Ringrazio tutti per i contributi.
Provo a spiegarmi meglio: per ora il cabinato medio (es. Este 24, trainabile con una 4 x4 più grande del suzukino, altra spesa) o piccolo (es. Explore 20, trainabile con la Focus) o micro (es. Alpa 550, il quasi aquistabile) non me lo posso permettere
e poi sarebbe il caso di farsi le ossa prima di allontanarsi dalla costa.
Dato che il mare aperto mi annoia, mi piaceva molto l'idea del campeggio nautico, massimo una o due notti,
sono già un accanito campeggiatore di pianura e di montagna. Sono però arciconvinto che non lo fà quasi nessuno, per cui mancano esperienze.
Il cat sarebbe l'ideale, ma alla moglie non piace.
Quindi per mancanza di soldi, per farsi le ossa, per fare il famoso campeggio nautico, per accontentare la moglie, aggiungo per scappare sulla spiaggia più vicina se ti fregano le previsioni (già successo), per evitare porti come Capri dove per una notte devi fare un mutuo, per gestire la barca dalla spiaggia con le acque basse di Paestum, sto pensando ad una barchetta deriva.
Però volendo portare figli ( 1 sicuro, forse 2) e coppia di amici, serve una collettiva, una barca scuola.
Mi rendo conto che non è semplice ma conto su di voi.
Mi pare che sul mercato, soprattutto dell'usato, la più gettonata sia il Tridente 16 ( ho mollato grazie a voi la malsana idea dell'FD). Ci sarebbe poi il Laser 16 ed infine l'ideale Laser Stratos Keel, che non si capisce quanto pesa,

l'unica cosa sicura è che ha una deriva mobile da 100 kg.
A proposito di barche bisogna ricordare a Francesco che non tutti posseggono il fuoristrada, per cui il peso trainabile a cui bisogna cominciare a sottrarre il carrello è sui 1200 kg di una media, il che taglia la maggioranza dei piccoli cabinati.
Qui cominciano i dolori: il Tridente 16 è stato definito da un progettista di barche:

stabile come una saponetta, pesante come un incrociatore, voi cosa ne pensate
Secondo voi su una spiaggia che non sia quella di casa, si riescono a tirare in secco, e a rimettere in acqua 300 kg di deriva in due
Ho pensato ad un carrellino, smontabile, in alluminio, con argano collegato all'asse da una catena/cinghia dentata, ed una corona. Il trabiccolo si va ad aggiungere al carico della barca.
