Marinai di Terraferma

sei sicuro di volere la risposta?
non sai quanto mi dispiace x quello che ti è successo purtroppo l'operazione che hai intrapreso era sbagliata nei fondamentali la temperatura e l'umidità hanno dato il colpo di grazia .
il mio discorso non era volto a dimostrare se sei taccagno o meno era solo un invito a valutare con più attenzione le operazioni(prima di intraprenderle),io x primo non essendo dotato di portafoglio a fisarmonica valuto molto attentamente l'aspetto economico ma in un modo più articolato cerco di spiegarmi con 1 esempio pratico:
quando è stato necessario verniciare la mia barca potevo scegliere la strada delle monoconponenti o le poliuretaniche bicom. di primo acchito guardando solo il prezzo non ci sarebbe nemmeno da pensarci.....però considerando:
- le bicom resistono più a lungo (il doppio) agli agenti atmosferici
- hanno un film più resistente alle abrasioni
-hanno una resa pazzesca (con 2 latte da 0,75 ho dato 2 mani su tutto lo scafo)
il che significa meno manutenzione = meno costi futuri ma non solo quando si opta x soluzioni di ripiego bisogna mettere in conto anche il prezzo x di eventuale retromarcia ovvero:
non solo i soldi sprecati ma il maggior lavoro x togliere quanto fattto + il vecchio che garantisco non è roba da poco
altra considerazione NON FARSI FREGARE DALLA FRETTA ti faccio un esempio :
nel tuo caso hai resinato in condizioni proibitive xchè volevi arrivare quanto prima ad avere tom tom pronto ebbene se in quel periodo anzichè lanciarti in una inpresa che si è rivelata controproducente ti fossi dedicato alla sverniciatura (la levigatrice non patisce il freddo x il levigatore c'è il prosecco ) avresti ottimizzato quel periodo trovandoti pronto x eseguire la resinatura + verniciatura al momento giusto in questo ordine:
dopo aver stuccato ecc ecc 1 mano di resina a rullo al mattino (non troppo presto) 1 al pomeriggio se si è in 2 il problema è risolto
stessa cosa x il primer
x la vernice bisogna verificare quanto tempo al MAX può passare dopo il pimer comunque 1 mano poi il giorno dopo carteggiatina (grana 500 o più) e seconda mano
questo vale x le poliuretaniche x le mono potrebbe servire una mano ulteriore

....mi dispiace...per te e per la barca...

Beh, Margutte, non ti dico che hai sbagliato però sono preoccupato.

Il tipo di fondo - e quindi il comportamento dell'epoxi e il tipo di preparazione - cambia molto tra legno grezzo e legno già trattato. Per di più non so con che cosa era già trattato. Considera che la vecchia copertura non dà alcuna garanzia di tenuta e magari, anche se non si vede ad occhio, è già deteriorata e non perfettamente aderente al legno. In questo caso, aggredita dalla chimica dell'epoxy, si muove, scioglie, si stacca, ecc... La parte "sana" invece, non "accetta" facilmente di essere ricoperta con un impregnante.
Per questi motivi di solito, quando si vuole salvare lo status quo, si decide di rappezzare solo le parti evidentemente danneggiate.
Il lavoro da fare dovrebbe quindi essere:
- carteggiare la parte danneggiata fino al legno e per un piccolo tratto, diciamo 1 cm, anche la parte già trattata;
- eseguire il ciclo epoxi solo sul legno;
- carteggiare a pari con la zona salvata, eventualmente stuccando i "gradini" più evidenti;
- proteggere con poliuretanica solo la parte nuova;
- raccordare il tutto - vecchio e nuovo - con lo stesso smalto.

Ora basta con la grammatica e veniamo alla pratica.
Secondo me rimane valido quanto ti ho già consigliato in un post precedente: carteggia tutto quello che hai ricoperto di nuova epoxy, cercando di sanare il più possibile le parti ammalorate e di riportare a legno quelle chiazze che si vedono nelle foto. Poi esegui il trattamento come spiegato sopra. Alla fine dai lo smalto su tutto.

