Marinai di Terraferma

Forum dei marinai carrellatori
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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni su barche carrellabili
MessaggioInviato: 26/03/2013, 14:44 
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Iscritto il: 04/11/2009, 16:08
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È un segreto, ma il 1 maggio sul Verbano c'è una regata microclass. ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni su barche carrellabili
MessaggioInviato: 26/03/2013, 15:03 
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Iscritto il: 16/11/2009, 12:42
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Ciao,

Purtroppo riesco a seguirvi poco, ma trovo sempre molti spunti di riflessione in questo forum. Come alcuni ricorderanno, io ho una passione innata per l'idea della carrellabile ma, dopo lunga riflessione, un paio d'anni fa, anzichè sostituire il Tucano sul lago e prenderne una che potessi portare al mare occasionalmente, ho tenuto il primo e gli abbiamo (perchè qui è subentrato mio fratello) affiancato un 33 piedi al mare (Una dimensione che, a ragion veduta, continuo a considerare ideale: permette di affrontare in sicurezza ampi spazi di mare - noi tagliamo sulla Croazia con un salto che va dalle 55 miglia, su Rovigno, alle 90 su Lussino - e dall'altra riduce i costi di ormeggio e manutenzione a cifre comunque accettabili.
Una scelta che mi ha portato a vedere le cose "dall'altra parte della barricata".
Quello che posso dire oggi, a due anni di distanza dall'acquisto della "grande", è che sono due mondi differenti. Avere la barca al mare, per chi come noi abita distante dalle coste, significa doversi spostare per diverse centinaia di chilometri per raggiungerla. Se da una parte questo comporta un sacrificio in termini di tempo impiegato e disponibilità effettiva, dall'altra si è ripagati dalla scoperta di nuove sensazioni ed emozioni. La barca "senza limiti dalla costa" ti permette di ampliare il tuo raggio oltre l'orizzonte, di programmare una rotta e poi di cambiarla senza preoccuparti della distanza e dei tempi, ti offre innumerevoli vantaggi in quanto a capacità di stivaggio ed abitabilità. Oltrettutto questa esperienza mi ha fatto capire che il charter non fa più per me: avere una propria barca significa conoscerla davvero a fondo, saperne i pregi ed i difetti, capire fin dove si può spingere.
Tuttavia in realtà il tempo che si ha a disposizione per goderla davvero è sempre poco: se si ha famiglia, non si può dedicarvisi come si vorrebbe. Anche per quel che riguarda il Tucano, l'uso è effettivamente calato drasticamente, ma certo è complice anche la nascita di una figlia, che non permette di disporre come prima del tempo libero. Se da una parte, dunque, avere una barca di dimensioni più grandi è certamente preferibile per chi vuole vivere davvero il mare, dall'altra per poter conciliare i tempi della vita "normale" con quelli della vela, continuo a pensare che una carrellabile sia la soluzione ideale, almeno fino a che non si avrà più tempo a disposizione. Nessun pentimento, anzi, ma il vecchio tarlo continua a rodere. E' per questo che sempre più sto pensando a sostituire il Tucano, oramai nel prossimo autunno, con una barca diversa, che mi consenta di realizzare un mio piccolo progetto a medio-termine: sto pensando di prendere una "quasi carrellabile", sui 26 piedi, con la quale partire per un giro del Mediterraneo a tappe. Una barca piccola con una discreta abitabilità, che sfruttata per 4-5 settimane l'anno possa portarmi ad esplorare le coste del Mare Nostrum, per poi lasciarla a svernare nel luogo di arrivo della stagione, con costi relativamente bassi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni su barche carrellabili
MessaggioInviato: 26/03/2013, 19:02 
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Iscritto il: 17/01/2011, 12:02
Messaggi: 1169
Località: ASIAGO
volevo anch'io dir la mia ma dopo sto fior fior di interventi meglio che me ne sto zitto :mrgreen:
Purtroppo ho una carrellabile al mare senza carrello che mi costa 1900€ l'anno (pagati Oggi !!)che con la cavolata che ho fatto quest'autunno non so se arriverà all'anno prossimo :oops:
... e quindi me ne sto Zitto

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Diego
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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni su barche carrellabili
MessaggioInviato: 26/03/2013, 22:48 
Tucano, il tuo e' un progetto fantastico. Luca, un amico di Paddy, sta facendo una cosa analoga con un meteor. Molto interessanti le considerazioni che hai scritto.
Zembo, ero convinto avessi il carrello. Inverno schifoso a parte sono contento della scelta che ho fatto quest'anno: inverno al lago ed estate al mare. Mi costa meno. Coraggio arriverai a godretela.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni su barche carrellabili
MessaggioInviato: 28/03/2013, 15:55 
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Iscritto il: 16/02/2010, 14:13
Messaggi: 3529
sarebbe interessante istituire un almanacco delle discussioni nel club.
Credo che la discussione charter/acquisto carrellabile o no sia stata affrontata decine di volte.

