Grazie per l'amicizia
Ecco da dove escono i numeri che ti fanno e mi fanno rabbrividire
Un architetto possessore ed estimatore del Limit scrive:
La scuffia del Limit avviene a 70 gradi considerando la perpendicolare all’ acqua zero gradi , occorre una barca per raddrizzarlo……………….ma è difficilissimo scuffiare.
lo dice qui:
http://www.velanet.it/users/veliero/lim ... it2002.htmed anche qui:
http://www.inkssdesign.it/limitclub/t_tec.htmDato che qui dicono 70° conto di mettere l'inclinometro del fuoristrada e mollare tutto a 60°.
Il post a cui mi riferivo, ti incollo solo dei pezzi perchè occupa troppo spazio. vai all' indirizzo:
31 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti)
albertotramp
Inserito il - 08/04/2008 : 17:18:41
Ok frank... _se vuoi,_ ti suggerisco qualche altra modifica di dettaglio, ma vista la poca diffusione del Limit, ti invito magari a uno scambio privato (anche se, per inesperienza, non so come si fa...)
BV
albertotramp
Inserito il - 08/04/2008 : 16:38:20
Eheh giuro che non conosco Ulisse...!!
BV
albertotramp
Inserito il - 08/04/2008 : 09:24:46
Beh, dopotutto ho avuto due (sic) Limit e non posso che parlarne bene, per quel che danno...
E allora dico la mia, non prima di essermi associato a quanti suggeriscono di fare... poco o niente!! (soprattutto non sovraccaricare il già minimo spessore della carena...)
Premetto che la pinna di deriva del Limit è sottile, leggera (secondo me, se fosse in materiale più leggero non comprometterebbe quasi per nulla la stabilità; solo scenderebbe con pù difficoltà).
E allora?
Allora mi sovviene che tutto sommato la stabilità di forma del Limit non me la ricordo affatto insufficiente (è tondo, ma larghissimo...); che i terzaroli esistono per essere presi; che la scotta di randa in mano è per fortuna una delle sensazioni insostituibili che differenziano la vela da altri modi di muoversi; che il Limit è una deriva che ti dà bellissime cose se non la 'strippi'.
A proposito di deriva... qualcuno (il fortunato proprietario per primo) ricorda che la deriva è fatta anche per essere sollevata (con aumento di comfort, velocità e sicurezza) nelle andature larghe?
Piuttosto, suggerisco (se non è già fatto), di controllare (e sostituire, se serve) il perno di deriva, che è sotto la linea di galleggiamento, e piuttosto sottile (consumabile). A me dava un senso di insicurezza... tanto che, passato al Micropomo, benedissi quel perno _sopra_ la linea...
Ancora: riempire di schiuma a cellula chiusa le grandi riserve di galleggiamento (vuote!!) e, se proprio si teme la scuffia, provare (non l'ho mai fatto) con una formaggetta: a barca coricata, se l'albero non affonda, prima che l'acqua allaghi la cabina ce ne vuole...!
BV
http://forum.amicidellavela.it/post.asp ... FORUM_ID=6Ma è tanto peregrina l'idea di rinforzare chiglia e cassa e cambiare la deriva ? Cadei potrebbe vendere un kit di modifica.
Vediamo se ho capito, consentimi di provocarti sennò che bar dello sport è:
io dovrei portare la famiglia su una barca che:
fa gola perchè con 2000 euro prendi 4 cuccettine che per una o due notti vanno più che bene;
ma:
1) pesa 350 kili, per cui o usi una gru, 100 euro a botta, quini un'uscita pomeridiana ti costerebbe 200 euro, o ti sobbarchi varo e alaggio dalla spiaggia, che penso di aver risolto poi ti racconto come;
2) con cui è difficilissimo scuffiare, ma è possibile se fai una cazzata;
3) se scuffi ci vuole una barca per raddrizzarla, immagino il costo di un rimorchio; forse visto il costo del Limit conviene dare un colpo d'ascia in chiglia e chiamare il 1530;
4) la formaggetta a quanto dici oggi non impedisce i 180° ma li rallenta soltanto;
5) non si sa a quanto ammontano le riserve di galleggiamento e se sono sufficienti a tenere la barca a galla una volta allagata.
Quello che mi spaventa sono i punti 3,4,5, hai una soluzione ? Dimmi di sì !
Per quanto riguarda quelo che molla tutto se l'inclinometro dice 60°. Mia moglie ha fatto un corso sul Meteor, io 4 giorni su un 12 metri, ma dato che il 12 perdona tutto e repetita iuvant, a settembre o in primavera rifacciamo un corso, su derive bagnate questa volta, poi acquistiamo la barchetta e passiamo l'estate davanti la spiaggia di Paestum, portando qualche volte il capitano che ha il fisico e corre su Scugnizza. Per andare a Sapri o Amalfi se ne parla nel 2014. Se faccio soldi prima (difficile), passo direttamente alla gallina (20 – 24 piedi).
Tieni presente quel video in cui inclinano a 90° il Viko ( anche lui fu scartato di fronte al siluro dell'Explorer) e quello lentamente si raddrizza ? Come si potrebbe fare ad organizzare una cosetta del genere ?
La soluzione per motorizzare (forse !) il carrello senza comprare un' altra barca: se si monta sull'asse posteriore un rocchetto più grande che si può ( per la leva), su cui avvolgere tanto cavetto, il rocchetto deve essere solidale con l'asse e con le ruote e comodo da sfilare. Il cavetto si rimanda con una puleggia ad un argano, magari a doppia manovella posto nella posizione canonica. Richiamando il cavo, il rocchetto è costretto a girare e così anche le ruote. Mettendo il roccheto capovolto il carrello si dovrebbe muovere nella direzione opposta. Ovviamente finito il cavo finisce il moto, a me bastano una quarantina di metri.
La soluzione per salire sulla deriva senza allenarsi alle parallele o agli anelli: una scaletta in alluminio artigianale lunga un paio di metri scarsi e larga una decina di centimetri ricurva ad un'estremità e ripiegabile. Due fori (pazienza) sulla deriva al bordo poppiero vicino alla chiglia. Si infila la scaletta nei fori, si sale sulla deriva ci si siede sulla chiglia, si sgancia la scaletta, si cammina verso l'estremità della deriva. Se la barca non si raddrizza, si chiama il 1530 e si va a prendere l'ascia.
Sono due buone idee o dico fesserie ? Utilità dei forum.
La questione del campeggio nautico nella baietta deserta in cui scappare nel caso ti fregano le previsioni, la risolviamo con la tua vecchia idea della persona sull'ancora e un cavo sovradimensionato (non voglio fare una vedova). Sperando che la pendenza sia sufficiente a tornare in acqua. Altrimenti si torna a piedi con l'autostop. Conviene portarsi un canottino a remi per aggirare eventuali scogliere.
Antonioziccardi@libero.it Nel caso tu volessi visitare Paestum, in famiglia, abbiamo una casetta
a 2 km dagli scavi, i primi giorni sei mio ospite, poi ti sconto il 50°, Così vediamo se sotto tortura di cucina campana continui a difendere il Limit. Non hai alternative ? mi vado a studiare il micropomo.