Marinai di Terraferma

Ciao a tutti,
nel finesettimana ho lavorato ad un coperchio di un gavone del Limit e come capirete dal titolo, invece di usare legno, ho cercato di realizzarlo nel materiale originale.
Così per togliermi la soddisfazione di mettere in pratica la teoria di qualche semestre di studi . Come sempre ne passa...
Ho pensato di creare questo topic, per informazione se qualcun altro si volesse cimentare: ho visto che altrove si parla solo di laminazione vtr su altri materiali.



Questo era il pezzo originale che è stato rubato al precedente proprietrio; ho ritrovato la foto tra quelle che mi erano state mandate prima dell'acquisto. Controllando la data ho capito che il rimpiazzo era stato fatto in fretta e furia per non darmi la barca senza pezzi: non è durato nemmeno un anno. Adesso non ho fatto foto di quello, ma vi farò vedere il prima e dopo e anche perché cominciare da zero invece che ripararlo e basta (da queste parti si dice "Xe peso el tacon del sbrego"!)

Il primissimo passo è stato procurarsi un altro originale da cui prendere misure e costruire lo stampo. Sono partito con l'idea di provare uno stampo in gesso perché nonstante si trattasse di una forma semplice (questa tecnica si presta anche per forme più complesse) sarebbe stata un'utile prova per altri lavori.
Costruita una cassaforma [edit: io ho usato fòrmica per il lato piatto, se usate legno mettete una pellicola altrimenti si imbeve e si deforma], ho usato gesso scagliola e ci ho "immerso" il coperchio (ovviamente protetto con pellicola per non sporcarlo)
Dopo un po' di attesa è stato possibile estrarlo:
Purtroppo il gesso era abbastanza fluido per seguire la forma, ma sulla superficie orizzontale sono rimaste intrappolate delle bolle. Si notano anche pieghette nella pellicola e soprattutto del nastro adesivo usato da rinforzo.
Poco male: quelli erano difetti stuccabili/levigabili.
Il problema è che il gesso ci stava impiegando troppi giorni ad asciugarsi (complice la mancanza di sole) e quindi ho preferito usare uno stampo in legno.

Bellissimo!! Non conosco questa lavorazione ma mi interessa moltissimo.

Non ho capito i vari passaggi mi spieghi passo passo?
Allora fai la cassaforma per contenere il gesso, fai il gesso (come?)
Poi "pucci" il pezzo da ricopiare.
E fin qui ok..
Ma come ottieni il dietro e il d'avanti?
Grazie.

Per fare il gesso aggiungi semplicemente polvere di gesso (scagliola -in teoria- è più fine) all'acqua (non viceversa, almeno all'inizio, poi puoi aumentare la fluidità con acqua) e mescoli: io non ho usato un rapporto preciso, nel piccolo stampino di prova era secco, ma con quello grande avrei fatto fatica a pucciare tutta la superficie e l'ho fatto abbastanza più liquido. Questo ha fatto si che ci volessero giorni ad asciugare.

Con questa tecnica ottieni solo un lato "bello", l'altro sarà più grezzo. Appena ho tempo per completare il post metto anche le altre foto che aiuteranno a capire meglio.

p.s. Una testimonianza di quanto sia difficile stabilire la giusta idratazione del gesso

Riprendo da dove ero rimasto: calco in gesso (che nel mio caso non si asciuga ).
Il materiale che non ha fatto passare l'umidità alla cassaforma (nel mio caso -ho modificato anche sopra- il fondo era un pannello di fòrmica) probabilmente non farà nemmeno asciugare quel lato e quindi appena è maneggiabile sarebbe meglio spostare il calco su una superficie adatta.

