano i commenti. presto conto di raccontare anche come andata l'estate 2015 (presto? :cry: :cry: :roll: )

4) Le sartie non venivano sufficientemente cazzate, di conseguenza lo strallo era in bando e la vela di prua faceva le pance. Soprattutto la delfiniera appesa a prua e fondamentalmente retta dallo strallo e dal sistema del sartiame, rischiava di uscire dalla sede della traversa e cadere.
Sono per tanto state costruite delle bigotte in rovere, collegate con drizza poliestere da 6mm. Le sartie, sopra e sotto le bigotte, sono state impalmate.
Osservazioni: in primo luogo l'impalmatura ha cominciato a cedere dopo pochi giorni di vela ed è stata sostituita da un paio di morsetti in acciaio, che ci hanno portato fino a fine crociera. Considerando che è impossibile che il lavoro sia stato male eseguito, in quanto è un teleferista professionista che ha impalmato i cavi, abbiamo dedotto che l'impalmatura abbia ceduto semplicemente perché l'asola era troppo corta. Le sartie erano ben cazzate, e lo strallo in tensione, anche se l'operazione è piuttosto laboriosa. Le bigotte creano un notevole attrito e la cima non scorre agevolmente nei buchi. Era pertanto necessario usare il paranco della randa collegato alla drizza in testa per arretrare l'albero. A quel punto usando il peso del corpo su un'asola della cimetta della bigotta come un pedale, cazzavo una per volta le quattro drizze. Mi ci voleva una mezzoretta per l'intera operazione e il tutto doveva essere ripetuto ogni 4/5 giorni o in seguito a seria sventolata, perché piano piano le bigotte si lascavano.
Mi chiedo per tanto se per il prossimo anno, non sia più efficiente usare un arridatoio, molto meno affascinante della bigotta, ma soprattutto ben più caro. Sto quindi pensando di usare un tenditore da fil di ferro, di quelli con le viti con i filetti rovesciati. Non so se mi sono capito. Ne esistono anche in acciaio.
Per concludere non sono ancora certo della tensione da dare alle sartie, e non vorrei esagerare. Il punto debole dei catamarani sono proprio le prue, sollecitate verso l'alto e verso l'interno dallo strallo. In più Wharram suggerisce di fermare con un elastico le sartie collegate allo scafo, per impedire che quella sottovento, vada in bando ed esca dalla sua sede. Significa che le sartie non dovrebbero essere corde di violino, ma se le lascio lasche si ripresentano i problemi sopra esposti. Aspetto commenti.

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 Oggetto del messaggio: Re: relazione tecnica lavori 2015
MessaggioInviato: 10/12/2015, 23:56 
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Per l'U16 ho preso degli arridatoi non impiombati pagandoli una decina di euro

Le tende in tessuto sono impermeabili solo se non le tocchi


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 Oggetto del messaggio: Re: relazione tecnica lavori 2015
MessaggioInviato: 11/12/2015, 0:03 
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rispondo alla questione io opterei per gli arridatoi anche se le bigotte erano davvero belle a vedersi , ci sono in commercio 2 versioni inox quelle in tutto e per tutto uguali a quelle usate per tendere i fili x il bucato e quelle fighe da barca .... se vai sul sito spray le trovi entrambe le differenze di costo sono evidenti considera solo il dimensionamento che nella prima versione risulta essere sensibilmente più "leggero".
dopodichè ti faccio i complimenti x quanto siete riusciti a fare ...fantastici


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 Oggetto del messaggio: Re: relazione tecnica lavori 2015
MessaggioInviato: 11/12/2015, 21:39 
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gianduia70 ha scritto:
dopodichè ti faccio i complimenti x quanto siete riusciti a fare ...fantastici


li accetto volentieri :oops: :oops:

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MessaggioInviato: 11/12/2015, 23:16 
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gianduia70 ha scritto:
rispondo alla questione io opterei per gli arridatoi anche se le bigotte erano davvero belle a vedersi , ci sono in commercio 2 versioni inox quelle in tutto e per tutto uguali a quelle usate per tendere i fili x il bucato e quelle fighe da barca .... se vai sul sito spray le trovi entrambe le differenze di costo sono evidenti considera solo il dimensionamento che nella prima versione risulta essere sensibilmente più "leggero".
dopodichè ti faccio i complimenti x quanto siete riusciti a fare ...fantastici


intendi questi?
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costano 6 euro, carico di rottura 900 (fischia) L1=130 L2=190.

direi che me li posso permettere, anche se vorrei un poò più di estensione per non dover calcolare le sartie al millimetro?

come li aggancio alle sartie? morsetti sono bruttissimi

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 Oggetto del messaggio: Re: relazione tecnica lavori 2015
MessaggioInviato: 12/12/2015, 0:02 
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margutte ha scritto:
gianduia70 ha scritto:

come li aggancio alle sartie? morsetti sono bruttissimi
l'unica volta in vita che ho avuto sto problema sono andato nel primo negozio di nautica dove mi hanno prestato la pinza per impiombature,e mi hanno venduto gli anelli di rame. In un paio di ore o forse quattro avevo piombato le mie 4sartie che avevo gia' tagliate a misura.Costo irrisorio. Ricordo che ero molto fiero del risultato.


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