Marinai di Terraferma

Forum dei marinai carrellatori
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 Oggetto del messaggio: quale record
MessaggioInviato: 03/03/2010, 10:31 
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Slocum, Moitessier, Mike Perham (quest’ultimo per chi non lo sapesse è il primo recordman a completare il giro del mondo all’età di 17 anni).
Chi siamo noi, quale sensazione proviamo navigando, di chi siamo figli??
Slocum capitano di marina decide di compiere il suo giro del mondo dopo una vita in mare, lui
conoscitore di quella vita naviga per il piacere di darsi tempi propri e rotte personali attraversando le rotte che aveva conosciuto con i grandi velieri.
Moitessier dall’indocina arriva nel vecchio continente, ha imparato la libertà che il mare può dare e quando si accosta alla civiltà moderna della competizione e delle icone vincenti si sente stretto, assediato. Così volta la prua verso gli ultimi spazi incontaminati, diventa un’icona di quella generazione che credeva di poter vivere senza fare i conti con i profitti e l’economia con un’umanità che iniziava a globalizzarsi nella propria ricchezza rivendicando la propria condizione di padroni del mondo.
Mike, figlio di questa generazione porta dentro di se i grandi orizzonti di ogni ragazzo ma ignora le rive sabbiose, gli atolli di Moitessier, i villaggi dalle armonie musicali descritti negli approdi di Slocum. Corre sul mare, impara a riparare le avarie, a vincere le difficoltà di una natura che si manifesta libera e incontrastata ma pensa agli abbracci degli amici e delle persone care. Un mondo di terra che ogni giorno di più si fa sentire necessario.
Come concludo questa evoluzione dell’uomo del suo pensiero delle sue diversità……………….
Ricordo quanto diceva un anziano ai tempi della mia adolescenza:…. Si nasce incendiari e si muore pompieri……….. Lo auguro a tutte le generazioni future: che abbiano il tempo e la voglia di fermarsi e cercare il silenzio intorno a loro per poter osservare le armonie del mondo prima che queste scompaiano del tutto.

Ma io ormai sono pompiere…………..


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 Oggetto del messaggio: Re: quale record
MessaggioInviato: 03/03/2010, 12:50 
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Iscritto il: 04/11/2009, 18:57
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Grazie Franco, per queste domande, un po' "filosofiche" ma molto importanti.
Io ho letto Slocum, non ho letto Moitessier, per paura di farmi troppo male d entrare poi in quei circoli mentali viziosi dai quali è giocoforza molto difficile e doloroso uscire.
Slocum mi piace per la sua essenzialità e per il fatto di aver fatto questa esperienza anche con la famiglia(se non ricordo male); Moitessier credo che sia bellissimo e intriso di una mentalità Hippie, molto in voga in quegli anni.
Io credo di essere, fortemente, lo sottolineo, figlio di Guzzwell (trekka, viaggio intorno al mondo, il suo libro....leggetelo!!).
Si è costruito da solo la barca, non ha utilizzato materiali esotici ma legno, vernice, cotone per le vele e strumenti indispensabili ma essenziali (niente roba elettronica, tanto per intenderci); ha girato il mondo e credo fatto esperienze umane e di avventura indimenticabili.
Il tutto, però, ha avuto un inizio e una fine, magari rimanendo ancora attaccati al mare e al vento, ma facendo altre cose.
Io sono cattolico praticante e infermiere ( la seconda è una conseguenza della prima) e non potrei pensare di basare tutta la mia esistenza sulle emozioni derivanti dal vagabondare per il mondo.
Il mio è un lavoro terribile e meraviglioso che richiede motivazione e determinazione quotidiane ma il poter aiutare gli altri è, per me l'unico modo possibile per realizzarmi...non ne conosco altri.
Credo molto nel concetto che si possa crescere e migliorarsi nnella misura in cui questa progressione è fatta in maniera "collegiale", tutti insieme.
e, in un'ottica molto lungimirante, sto cercando di coniugare questa mia professione e questo modo di pensare a questo mondo meraviglioso che è la vela e il mare.
Un abbraccio a tutti.
Giovanni

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"Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene"


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 Oggetto del messaggio: Re: quale record
MessaggioInviato: 03/03/2010, 12:58 
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Iscritto il: 05/11/2009, 18:02
Messaggi: 3741
Giovanni ha espresso in modo esemplare anche il mio pensiero. Qualsiasi cosa si faccia, lasciare tutto ed estraniarsi n mezzo alla natura, al mare e al vento per quanto meraviglioso non so che senso abbia. Il confrontarsi con il mondo, le persone, la società è sempre al primo posto .... poi c'è modo e modo di farlo.


