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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 24/01/2014, 17:11 
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ivano ha scritto:
dalle informazioni che ho è come dice pady non traina
forse avrebbero dovuto ancorarla anche perche la guardia costiera lasciare
un relitto alle correnti mi sembra una cosa strana





Scusatemi ma non riesco a riportare l'argomento che volevo agganciare,
Ma mi chiedo come mai le persone della darsena presumo con una barca motore anziche' cercare di tirare il viko controcorrente risultando impossibile non hanno accompagnato con corrente a favore la barca fuori dalle dighe per poi farla spiaggiare ripercorrendo la diga a ritroso fuori dal canale
( anche se non ho idea di come si sarebbe comportato l'albero al primo contatto con la sabbia) io frequento quelle dighe non e' cosi lontana la spiaggia, e comunque sarebbe stata una soluzione migliore anche' lasciare andare completamente la barca.


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 24/01/2014, 17:16 
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Da qualche parte nel 3D si parla di impossibilità a rimanere in zona per il sopraggiungere di una nave.
E che l'hanno seguita fino a vederla uscire dalla bocca di porto.

Perché non seguirla oltre? Bho non so, ma immagino che se hanno desistito ci sia stato un motivo, visto che personalmente avrei continuato a seguirla fino in Corsica.


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 24/01/2014, 17:20 
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Concordo con Paddy sul fatto che difficilmente mi sarei allontanato. Pensandoci ed immedesimandomi nelle persone che erano li in quel momento a cercare di recuperare la barca, forse sarei rientrato per cause di forza maggiore come il mare mosso o perchè invitato dalla capitaneria a non restare in zona per motivi di sicurezza...


Ultima modifica di N/A4 il 24/01/2014, 17:28, modificato 3 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 24/01/2014, 17:25 
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Nelle dighe di venezia passano decine di navi al giorno e comunemente convivono con decine di barche, traghetti, e quant'altro di tutte le dimensioni "l'ingombro " che ha un viko capovolto con una barca che lo traina non e' di 100 mtq


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 24/01/2014, 17:28 
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mauvira ha scritto:
Nelle dighe di venezia passano decine di navi al giorno e comunemente convivono con decine di barche, traghetti, e quant'altro di tutte le dimensioni "l'ingombro " che ha un viko capovolto con una barca che lo traina non e' di 100 mtq



Proprio perché questi fatti sono incontestabile sostengo che ci debbano essere altri motivi inimmaginabili e imprescindibili che li hanno costretti ad abbandonare.


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 24/01/2014, 19:39 
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Ciao Ragazzi,
Mi sono letto tutti commenti d'un fiato, i casi come questo sono sempre interessanti e utili ai marinai come noi ... per lo meno per ricordarci quale brutta piega possano prendere certe situazioni.
Fortunatamente questa circostanza si è conclusa bene: nessuno s'è fatto troppo male!

Alcune considerazioni basate sulla mia piccola esperienza di micropomista:
le nostre barche in navigazione soffrono più l'onda che non il vento. Quest'estate abbiamo navigato con 30 Kn di vento + raffiche. Randa terzarolata, fiocco avvolto al 80%, motore acceso al minimo, tutti e 4 col salvagente, due cime tra prua e poppa come "life line", dotazioni di sicurezza (razzi, fumogeni ...) + VHF in bella vista in pozzetto. Certo non può dirsi un navigare rilassato (e mia moglie Arianna lo può testimoniare), però almeno sei preparato psicologicante all'imprevisto. Navigavamo sottocosta tra Pola e Rovigno. La costa non ci proteggeva dal vento che ululava come un dannato, ma almeno le onde erano basse e regolari, si navigava che era un piacere e la barca sebrava ferma come sul carrello.
Ma appena ti allontanavi dalla costa o attraversavi una baia, oltre alle maggiori raffiche le onde diventavano alte e incrociate, richiedendo un impegno extra, non tanto per la sicurezza quanto per avanzare al meglio e garantire un minimo confort all'equipaggio.
Nella situazione descritta e relativa a Scarabeo forse le sfighe si sono concatenate.
Un potenziale acquirente che vuole acquistare la barca ha programmato l'incontro con il venditore da tempo. Il venditore magari vuole mostrare la barca nonostante le condizioni meteo. In acqua pensi più a mostrare il mezzo che non a condurlo con prudenza, apri tutte le vele per mostrarle all'acquirente. Magari anche il vestiario non è quello più adatto ad una uscita invernale solo per valutare la barca.
E così, con le vele spiegate, arriva una raffica di troppo. Una strambata che colpisce qualcuno che finisce in acqua, la sorpresa che non ti aspetti, è questione di un attimo che però sarà ricordato come un tempo interminabile da chi l'ha vissuto.
Tutti in acqua, qualcuno è ferito, la barca è coricata con le vele in acqua. Ti aggrappi alle vele e magari aiuti l'altro a fare altrettanto. L'albero affonda ancor di più, lo scafo fa 180*, la deriva rientra, il tambuccio aperto fa entrare litri di acqua nello scafo che ora ha una chiglia liquida di centinaia di chili. Magari l'albero è pure piantato sul fango del fondo.
Vi assicuro che potrebbe capitare anche a me, non è solo questione di esperienza, è più questione di voler fare una cosa a tutti i costi, senza ascoltare il tuo grillo parlante.