Avevo già provato a ragionare sulla barca carrelabile, ma la discussione è scivolata subito sul lato economico, e come è giusto, tutti hanno preso il trip del miliardario.
Per quello che mi riguarda però c'è qualcos'altro nelle carrellabili che fa la differenza:

Un mio amico ha appena messo in vendita la sua meravigliosa Catebaran (la trovate negli annunci). Non solo il padre anziano che non è più in grado di andare in crociera da solo, non solo la morosa, che non ne vuole sapere di barche, ma anche l'onere della manutenzione (ormeggio e non solo) annua, hanno fatto la loro parte. Però qui precipitiamo di nuovo nell'abisso economico. Per cui il mio caro amico vuole rinunciare alla sua creatura e caso mai avesse la possibilità opterebbe per il charter.
Qualcos'altro fa la differenza. Sergio, l'armatore di Catebaran, mi ha offerto mille volte la barca per le nostre crociere, considerando che, come dicevo, spesso la barca fa le alghe all'ormeggio. Mai mi sono sentito di prenderla per partire, nonostante fosse molto più abitabile, con un bel bagno, un motore diesel, insomma una barca seria. Mi ha sempre spaventato l'idea che fosse una barca diversa dalla mia, pesante, con 1 metro e venti di pescaggio, vele possenti, winch, impianto elettrico....una barca insomma.
la nostra barchetta è semplice. Dannatamente semplice.
Non abbiamo mai sentito la necessità di entrare in un marina proprio perché pescando qualche cm, posto ne abbiamo trovato ovunque, così come anche durante le buraniate, infonde sicurezza sapere di poter appoggiare le chiglie sulla sabbia e chi si è visto si è visto. Così come la semplicità di armare una vela, fare le provette, cazzare, terzalorare,...insomma giocare, senza rischiare di fare cazzate.
A questa semplicità credo non rinunciererei mai. almeno lo farei con fatica.
Vengo alla barca a vela dal campeggio nautico con Kayak e mi è sempre piaciuto l'idea di esplorare la costa senza limiti, entrando magari in buchi angusti o addirittura grotte o insenature, senza limiti. Credo che la mia idea di barca sia proprio il giusto compromesso tra la possibilità di esplorazione della costa e la possibilità di navigare. Ecco il perché di un catamarano di bassissimo pescaggio.
Per quello che riguarda la carrellabile poi, almeno nella mia visione delle cose, c'è la possibilità non tanto di carrellare, quanto di trasportare ed avere una barca eclettica. Se ci devi lavorare te la porti a casa, se non c'è posto in acqua te la spostano all'interno in una marina asciutta. Soprattutto, se pesca poco, aumenti in modo esponenziale la possibilità di crociera, di ridosso e di ormeggio.
E forse questo, lo ribadisco, per un marinaio di terraferma è la qualità più importante.

non ultimo. Se non avessimo la barca avremmo speso forse di meno che a noleggiarla, anzi di sicuro; ma a tavola o davanti il fuoco la mia famiglia ed io avremmo esaurito gli argomenti di conversazione.

