Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Re: Transat 2011
MessaggioInviato: 04/10/2011, 17:45 
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Località: barlassina
per carita e sempre facile criticare.
iononso se avrei le 'palle' di affrontare cosi una regata in solitario

ma nenache uno straccino di timone a vento di riserva ?

e se manca la corrente un apennlo solare, qualcosa insomma

la "pila a combustibile " mi sembrapiuuna tecnologia da shuttle che da barche a vela...
ma se proprio devi metterla
deve essercoi un iimpianto da sommergibile.....

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 Oggetto del messaggio: Re: Transat 2011
MessaggioInviato: 04/10/2011, 17:51 
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guru70 ha scritto:
Paddy ha scritto:
... arriva un'onda che era li ad aspettarti e in pochi secondi ti sdraia la barca, ti spacca lo spinnaker e ti riempie la barca di acqua neutralizzando la pila a combustibile, l'unico sistema di ricarica per coprire la carica del pilota automatico...


Fai una barca che deve attraversare l'oceano e non prevedi che una secchiata d'acqua o anche un mq intero possa entrare in cabina e bagnare la pila a combustibile?
DOVEVA ESSERE TUTTO PERFETTAMENTE STAGNO.
Non mi pare ci voglia un genio per capirlo...

hai detto bene.. danni casuali... si... dovuti all'imperizia di chi ha fatto l'impianto...



Assolutamente vero.
Se lo so io, che l'acqua rovina gli impianti elettrici, io che sono nato ieri, lo deve sapere anche Pendibene.

Se non lo sa, o non ci bada, non merita né la sua barca di adesso né tantomeno di correre con i migliori skipper al mondo (soltanto questo! si accontenta, poverino!)

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:


Insisto: una bella figura da pirla!


Ultima modifica di n/a3 il 04/10/2011, 18:43, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Transat 2011
MessaggioInviato: 04/10/2011, 17:56 
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Località: un romano tornato al mare!
Anche se sono grossomodo d'accordo, mi piacerebbe vedere anche gli impianti delle altre barche.
Se sono fatte tutte col principio "a chi tocca 'n se 'ngrugna" stanno freschi :lol:

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 Oggetto del messaggio: Re: Transat 2011
MessaggioInviato: 05/10/2011, 9:52 
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Iscritto il: 22/11/2009, 10:47
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Difficile spiegare in poche righe una batteria a combustibile e le sue problematiche. Guardate lo schema allegato e capirete cosa è successo al nostro amico. L’antefatto stà nell’impossibilità di avere disposizione tutta la potenza necessaria per tutti quegli aggeggi che caratterizzano le barche in competizioni del genere senza disporre di generatori convenzionali (es. motori e alternatori). Il sistema raffigurato presenta una batteria a scambio ionico tramite dei reagenti chimici, con produzione di calore e prodotti di reazione da smaltire, quindi impossibile renderla stagna ad un’onta che invade una barca di quelle dimensioni, tirata all’inverosimile sui pesi. Buona fortuna a lui per le future regate e prepariamoci a coppe astrali sul vento delle emissioni solari, li fortuna che le onde sala te non ci sono.
P.S. come ho già affermato io sono una razza in via di estinsione perché mi piace il confronto dove le attrezzature sono minime e costruibili da chiunque. Comunque medito sul fatto che se paragonate alle barche di papiro anche queste attrezzature diventano spaziali. Non resta che capirci sui limiti, se questi poi esistono.


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 Oggetto del messaggio: Re: Transat 2011
MessaggioInviato: 05/10/2011, 12:28 
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No, non ci sono scuse.

Se il suo autopilota consuma tanto, è segno che non va bene, e che ne deve trovare uno che consumi poco.
Se la pila a combustibile non è stagna, può procurarsi un generatore a vento.
Se il generatore a vento non è adatto, potrà usare una pila a combustibile, però preoccupandosi di renderla stagna.

E' da pirla passare mesi ed anni a prepararsi per una regata ed al terzo giorno farsi sorprendere da un'onda.

Per di più con mare calmo.....

Il mare era uguale per tutti, e gli altri ormai sono a Madeira. Quindi il pirla è lui.