I soccorsi giustamente si preoccupano delle persone e visto l'arrivo di qualche imbarcazione più grande liberano la zona appena recuperate le persone.
Quando la marea è calante in laguna e soffia la bora, la corrente si scontra col vento e le onde diventano corte e cattive! Succede anche in mare davanti alle bocche di porto, vedi un fiume di schiuma e onde con confini ben definiti, è molto suggestivo.
Mi è capitato di uscire in gommone per dare assistenza in quelle condizioni in laguna, non è facile nemmeno parlare con chi è con te, i frangenti entrano in barca, le manovre sono complicate ... se non sei un membro della guardia costiera australiana (uno di quelli che vedi sul canale Cielo o Sky per intenderci) pensi a portare a casa la pellaccia. Se aggiungi poi che non era estate, il gioco è fatto.

Circa il tema della deriva, sul Micropomo è zavorrata e pertanto è utile al raddrizzamento. Ma anche se sul Viko le cose sono diverse, avere la deriva che sporge è un buon appiglio per raddrizzare la barca!
No bisogna poi sottovalutare cosa succede quando il tambuccio è aperto e l'interno della barca si riempie di acqua. Anche qui in caso di maltempo è buona norma chiudere ogni apertura della barca, anche se qualcuno rimane sottocoperta a vomitare.
Anche il Micropomo è dichiarato inaffondabile, tuttavia ho legato sottocoperta, al "soffitto" di prua e dei loculi di poppa, un totale di 4 salsicciotti da alaggio gialli.
Saranno da 75 litri l'uno, confido che in caso si scuffia o di falla sull'opera viva mi aiutino a mantenere la barca in posizione o comunque a non fargli fare 180 gradi, perché le camere stagne della barca sono sul fondo ... ed inevitabilmente se imbarco acqua daranno luogo ad una coppia contraria a quella della chiglia!
Da ultimo l'ancora, secondo me è un "must" averla armata e pronta. Se la barca scuffia deve cadere in acqua, ma ancor più se si è in difficoltà in laguna o lungo la costa adriatica è la prima cosa da lanciare in acqua in caso di emergenza.
Se fa presa sul fondo ti trovi prua al vento e non scarrocci.
Se fila senza aggrapparsi al fondo, in ogni caso l'attrito con l'acqua ti aiuta a metterti prua al vento e ti rallenta.
Più di qualcuno si ricorda al CVC di Mestre cosa succede quando viene un temporale, il vento soffia improvviso, hai tutte le vele spiegate, i barchini dei veneziani ti corrono intorno all'impazzata, provi a mettere in moto il motore e non parte ... L'ancora ti permette di uscire quasi sempre da queste situazioni imbarazzanti!

Scusate se ho detto troppo ... Ma ero in arretrato di post .

_________________
Luca
Gaia - COMET 850
Lago d'Iseo - Circolo Velico Sarnico


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 24/01/2014, 20:00 
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LazyLady ha scritto:

Scusate se ho detto troppo ... Ma ero in arretrato di post .



Che analisi!

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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 24/01/2014, 20:01 
bravo lazy finalmente qualcuno che sa cosa vuol dire braghe marron
sa quello che può succedere e prende provvedimenti prima e nonostante
ciò ha sempre un dubbio avrò fatto tutto per limitare i rischi?


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 24/01/2014, 20:37 
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Località: ASIAGO
Bravo Luca bel commento , non satei mai riuscito ad esprimermi in maniera cosi cr :P istallina , complimenti !!

_________________
Diego
Skype : diego3c


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 24/01/2014, 21:09 
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Località: roma
bravo Luca, bella analisi.
Comunque, le considerazioni espresse da tutti portano ad un pensiero comune. Lo esprimo con un aneddoto: un mio conoscente qualche anno fa fece un corso di guida veloce; alla mia domanda "cosa hai imparato da questo corso?" la risposta (in romanesco) fu " che devi da anna' piano!"

In effetti, quando si e' in certe situazioni e' veramente difficile capire cosa sia meglio fare ... l'unica e' prevenire affinche' non succedano. Cosi' come in automobile la prudenza non e' mai troppa, cosi' in barca (anche tenuto conto che ci si va non per lavoro ma poer divertimento) meglio una uscita in meno che un rischio in piu' , soprattutto in inverno quando una caduta in acqua, magari innocua se in estate, costituisce un evento drammatico.

Cio' non esclude i rischi ma almeno li riduce un po'. Comunque le persone che hanno avuto l'incidente descritto hanno veramente tutta la mia comprensione, un errore di valutazione prtropponpuo' sempre capitare.

Certo che una bomata e' sempre un evento molto pericoloso su qualsiasi barca (forse l'unica eccezione e' costituita da quello dell'optimist).

Bv

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Ex: Aura (CNA - Brezza 22 ) http://lamiabarcabrezza22.myblog.it
Gli stolti corrono ove i saggi non osano nemmeno avventurarsi


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