Marinai di Terraferma

dovrebbe permettere di calcolare la capacità di resistere alla scuffia ...
leggo che è una formula controversa ma ..... che dà un'idea di base della resistenza al capovolgimento di un'imbarcazione a vela .
non tiene conto del baricentro e del rapporto dislocamento/zavorra , ma ....comunque , non è così campata in aria !
la formula è : baglio al galleggiamento espresso in piedi diviso radice cubica del rapporto dislocamento (in libbre...)/64,2....
se il risultato è inferiore a 2 , si parla di barca adatta a navigazione d'altura .
ho provato ad inserire i dati del mio barchino ...
larghezza al galleggiamento : 1,70 mt =5,58 piedi
dislocamento : ufficialmente 490 kg....realisticamente , 550 solo scafo nudo armato e con vele , ad esclusione del motore e di tutto il resto = 1213 libbre

il risultato è : 2,68 (adatta a crociera costiera...)

questo dato , non significa rigidità alla tela-ridotto sbandamento...anzi ! viene fuori che le barche larghe di baglio , sono quelle più penalizzate ....

in pratica , a parità di dislocamento , la barca più stretta avrà maggiore immersione e quindi mano a mano che sbanda , maggiore leva dovuta al peso della parte immersa .
viceversa , la barca larga , avrà una maggiore rigidità iniziale ma aumentando lo sbandamento , perderà il sostentamento della forma e una volta capovolta sarà più difficilmente recuperabile .

Ho appena iniziato un master in yacht design al Politecnico.
Mi informo e ti faccio sapere cosa ne pensano gli esperti

in pratica , a parità di dislocamento , la barca più stretta avrà maggiore immersione e quindi mano a mano che sbanda , maggiore leva dovuta al peso della parte immersa .
viceversa , la barca larga , avrà una maggiore rigidità iniziale ma aumentando lo sbandamento , perderà il sostentamento della forma e una volta capovolta sarà più difficilmente recuperabile .

E ci voleva una formula per capirlo?☺️

ehm , la formula serve per avere un numero a cui riferirsi e non un solo parametro "ad occhio"...
immagina di dover confrontare due barche ad occhio , è molto soggettivo ...
anche nei cartelli che limitano la velocità , non c'è scritto "andare piano , pianissimo o non molto forte" , ma ci sono dei numeri ....

come tutte le formule empiriche, servono a semplificare un problema complesso e una qualche indicazione la dara'.. ma non sempre attendibile.

penso per esempio al fatto che su una barca da 500-600Kg come puo' essere un micro, il peso mobile dell'equipaggio puo' arrivare a meta' del peso della barca... ( 4 persone da 80Kg.. )
mentre su un 12m, che pesa realisticamente 8-10 tonnellate, i pesi mobili sono molto meno importanti.
Anche avendo 10 persone di equipaggio, sono 800kg, meno di 1/10 del peso della barca.

quindi secondo me, quella formula per le nostre barche non e' molto rappresentativa..

diciamo che il punto debole della formula è che non considera il ...baricentro della barca...
ossia , la formula considera solo il dislocamento , ma non ...dove cade il baricentro .
insomma, se in una barca , la zavorra fosse sulla tuga , per la formula , sarebbe indifferente , ma in pratica , no
per quel che riguarda il peso dell'equipaggio ...beh , se nella formula aggiungi il peso equipaggio , vedrai che cambia poco ...
cioè , se aumenti il dislocamento lasciando invariati gl'altri parametri , si , qualcosa migliora , ma ...non tantissimo .
e in effetti la barca aumenterà solo la rigidità alla tela , ma una volta stesa , non è che cambia tantissimo .
il parametro larghezza al galleggiamento , è invece il parametro fondamentale ....
in pratica , un galleggiamento stretto significherà per forza di cose una carena profonda per cui , a parità di dislocamento , una maggiore leva della zavorra .
ovviamente , parliamo di scafi progettati in maniera convenzionale .

La mia barca, Genius Loci xl è stretta al galleggiamento ma pesca poco perchè la sua larghezza massima è tirata lungo buona parte della barca ed anche a prua c'è una forzatura nelle linee per ottenere una prua molto piena. La formula è carente anche perchè non tiene conto della forma della barca. Più veritiera sarebbe se in luogo della sola lunghezza fosse tenuto conto del suo coefficiente prismatico.

Io porto con me dei parabordi gonfiabili che si possono montare lungo i fianchi in caso di condizioni proibitive per evitare scuffie.il volume di questi serbatoi è sufficiente a far galleggiare la barca anche in caso di scafo sfondato.

aspetta , la formula serve per calcolare (in maniera non perfetta...) la capacità di uno scafo , di resistere ad una scuffiata .
poi , se tu monti un albero con galleggiante in testa , la formula non ne tiene conto .
serve solo per confrontare in maniera sommaria barche diverse .
la formula non serve per calcolare la rigidità di una barca allo sbandamento .