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 Oggetto del messaggio: Re: quale record
MessaggioInviato: 03/03/2010, 14:14 
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Iscritto il: 03/02/2010, 15:21
Messaggi: 64
Giovanni e Francesco, penso che in realtà sia possibile coniugare il viaggiare con l'aiutare gli altri.
Se si viaggia semplicemente per conoscere la natura, potrebbe essere visto come un "viaggio" egoistico, ma francamente penso non vi sia nulla di male nel voler allargare i propri orizzonti.
Io, ad esempio, trovo angosciante l'idea di lasciare questo mondo senza poterne aver visto le bellezze.
Se si viaggia per visitare luoghi, ma soprattutto per conoscere persone e culture diverse, allora diventa un'esperienza che arricchisce in maniera incredibile. E visitando paesi meno avanzati è facile trovare anche i modi per far del bene.

Comunque questa discussione è molto interessante. ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: quale record
MessaggioInviato: 03/03/2010, 14:34 
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Iscritto il: 05/11/2009, 18:02
Messaggi: 3741
2500 o 3000 miglia!!!! Tanto dovrebbe essere la lunghezza delle nostre coste. Farsele tutte, tratto per tratto alando e varando pezzentin per pezzettino, andando a ricercare i posti più sconosciuti dei porti e delle spiagge, incontrare persone, ascoltarle, riprendere immagini e fotografare, ascoltare il rumore del vento e della natura, vivere tra natura, coste e mare. Questo mi piacerebbe fare. :D


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 Oggetto del messaggio: Re: quale record
MessaggioInviato: 03/03/2010, 15:14 
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Iscritto il: 22/11/2009, 10:47
Messaggi: 1255
Alla fine per adesso siamo un pò Slocum ma troppo disillusi per essere Moitessier; di Mike che naviga per affermarsi nel mondo dei media neppure l'ombra: forse siamo tutti e tre pompieri.
La necessità di dedicarsi al prossimo fino a condizionare le proprie scelte di vita è un'altra cosa; vorrei parlarne ma adesso mi trattengo: occorrono troppe righe per definirla oltre la fede che a volte lega le persone a progetti divini.