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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni su barche carrellabili
MessaggioInviato: 29/03/2013, 9:31 
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Iscritto il: 16/11/2009, 12:42
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Margutte, hai centrato pienamente il punto della questione. Non è economica, ma di filosofia della vela.
La questione è stata affrontata - e lo sarà ancora - decine di volte, perchè non esiste una soluzione univoca ed il nostro modo di vedere e vivere la barca cambia a seconda dello stato d'animo e delle esperienze.
Avere una barca piccola riduce indubbiamente i problemi e, probabilmente, anche i rischi connessi al maltempo, ma ti impone dei limiti che mal si conciliano con lo spirito del "navigatore". La carrellabile è un compromesso, che ti consente di raggiungere comunque luoghi splendidi, ma con un limite fisico. Limite che invece, nel caso di barca non carrellabile è per lo più dettato dal tempo a disposizione che il più delle volte si riduce a qualche fine settimana e ad un paio di settimane d'estate. Ecco quindi che la razionalità ti invita a riflettere ed a propendere per una carrellabile o per il charter (questo mai più in vita mia). Ma le sensazioni che ti regala il non avere limiti sono molto diverse da quelle della carrellabile e purtroppo con la passione la razionalità ha poco a che vedere. Io stesso, mentre scrivo, sono combattuto tra le due idee che sono di fatto in antitesi. Da una parte vorrei dire: carrellabile tutta la vita, perchè razionalmente so che è la cosa migliore, dall'altra sto programmando il 27 aprile di partire, meteo permettendo, da Porto Levante e fare rotta su Lussino, una giornata a Ulbo e poi risalire fino a Rovigno per tornare il patria il 1 maggio. Pe quanto riguarda la questione economica, non è un vero problema, perchè alla fine sul mercato, come tu stesso hai mostrato postando la barca in vendita, ce ne sono tante a prezzi eccezionali e la manutenzione non è una spesa eccessiva se si impara ad arrangiarsi.
Quindi ciò che fa davvero la differenza tra le due scelte, carrellabile e non carrellabile è lo spirito di chi vuole navigare.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni su barche carrellabili
MessaggioInviato: 29/03/2013, 11:50 
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Iscritto il: 16/02/2010, 14:13
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credo proprio di sì. è lo spirito di chi naviga a fare una barca. Nel parapendio, dove la tentazione ad aumentare le prestazioni della vela nella speranza di migliorare le prestazioni è molto frequente, si dice sempre " è il pilota che fa la vela". Così appunto credo la barca sia specchio dell'armatore. comunque non sottovalutare le capacità delle carrellabili. O meglio delle trasportabili, visto che da un po' di tempo ne abbiamo compreso le differenze.
La mia è una trasportabile. Ma è una barca con cui è stato concluso il giro del mondo più volte. Certo anche qui la differenza la fa l'equipaggio, ma credo che nel nostro piccolo mare e con un po' di esperienza e con meno paura, si possano affrontare situazioni anche un pelo più toste del solito cabotaggio. anche un giro come quello che tu programmi.
certo di contro invidio molto i carrellatori che spendono un we in laguna, una settimana all'elba (a proposito... ;) ) e le vacanze in Croazia, e poi durante l'inverno non ci pensano più. anche qui credo che rimanendo all'interno della famiglia "terraferma" si possa spostare l'indice di gradimento di una barca, da un estremo molto marino, ma difficilmente carrelabile ad un altro estremamente semplice da movimentare a terra, ma con il quale non puoi fare niente oltre la solita passeggiata.
Sta di fatto, che nonostante ogni tanto guardi con invidia alle barche con una bella cabina, un motore diesel etc... ribadisco non credo rinuncerei alla semplicità della mia. Non so, ma mi sembra più sicura. Ti devi adattare d'accordo, ma si tratta di ferie. quando penseremo al giro del mondo o a vivere in barca ne riparleremo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni su barche carrellabili
MessaggioInviato: 29/03/2013, 15:52 
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Iscritto il: 17/01/2011, 12:02
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Prima cosa :@Fidi il mio carrello poi non l'ho più preso perchè tra carte , reimmatricolazione e praticamente rifarlo tranne il telaio …...

Tornando al tema , io sono un MDTF anomalo poiché ho la barca in acqua tutto l'anno e per ora a me va bene così , per la libertà di prendere e farci un giro solo perchè la mattina mi gira così (lasciamo perdere questo periodo (che a Settembre Finirà !!)) .
Vero è che se metti il costo della barca , più darsena , accessori e manutenzione vai avanti dieci anni a “charterare” ma se proprio a queso voglio pensare , invece di sbattermi a cercare una barca e l'equipaggio di amici sforzati che inmancabilmente si autoriduce nei giorni seguenti l'entusiasmo . Piuttosto con 100-200€ in più a testa mi faccio una crocera scuola a vela organizzata in tutto e senza sorprese in corsa , Vedi :http://www.boraborasailing.it/index.html così imparo non litigo e c'è un responsabile di tutto l'Ambaradan

Pensando invece alle nostre piccole barchette non mi spaventerebbe fare Venezia-Rovigno con un presupposto meteo favorevole , dopotutto l'hanno fatto in canoa , ed ancor meglio in pedalò da Zara ad Ancona . E poi … abbiamo il bellissimo esempio di Luca che con un barchino e famiglia si è fatto 15 giorni da sogno .
Un giorno forse non prossimo anch'io avrò il carrello e la patente ed allora potrò dare forma ai miei sogni : lunghe crocere , navigazioni interne , etc.

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Diego
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