Non ti allarmare: è più facile a farsi che a dirsi. Solo che ti costerà un po' di prosecco...
Buon lavoro!
L.

tutto è vero. il mio ragionamento è stato:
-se gratto via tutto in inverno e lascio la barca sotto il telo a temperature e umidità proibitive è ancora peggio. La barca rimane senza protezione e tutta l'umidità entra nella struttura. Se aspetto invece, metto la barca in acqua ad ottobre. ho tirato i dadi, sperando nel buon cuore della meteo che mi ha tradito e a nulla sono valsi i palliativi con stufette elettriche

-sono convinto che i prodotti specifici siano migliori, ma un conto è spendere mille euro di vernici e resina in un anno un conto
spenderne 1500 in due. certo la "retromarcia" non era in preventivo

- ho pensato che invece che lavorare a "tacon" sarebbe stato meglio proteggere tutto. -una mano di epoxi male non gli fa- ho pensato

mi è anche venuto il dubbio di aver saltato un passaggio. Non sapevo bisognasse togliere le amine anche per verniciare e forse ho solo grattato la resina a secco


morale della favola, Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur

la mia idea ora e resinare (temperatura e umidità sottocontrollo) il pezzo dove tutto è crollato.


dove è a macchia di leopardo secondo me è inutile dare su vernice diversa, causa incompatibilità. Il mio obbiettivo è arrivare a ottobre senza seminare strisce bianche in laguna o nel mare della Croazia. Poi questo inverno, consapevole degli errori commessi, rifaccio tutto per bene.


ora quindi lavoro a "tacon" dove è evidente.

dove la vernice "sembra" stare ma insistendo viene via provo a vedere se tiene fino a ottobre oppure ci do dentro gratto?



prometto che la prossima volta non muovo un dito senza avervi interpellato

Architeuthis intendi dire togliere anche la parte che sembra sana?

Mi spiace margutte...

Margu, porta a legno il più possibile, fin dove viene senza spellarti le mani. Poi esegui il trattamento epoxy solo sul legno vivo, cioè nei "buchi" così ottenuti.
Poi uniformi tutto come spiegato.

Considera che riportare a legno tutto lo scafo è un lavoro epocale che con i mezzi del bricoleur è quasi impossibile. Molto meglio un intervento conservativo, anche perché non mi pare che le condizioni generali dello scafo lo richiedano. A ottobre, se lavori bene, potrebbe essere ancora tutto a posto, anzi, durare molto di più.

In conclusione: su uno scafo in legno non più nuovo come il tuo il rattoppo stagionale è la norma e va affrontato con praticità. Mica puoi riportare tutto a legno tutti gli anni! Quindi, dove si deteriora aggiusti, dove tiene non fai nulla.

Ciao
L.

Temo sia la soluzione migliore. Procederei così:
1° farsi le ferie stuccando e riverniciando alla bell'eglio. Tanto poi da settembre di possibilità di andar per mare ne avrai pochine
2° approffittando delle notti insonni dei primi mesi procedere ad una carteggiatura massiccia dell'intero scafo.
3° attendere la chiusura stagionale della funicolare di Oropa, imbottigliare il succo di frutta e addescare con questo l'ingegnere per un corso base teorico/pratico
4° procedere alla ricopertura in modo attento, professionale e definitivo.

paddy vorrei scrivere ciò che penso ,ma credo sarei censurato


archi, ma cazzo e dirlo prima? io ero convinto di essere stato anche più bravo perché invece di fare un lavoro a pezzi ho detto "da bravo fai le cose fatte bene" fa un lavoretto completo. ma cazzo.
cazzo.
vabbè comunque torno ora dal relitto, forse riesco a fare qualcosa come suggerito.

Per la cronaca qui grandina cubetti da gin tonic. Alla faccia dell'ambiente caldo e poco umido


a ottobre (novembre dicembre o gennaio sempre che si riesca a dormire (....paddy ti penso) tutti pronti ad un brain storming

Sarebbe la prima volta su questo forum


E se in un week end uggioso di inizio inverno ci si trovasse armati di smerigliatrici e, forti di un documento che scarica ogni responsabilità, si portasse a legno sta benedetta barca?
Chiedo agli esperti: quante ore/uomo potrebbe richiedere?