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 Oggetto del messaggio: Re: quale record
MessaggioInviato: 03/03/2010, 16:31 
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Iscritto il: 04/11/2009, 18:57
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Credo che ogni cosa appartenga ad un tempo della vita; ho 40 tre figli e, per scelta lavoriamo tutti e due in ospedale.
Questo non ce l'ha imposto nessuno e quindi, l'unica difficoltà deriva dal coniugare le varie esigenze familiari e cercare di portare avanti dignitosamente tutti gli impegni che la ns vita richiede.
Non vivo le mie scelte di vita come mortificanti o riduttive ( questo è un passaggio mentale che non arriva immediatamente ma dopo un notevole lavoro di metabolizzazione).
Quando sei nella fase dell' essere figlio, libero, con un lavoro, senza preoccupazioni economiche o di salute, è facile essere incendiario. Anch'io ero, come tanti estremista e dicevo sempre che nel mezzo ci stava solo una cosa: ....il buco del c..o!
Poi ho camminato, ho fatto esperienze, ho sofferto, elaborato e messo su una famiglia, perchè era questo che volevo fare e la famiglia richiede che tu sia pompiere; ho la mia barchina ferma al lago da luglio e, sicuramente, mi piacerebbe il sabato o la domenica, quando non sono reperibile o quando mia moglie non è di turno, andarmi a fare due bordi, ma, quando si è occupati con il lavoro, ovviamente non si può, quando si è liberi tutti e due...ti metti ad andartene proprio ora che avresti la possibilità di sederti a tavola tutti insieme? o andare ad un museo o al parco con le biciclette, guardando i figli scorrazzare e tu, se te ne danno la possibilità, parlare con la moglie?
E' vero che la vita è una sola e che sarebbe un peccato andarsene senza aver goduto delle cose che ti piacciono ( questo me lo ripeteva anche un mio amico quando lo andavo a trovare in ospedale, malato di tumore ai polmoni, lui che non aveva mai messo in bocca una sigaretta).
Mi chiedo, e se me ne dovessi andare, cosa mi mancherebbe di più? La barca o le cose che ho e soprattutto non ho condiviso con la mia famiglia? La famiglia per me viene al primo posto; ora non abbiamo una barca perchè non ce la possiamo permettere, quando loro saranno un po' più grandi, se vorranno venire con me o mia moglie ( i passaggi su barche di amici o il prestito d'uso non mi mancano) saranno sicuramente i benvenuti e io sarei al settimo cielo, altrimenti andranno per la loro strada ( con l'avvertenza che la strada sia "buona" altrimenti tronco loro le gambe!!).
Se potrò sarò sicuramente il primo a proporre un viaggio o un'escursione o una vacanza in un luogo esotico ma, chi ha figli più grandi ( e su wquesto forum ce ne sono) ti potrà dire che troppo presto sono cresciuti e che vogliono fare la loro vita e le loro esperienze, anche senza di te; io non voglioarrivare a vederli andare via senza aver condiviso con loro tutto il possibile.
Quando saranno grandi tutto si aggiusterà su un altro piano e spero che ci rientri anche un po' più di barca, altrimenti pazienza.
Il mio motto è quindi " tutto a suo tempo".....senza scadere però nella stanca ad libitum.

P.S. la parola disilluso ha per me una valenza negativa e in questo caso no mi sento affatto così: ho fatto delle scelte, ponderate, a volte istintive, spesso sofferte, ma scelte mie, che nessuno mi ha imposto e quindi accetto anche serenamente gli "effetti collaterali" che queste scelte comportano.

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 Oggetto del messaggio: Re: quale record
MessaggioInviato: 04/03/2010, 8:11 
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Iscritto il: 14/11/2009, 10:10
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Località: un romano tornato al mare!
Può essere utile un altro pompiere...?

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Buon Vento!
Alberto
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Il più bello dei mari è quello che non navigammo (N. Hikmet)


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 Oggetto del messaggio: Re: quale record
MessaggioInviato: 04/03/2010, 9:26 
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Se essere pompieri è una condizione fisiologica e storica della nostra esistenza non c'è da doverne dare spiegazioni ma solo conferme, vero Tramp?.
:mrgreen: quondo ho letto quell'articolo sulle traversate di ragazzini danarosi e ho pensato a parlarne qui sul sito non pensavo di toccare un nervo sensibile della comunità. Anch'io avarei, vorrei, ho fatto ,spero di fare ......ecc. ma mi scontro ogni giorno con la realtà di ciò che mi circonda e di cosa ritengo possibile per me. Questo però non deve opprimere il mio spirito e impedirmi di godere di ciò che hanno fatto altri al posto mio, di scegliere sulla base delle mie esperienze se è più bello immaginarsi solidali con il vecchio o con quello che sta nascendo. Se il mare è libero e grande è altrettanto libero e grande lo spazio delle nostre idee e delle emozioni..........


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 Oggetto del messaggio: Re: quale record
MessaggioInviato: 15/04/2010, 13:41 
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(ANSA) - SYDNEY, 12 APR - Jessica Watson, 16 anni, sta per diventare la piu' giovane skipper ad aver compiuto il giro del mondo a vela in solitario non assistita. Dopo sei mesi di navigazione e' infatti tornata sabato in acque australiane, al largo della costa ovest, ma ha ancora tre settimane di navigazione difficile prima di raggiungere la meta, davanti all'Opera House di Sydney. Jessica e' partita il 18 ottobre 2009 e al termine della sua impresa avra' percorso 42.600 chilometri.

Pensieri sciolti:E NOI PER ANDARE DA CASTIGLIONCELLO IN SARDEGNA A VELA DOBBIAMO DIPLOMARCI ALL'ISTITUTO NAUTICO


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