Marinai di Terraferma

Lah, colpito ed affondato!
Ho citato a memoria e non ne sono certo. Mi pare, anni fa di avere letto di una navigazione oceanica fatta con un Limit! Comunque ho scritto a Sergio Abrami, che ho avuto l'onore di conoscere, per chiedere conferma.
Altrimenti... È una bufala! Vi farò sapere.
In quanto alla capacità di risalire il vento, stavo scrivendo a ruota libera.
Se vogliamo scendere più sul tecnico bisogna dilungarsi.
B.Veronese ci insegna che uno scafo è bilanciato quando al variare dell'angolo di sbandamento si ha una costante simmetria dei volumi in particolare a prua e poppa. Cioè risulta " simmetrico" per qualsiasi angolo di sbandamento. Ad esempio i moderni cunei allo sbandare perdono questa simmetria e diventano orzieri costringendo il timoniere a contrastare questa tendenza "frenando". Per ciò i moderni scafi, velocissimi, nelle andature larghe, soffrono nel risalire, specie con onda che ne smorzi l'abbrivio.
Poi le capacità boliniere di uno scafo non dipendono certo dal paterazzo. Parlavo di questo su una barchetta solo per sottolineare la necessità di avere uno strallo di prua più rigido possibile e che non facesse catenaria.
In realtà le barche di una volta con enormi rande che sporgevano ben oltre la poppa non necessitavano di paterazzi per bolinare. Bastavano le volanti.
Non so a quale AC tu ti riferisca ma certamente parliamo di uno scafo "simmetrico" con una pinna allungatissima ed un piano velico altrettanto allungato. La portanza ( che è quella che "succhia" la barca in avanti) si esplica su una minima parte anteriore della vela e della pinna ( qui per ridurre lo scarroccio). È ovvio che con simili allungamenti di vele ed appendici si possa fare una bolina da paura! Di più se ho un scafo in epoxi, carbonio o altra fibra che lo renda rigidissimo, albero in carbonio, sartie in PBO o in Nitronic, posso applicare dei carichi enormi! Sugli AC si sono raggiunti carichi di 15000 kg per le Volanti! Tu mi capisci che allora l'ingegnere dell'Ac che tu citi avrà calcolato bene che il"paterazzo" non fosse necessario!
Le nostre barchette con pinne pivotanti e con alberi bassi non potranno mai fare una buona bolina. Nella mia che non ha paterazzo per sostenere l' albero di bolina (qui anche la randa aiuta) e sopratutto al lasco, ho previsto delle volanti. Sarà che ho sempre posseduto barche con volanti strutturali ( tutti racer) e sono sempre riuscito a non disalberare (cosa immediatamente effettuata dal tizio cui rivendetti il mio Modulo 72!) ma queste mi danno una buona sensazione di sicurezza anche per la mia "paperotta".
Ma, come accennavo, le mie sono solo parole in libertà, non sono Fabbroni né Crepaz quindi potrei avere scritto un mare di sciocchezze!
Bv
Gio

Il viko quando sbanda è bilanciatissimo e non c'è barca più cuneo
Difficile trovarsi con il timone all'orza, anzi solitamente si arriva a far stallare la pala e ancora la barca va dritta, provato proprio oggi, certo parliamo di grandi scafi

Per il paterazzo: con le sartie molto acquartierate si può farne a meno tranquillamente, non ricordo se l'U16 è frazionato se si più che altro ci vorrà il paterazzo per armare in testa il gennaker.

Paddy, con tutto il rispetto, sono nuovo e non vorrei sembrare polemico, che bolina riesci a fare e che vento riesci a risalire? Entro certi limiti anche un cuneo riesce ad essere bilanciato! Sono convinto che la straorza sia più facile su un Viko che su ...che so una Alpa 670! Ops, ho sbagliato intendevo su una barchetta "normale" non certo il Viko. È risaputo che questo scafo non ha difetti!
Le barche moderne sono barche da lasco. Altrimenti gli AC sarebbero a cuneo!
-l'U16 ha sartie acquartierate e armamento a 7/8. Sono d'accordo con te che tali sartie sono sufficienti a reggere il carico del piano velico previsto dal progettista Papaduli.
Io però ho installato un genoa rullato bello grande tagliando quello di un J 24 ed un bompressino per il gennaker (a proposito sai di nessuno che abbia uno spi o un gennaker di 16-18 mq a prezzo simbolico?) naturalmente in testa. Quindi non mi fido delle sole sartie acquartierate. Come infatti tu mi insegni.
Bv
Gio

No no, non lo sembri

Sei una miniera di informazioni
Sul web ho letto da ogni parte che il progettista dell'U16 è sconosciuto....

Sergio Abrami mi ha cortesemente e rapidamente risposto dicendo che non gli risultano navigazioni oceaniche effettuate col Limit. Anzi dice, che, nel caso, non si sarebbe dimostrato niente! Parole sue: "safety first!"
Quindi ricordavo male e probabilmente ho confuso col Leisure.
Comunque buona è l'occasione per sottolineare, anche se non ce ne era bisogno, la professionalità di questo progettista. Un "ragazzo" che ha saputo inventare scafi originali, talvolta fuori dalle regole canoniche, ma che hanno segnato un punto nuovo nella progettaIone nautica. Un vero genio! Oltretutto modesto!
Bv
Gio