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: Transat 2011
MessaggioInviato: 05/10/2011, 15:38 
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Ricordate il mini "segnato" alla partenza? Eccolo qui e 24 ore dall'arrivo già all'opera e di persona, questo sono si professionisti, ma ben lontani dalle mega organizzazioni con gli Shore Team e il seguito di container.


Ancora. Tra di noi c'è chi viaggia in autostrada con il fiocco sullo strallo e la randa legata ai candelieri boma e tutto.
Questi prima sistemano la barca e poi vanno a fare la doccia.
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Anche se mi capita di perdere la misura poi ci penso e capisco. Questo è la prima tappa di un'avventura iniziata magari 10 anni fa, fatta di grandi sacrifici e quel tiracciolo è l'unica cosa che può farli andare avanti.

A me basterebbe prendere da bere nel bar dove si radunano
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 Oggetto del messaggio: Re: Transat 2011
MessaggioInviato: 05/10/2011, 15:51 
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Località: un romano tornato al mare!
Paddy ha scritto:
Questi prima sistemano la barca e poi vanno a fare la doccia.

... anch'io, e allora?? :twisted: :lol:
Anzi, fatto l'ultimo nodo di galloccia, spengo il motore, mi servo (o mi servono.. :oops: ;) ) un cicchetto e una cicca, poi e solo poi sistemo la barca. A quel punto ho fame e...

Paddy ha scritto:
A me basterebbe prendere da bere nel bar dove si radunano

... al bar non ci arrivo..!! :lol: :lol:

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 Oggetto del messaggio: Re: Transat 2011
MessaggioInviato: 07/10/2011, 9:56 
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E così sono arrivati. Un solo ritiro su 80 barche la dice comunque lunga sullo spirito di questi velisti. Caracci come sempre arriva con qualcosa di rotto, anche per lui il problema è stato la corrente, ha navigato per 6 giorni senza energia elettrica.


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 Oggetto del messaggio: Re: Transat 2011
MessaggioInviato: 13/10/2011, 9:38 
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Funchal, Madeira- Parte domani alle ore 13:30 locali da Madeira la seconda tappa della Transat 650 Charente Maritime-Bahìa. 3.130 miglia di Atlantico con il difficile approccio agli Alisei e il passaggio dell'Equatore con le sue calme equatoriali. Sono 77 i velisti ancora in regata (ritirati come noto Andrea Pendibene su Intermatica e Juan Carlos Oliva).

Ricordiamo che nella prima tappa la migliore degli italiani è stata Susanne Beyer su Penelope, che ha concluso al 19esimo posto in 9g 22h 27m 36s.
Così gli altri italiani: 32.Simone Gesi su Dagadà Spirito di Maremma; 39.Giacomo Sabbatini su Scusami le Spalle e 43.Sergio Frattaruolo su Bologna in oceano. Ricordiamo che sia Sabbatini sia Frattaruolo erano rimasti nelle prime posizioni per i primi tre giorni di regata.

Tra i proto Andrea Caracci su Speedy Bonsai ha concluso 28esimo in 9g20h57m54s. Tiziano Rossetti con Una Vela per Emergency e Maurizio Gallo su Yak sono 29esimo e 30esimo.

Prototypes ranking – 1st leg La Rochelle/Funchal – 33 boats
1. Sébastien Rogues (719 – Eole Generation – GDF SUEZ), 8d 20h 46m 43s
2. David Raison (757 – TeamWork Evolution), 8d 21h 15m 8s
3. Jorg Riechers (753 – Mare.de), 8d 22h 10m 7s

Series ranking – 1st leg La Rochelle/Funchal – 46 boats
1. Benoît Mariette (599 – Odalys Vacances), 9d 8h 31m 39s
2. Clément Bouyssou (514 – Douet Distribution), 9d 9h 22m 56s
3. Davy Beaudart (674 - Innovea Environnement), 9d 9
Il Punto Vela Club
Italo Ballini


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 Oggetto del messaggio: Re: Transat 2011
MessaggioInviato: 17/10/2011, 10:41 
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Una strage

Seconda Tappa - Quarto giorno
16 Ott 2011 - di : Davide Lusso

Dopo le nefaste notizie di ieri, Sergio, Giacomo, Andrea e Tiziano una volta a terra, hanno valutato i danni subiti e deciso il da farsi.

