Marinai di Terraferma

Artemis Racing conferma la perdita di Andrew Simpson: “E’ con immenso dolore che Artemis Racing conferma la tragica perdita di Andrew “Bart” Simpson, avvenuta questo pomeriggio a San Francisco - si legge sul sito internet del Challenge of Record della 34ma America’s Cup – Simpson, vincitore di un oro e di argento olimpici per la Gran Bretagna, era uno degli undici uomini dell’equipaggio impegnato a bordo dell’AC72 di Artemis Racing che ha scuffiato durante una sessione di allenamento nella baia di San Francisco, in vista dell’America’s Cup in programma la prossima estate. Simpson è rimasto intrappolato sotto la barca rovesciata e nonostante i ripetuti tentativi dei medici, intentati tanto in acqua quanto a terra, ha perso la vita”.

“Tutto il team è devastato per questa perdita – ha affermato Paul Cayard, CEO di Artemis Racing – Le nostre condoglianze più sentite vanno alla moglie di Andrew e alla sua famiglia“.

Andrew “Bart” Simpson, 36enne campione olimpico di Pechino 2008 nella Star con Iain Percy, lascia una moglie e una figlia piccola.

Stando agli ultimi aggiornamenti, un altro membro dell’equipaggio è rimasto seriamente infortunato.

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Mi spiace tantissimo e prego per la famiglia, ma questa non è più vela

Naturalmente era tutto a fin di bene: una vela più spettacolare per chi la guarda (soprattutto in TV), sponsor con il turbo, investimenti con il turbo, tecnologia, brivido... un po' come nella F1 o nel MotoGP. Si cercavano gli stessi soldi.
Se poi ci scappa il morto "faceva parte del gioco". Sono decenni che in F1 e MotoGP la gente si spetascia sui guard rail o ammazza il pubblico e nessuno si indigna.

Peccato che Paddy abbia ragione: la vela è silenzio, ragionamento, valutazione anche nella competizione. L'adrenalina si forma vedendo il tuo avversario che ti mangia i centimetri e tu che cerchi di acuire i sensi per aumentare la velocità di un decimo di nodo.

Peccato che per la diffusione della vela occorrerebbe far capire al "popolo" che la vela è piacere, distensione, natura, turismo. Peccato che il "popolo" non può pagare più di 500€ all'anno per l'ormeggio e vuole fare il bricolaggio da solo.

Peccato per la bambina che crescerà senza papà.

Nella vela si continua a sbagliare, nel grande e nel piccolo. Ci guarderemo questa Coppa America con un po' di rimpianto e sempre più distacco.

Non sono un super esperto di vela ma qualche considerazione la voglio condividere.
Mi sono appassionato alla vela proprio perchè la barca va piano. Se voglio provare il brivido della velocità vado a motore.
Capisco la differenza tra le barche da crociera e le derive da regata. Se le prime non dovrebbero scuffiare mai, ammetto che le seconde sono fatte con la consapevolezza che può succedere. Tuttavia un conto è che accada con barche di 5 mt altro con mostri di 72 piedi alte come un grattacielo.
La coppa america non è ancora cominciata e già è la seconda barca che va per aria.
Fermarsi e ripensare il tutto

quoto tutti la vela è lenta x definizione ed è proprio un'altra cosa da questa ...che tristezza