Foto ovviamente nessuna, c'era altro a cui pensare
In realtà l'ansia era quasi solo mia gli altri due membri dell'equipaggio, uno per inesperienza totale e l'altro perché abituato a bulbi più prominenti, non mostravano nessuna propensione a lasciarsi andare a immaginari catastrofici.
Comunque.
Complice una reatina in quel di Belgirate da venerdì guardavo al meteo per fare un giretto verso nord e andare a vedere la partenza. Non a parteciparvi perché come qualcuno qui ben sa il Viko è "lievemente" inadatto alle regate. Però visto il bel sole e le giornate se non tiepide gestibili la voglia era tanta.
Così sabato pomeriggio lancio l'idea a qualche amico e domenica mattina si va su. Meteo prevista 5/10 nodi in calo dopo la mezza.
Alle 11 siamo al lago e nel ridosso del porticciolo il vento non sembra esagera, per di più poi cala, preparo la barca, istruisco il nuovo membro dell'equipaggio alla sua prima uscita e molliamo gli ormeggi. Appena fuori si capisce che il vento non è proprio quello previsto, ma è comunque domabile isso la randa già con una mano, svolgo il fiocco e mi dirigo verso la punta di Angera per risalire verso nord.
La superficie del lago è rafficata e si vedono disegnate le caratteristiche forme del vento di caduta, non mi piace, non dovrebbe essere così, ma non è forte e quindi, pur sedendoci tutti sopravvento continuiamo.
Scapolata la punta si vedono le prime ochette e i treni di onde si fanno più formati, procediamo per qualche centinaio di metri verso il centro del lago e non passa molto che mi ritrovo con la randa quasi completamente sventata nonostante il peso tutto sopra così, senza problemi, diamo la seconda mano. Con poca tela non si risale, ormai lo so, è lo scafo a diventare dominante per superficie e non c'è verso di mantenere angoli oltre i 60°, ma poco importa non si andrà fino a Belgirate, ma ci si diverte comunque... Anche se ormai sono più le onde che frangono rispetto alle semplici ochette e nuovamente mi ritrovo con la randa sventata, anzi devo chiedere al tailer, inesperto, di tenersi pronto a sventare il fiocco. Spruzzi sulla tuga.
Ancora una mezz'ora, facciamo un paio di virate tenendoci più sotto costa dove per lo meno l'onda è più tranquilla, ma non c'è verso di risalire quindi poggiamo per tornare al ridosso di Angera e "giocare" un quello spazio d'acqua. A parte la sicurezza, che come detto percepivo solo io, l'acqua è fredda e mischiata al vento non è piacevole. Purtroppo come metto la prua a sud con il vento in poppa non posso più sventare la randa e la barca continua a sbandare ad angoli improponibili, in realtà guardando l'inclinometro non siamo mai andati oltre i 30°, ma temo ormai di essere paranoico, quindi ammainiamo anche la randa.
Solo di fiocco non si riesce a stringere, ma nonostante le raffiche a 30 nodi si procede al traverso in tranquillità a più di 4 nodi, chiacchierando del più e del meno in attesa dell'annunciata diminuzione del vento.
Angera, Arona, Arona, Angera, che noia: "andiamo a Lisanza a vedere il Comet che voglio comprare?". Ok andiamo. Prua a sud e via in fil di ruota surfando sulle onde: "tanto al ritorno cala, anzi speriamo ce ne sia abbastanza per veleggiare".
Nel golfo di Lisanza accostiamo per guardare la barca, ma il vento al traverso, il lago basso e le barche intorno non ci consentono di avvicinarci in sicurezza, meglio aspettare che cali. Prendiamo una boa e, accesa la stufa, pranziamo al calduccio.
Aspettiamo.
Aspettiamo.
Aspettiamo.
Sono le 14,30 e invece di calare pare perfino aumentato, da nord iniziano a rientrare le barche che hanno fatto la regata, tutti belli intabarrati con salvagenti addosso e poca poca tela.
Aspettiamo.
Aspettiamo.
Aspettiamo?
Fa frescino, non cala, e se vogliamo andare a vedere la barca prima del tramonto, o prima che chiuda il cantiere meglio muoversi.
Niente vela ovviamente, abbasso tutto il motore per non farlo cavitare e mettiamo la prua a nord nel vento. Facciamo si e no 100 metri con il motore bello su di giri e la prua si infila in un'ondona e ci troviamo bagnati. Così non va! Abbasso i giri e riduco la velocità a un più piacevole 3 nodi, che scendono a 2 quando prendiamo le onde più alte. Lo scafo non sbatte per niente e fila tranquillo allontanando di lato gli spruzzi. L'anemometro segna 30 nodi fissi con raffiche quasi a 40.
Un'ora così, anche qui lo ammetto in apprensione, e siamo al porto.
Del comet 910 bellissimo, senza difetti particolari, attrezzato stupendamente vi parlo un'altra volta