I due Proto 756 Speedy Maltese (Caracci) e 542 Una vela per Emergency (Rossetti), entrambi in porto a La Palma, hanno purtroppo subito avarie troppo gravi per riprendere il largo.
Andrea Caracci questa mattina attraverso un breve post ci ha informato che la sua barca ha rotto l'ultimo terzo dell'albero all'altezza dell'ultima crocetta. Il suo umore comprensibilmente non era dei migliori e aveva pochissima voglia di parlare dell' accaduto, ma per dovere di cronaca e per tranquillizzare tutti ha fatto questo sforzo.
Laconicamente ha raccontato di aver rotto in una condizione normale con vento sui 22/25 nodi mentre stava pensando a come ammainare lo spi medio che aveva a riva, prima di strambare per allontanarsi da La Palma e non cadere nel cono di copertura dell'isola.
Ci ha anche informato che nella notte è arrivato in porto Tiziano Rossetti anche lui vittima di un disalberamento. Per i due purtroppo i giochi sono finiti e stanno organizzando il rientro anticipato dei mezzi prima di tornare in Italia.

I due Serie 554 Scusami le spalle (Sabbatini) e 769 Bologna in Oceano (Frattaruolo) invece sono approdati a Tenerife per riparare i danni subiti e cercare di ripartire al più presto.
Giacomo Sabbatini questa mattina ha raccontato di aver urtato, subito dopo una strambata, contro un oggetto galleggiante che ha divelto il timone di sinistra. I danni riportati da Scusami le spalle sono abbastanza seri. Rottura di agugliotti e femminelle e sfondamento dello specchio di poppa.

Il nostro Giacomo però a dispetto della sua giovane età non è uno che si lascia scoraggiare… e in meno di 12 ore lavorando tutta la notte ha provveduto a resinare lo scafo e riparare tutto. Questa mattina era in attesa che la resina catalizzasse prima di rimontare la timoneria e riprendere il largo. Ci siamo raccomandati con lui di valutare attentamente la condizione della barca prima di mollare gli ormeggi… speriamo oltre che nella sua grinta in una valutazione attenta e responsabile della situazione da grande marinaio qual è.

Sergio Frattaruolo è invece in attesa di una nuova pila a combustibile in arrivo dalla Francia. Anche per lui, se per una volta la sorte girasse per il verso giusto, lo stop potrebbe concludersi in serata.
Tutto dipende da aerei, coincidenze, corrieri espressi controlli doganali e aeroportuali.

Un'altra triste notizia è arrivata in questi minuti, e anche questa volta a essere bersaglio della cattiva sorte manco a dirlo è un altro minista del Med. Il nostro amico Renaud Chavarria che molte volte ha condiviso con noi piacevoli cene in banchina prima e dopo le regate ha disalberato anch'egli. Renaud ha rotto l'albero all'altezza della prima crocetta a circa 100 miglia da Hierro l'isola più meridionale delle Canarie. Ha prontamente armato un albero di fortuna recuperando la randa e montando uno strallo volante su cui ha armato la tormentina, attualmente sta facendo vela verso l'arcipelago delle Canarie.

Dopo il bollettino di guerra vediamo come procede la corsa per i ministi ancora in gara.

Tra i Serie Susanne Beyer continua a dimostrare capacità e tenacia. Al rilevamento delle 16:00 il tracking ci indica che è in 12° posizione a sole 29 miglia da Eric Lull leader della corsa. 745 Penelope sta tenendo delle medie vertiginose vicine agli 11 nodi e a meno di 10 miglia davanti alla prua ha ben 7 barche.
Grande Susy!

Simone Gesi è invece ventisettesimo a circa 66 miglia dal leader, su una rotta più a W rispetto a Susy.
Tra i Proto infine, Maurizio Gallo continua la sua discesa verso Capo Verde in ventinovesima posizione.


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