Sapete una cosa, anche a me viene da ridere quando leggo le denunce di sinistro e le relative descrizioni delle dinamiche, spesso fantasiose e ricchi di spunti. Per Gli studiosi di psichiatria, però. A che cosa serve l'assicurazione sulla barca? Come sempre si capisce quando è successo il guaio , non prima. E io lo so perchè lavoro dall'altra parte, ovvero fra quelli che devono capire se la polizza "copre" o non "Copre", come si dice comunemente, o in modo più corretto, se un evento dannoso rientra o meno nelle garanzie del contratto assicurativo firmato a suo tempo. Bisogna capire se c'è il danno e quanto è. Poi definire, ovvero fare la liquidazione. Poi mi lamento per lo stress, il mal di pancia, il fisico da scrivania, ecc. Per ritornare alla pratica, è vero che l'obbligatorietà dell'assicurazione per la responsabilità civile terzi è obbligatoria per i natanti con un motore, ma si riesce a far danni anche con un barchino a remi o una deriva da passeggio. Quindi assicuratevi lo stesso. Per un uso non sportivo, puo essere sufficiente la polizza Una polizza rc generale per conduzione della vita familiare, (cd capofamiglia) e che si fa per i danni a terzi dei figlioli discoli, per andare in bicicletta o per i morsi del proprio cane di famiglia agli estranei ( o pagato già il danno subito ai glutei di due postini rincorsi e azzannati da gentili e sensibile bestiole). Le compagnie in genere prevedono contratti modulari, con cui parte dalla garanzia base, la resp. civile obbligatoria, quindi i danni che causi ad altre barche o ad attrezzature portuali o da pesca, fino ai danni alle persone che sono con te, sulla tua barca e che si fanno male maneggiando le attrezzature. Attenzione però, normalmente c'è una esclusione per la partecipazione alle regate. Però basta aggiungere, pagando, la garanzia anche per quello. Poi, possone essere agiungere le garanzie per gli infortuni personali, navigando, e altre cose. Per le barche che hanno un certo valore, conviene attivare la polizza "corpi", che rimborsa i danni alla propria imbarcazione, provocati da qualunque causa. Poi ci sono limiti assicurativi, esclusioni, franchigie ecc. E' un argomento così grande che permetterebbe un post dedicato. E poi non mi va di passare da iettatore o da cassamortaro, come dicono i miei colleghi romani, per cui parlo o racconto solo su richiesta. Un solo assaggio. Questo inverno ho definito i danni di un signore che pescava all'ancora a poca distanza dalla costa dell'isola d'Elba e che è stato investo e affondato da una barca a vela che procedeva sotto timone automatico. Basta, sto zitto.
A presto Alfredo
_________________ Sursum corda
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