Se avete sole/caldo secco/pazienza e vi si asciuga bene, consiglio di ricontrollare con l'originale se ci sono state deformazioni o restiringimenti dovuti all'essicazione.
Se non avete pazienza (e per fortuna una forma semplice da realizzare)... potete fare lo stampo anche in legno. Ho riciclato il pannello 600x600 della cassaforma e ci ho avvitato quattro listelli 20x20 secondo il disegno seguente.
Il mio bordo era alto 20 e quindi quei listelli erano perfetti.
Per gli spigoli ho siliconato (e passato il dito) per ottenere il raccordo smussato tra i lati. Ecco: magari questo dettaglio sarebbe venuto con una curvatura più simile all'originale con il gesso. Inoltre il lato inclinato sarebbe stato lievemente curvo e anche questo si è perso passando dal bordo del calco al listello.

mi sono permesso di cercare il giusto rapporto acqua/gesso.
Sarebbe 140 acqua / 100 gesso, in peso.

Ho trovato molto di più:
http://www.makehobby.it/approfondimenti ... tampi.html

Pronto lo stampo, che sia gesso (grazie Tramp per la precisazione!) o legno non importa, bisogna dare 4-5 mani di cera distaccante per evitare che la resina si assorba ed adersica al materiale dello stampo. Tra una mano e l'altra (almeno una mezz'ora) ho tagliato a misura il tessuto e il mat di fibra di vetro.
Volendo inserire un occhiello per elastico come nell'originale ho anche preparato e resinato leggermente un pannellino in compensato cui avvitarlo.
Quando era tutto pronto ho miscelato la resina poliestere/strirene con il catalizzatore e sono partito. Purtroppo di questa fase niente foto perché ero da solo, dovevo fare in fretta e non potevo impiastricciare la macchina fotografica.
Comunque: ho steso a pennello il primo strato sottile di resina, steso il tessuto di fibra di vetro (grammatura 400) facendo aderire bene bordi e angoli - ancora resina - tessuto -resina - mat (tessuto non tessuto) - resina - mat - compensato - poca resina - tessuto - resina - tessuto. Gli ultimi due tessuti avevano un buchetto per l'occhiello.
Poi peel ply e uno strato di spugnetta apposta per assorbire la resina eccedente.Ora viene il bello, il trucco per avere uno spessore costante e far si che tutto aderisca alla perfezione allo stampo è mettere tutto in un sacchetto di plastica (polietilene è collaudato, altri polimeri non devono contenere stirene se no si sciolgono) e collegare ad un sistema di pompaggio. Come sacchetto io ho usato quelli da abiti, inserendo per il lato lungo stampo con tutto, sigillando con nastro adesivo e poi inserendo il tubo dal lato dell'attaccapanni. Anche quelli da spazzatura dovrebbero funzionare (se sono trasparenti meglio coì si vede cosa succede). Come pompa forse bastano gli aspirapolvere moderni, so di gente che ha modificato compressori da frigoriferi dismessi. Avendo la possibilità di procurarmi una pompa rotativa da vuoto io ho usato quella.
La tecnica si chiama Vacuum bag moulding, con una ricerca immagini vedrete foto molto più entusiasmanti della mia, ma intanto eccola:La pressione atmosferica fa aderire e schiaccia il sacco e il contenuto allo stampo, così la forma è qualla desiderata e la resina in eccesso viene spremuta e assorbita dal panno spugna (si notano le zone già imbevute). Il tubo a spirale (per distribuire meglio il vuoto) è quello da impianti elettrici, tagliato a spirale.

Miiii!!!

Questo è professionismo!

Comunque avevo un cliente che vendeva vacuum bed e le foto erano efffettivamente più interessanti

Ed ecco il risultato, tolto sacco, spugna e peel ply:Vedete al bordo le fibre sporgono e si appoggiano al listello. Ho rifilato i bordi con un taglierino robusto.
Così una volta estratto (ma ancora non del tutto rifilato):Non fate caso ai disegnini, il compensato era un avanzo di un sottile pannello da traforo per bimbi e sono sagome di animali . Dovrò verniciarlo.
E' venuto abbastanza sottile e leggero, spero che in sede sia resistente perché la sensazione caricandolo da poggiato sui cavalletti è che qualche strato di fibra in più non avrebbe guastato (d'altronde non cercavo la leggerezza estrema).

Dopo il collaudo deciderò se rifare anche l'altro (fu rubato anche quello) che però non si è ancora rotto.
Se volete altre informazioni o foto / dettagli, molto volentieri!
Gio