Marinai di Terraferma

Questo è il mio risultato del timone dopo CFC1010/UV e qualche giorno di sole della primavera 2009
http://img694.imageshack.us/img694/8981/dsc00077nk.jpg
http://img85.imageshack.us/img85/6126/dsc00078xv.jpg
http://img43.imageshack.us/g/dsc00096go.jpg/
La spiegazione di Cecchi è stata che la catalizzazione non era completa o per temp. o per i rapporti di resina e catalizzatore che non erano perfetti. Il tipo CFC 1010uv è molto più sensibile a queste variabili e io sono pasticcione.
Dopo una passata di paglietta bagnata l'ho trattata con uno smalto poliuretanico bianco e ho risolto bene.

a occhio mi pare di poter dare ragione a cecchi sembrerebbe che hai steso la resina quando questa a causa di una violenta reazione dovuta ad un eccessivo dosaggio di reagente aveva già passato il punto di "fluidità" avresti dovuto buttare il tutto .
nell'uso delle epossidiche bisogna considerare la natura delle stesse rispetto ad una colla tradizionale dove l'indurimento si hA x evaporazione di un solvente o simile nelle epox il componente A unito al B generano un composto C dato dalla reticolazione dei 2 precedenti ecco xchè sono inportanti i dosaggi poichè ogni molecola di A ha bisogno di legarsi con la giusta quantità di B altrimenti se :
manca adeguatamente indurente il composto ottenutò non raggiungerà mai la completa catalisi con zone che rimarranno più molli
troppo indurente si avrà una reazione violenta della resina che si surriscalderà velocemente fino al limite di incendiarsi
ecco perchè in fase di dosaggio bisogna far le cose x bene
personalmente mi avvalgo di una bilancina elettronica da cucina dove in un opportuno barattolo (meglio se largo x disperdere il calore) verso il componente A ad es 100gr e poi vado ad aggiungere il B fino al giusto peso
lo trovo un sistema molto pratico e preciso ci sono in commercio anche le pompette dosatrici che secondo me presentano alcuni inconvenienti:
costano una cifra folle
la pompa del reagente si stara velocemente a causa dell'aggressività del reagente stesso in oltre tende anche ad intasarsi x il fatto che il componente in questione a contatto con l'umidità atmosferica solidifica

Giusto per chiudere il cerchio, metto le foto di timone e deriva a fine lavori

Questa è la deriva. Sul bordo si vede la parte chiara che ho ricostruito con resina e microsfere, esteticamente non disturba tanto.



Timone: anche qui quella parte consumata per il contatto con il metallo quando è alzato l'ho ricostruita con resina caricata, sono curioso di vedere quanto dura.



Questa è la barra. Si vedono bene i miei maldestri tentativi di ricostruzione delle parti che un po' erano marce e un po' ho dovuto scavare per estrarre la barra. Esteticamente fa schifo, però la solidità mi soddisfa a pieno.
Tornando indietro non farei un sacco di errori, ma magari ne farei degli altri, credo si chiami esperienza

Giusto per memento mio ricordo che ho carteggiato, poi due mani di C10/10 della Cecchi e poi due mani di spinnaker varnish sempre della Cecchi: spero duri altri trent'anni
Grazie a tutti dell'incoraggiamento e dei consigli
Bilancio a posteriori: mi resta il dubbio che sarebbero bastate una carteggiata e due mani pesanti di spinnaker varnish, però mi sono divertito a imparare qualcosa sulla resina, e magari mi viene voglia di cimentarmi anche con lo scafo, o meglio la coperta della deriva, che ne avrebbe bisogno