(a coltivar….poi spiego) Partenza di notte: così la strada è libera e senza curiosi, Spezia alle luci dell’alba , pennichella meritata. Apre il cantiere ed inizia il deliro: il trave lift inizia ad andare su e giù -“ dopo questa la tua”- Ruoto la barca, metto la scaletta ( portata da casa) libero le fasce!!! Mente sul posto, concentrazione non dimenticare..., calo l‘albero a terra (10mt da solo) nell’indifferenza di un mondo che va avanti e indietro tra le barche in secca. Alzo ‘albero sui cavalletti ( IKEA portati da casa). Arrivano a dirmi di portare il carrello sotto il trave lift, poco dopo è in acqua….-“E l’albero..??”- !!!! “un attimo sto attrezzandolo” .Spostiamo la barca sul pontiletto accanto, mentre il trave lift continua i suoi giri. L’albero va su, un poco a mano, qualche madonna per spiegare che non è un J24 coperta piana, così compare un muletto con trave per il sollevamento; tornichetti, drizza, come strallo, volante a poppa. Trainato lungo il molo che divide la zona militare dalla darsena, adesso ho da vare solo io, con calma. Poi l’ormeggio, di prua, strizzati tra due Gobbi di all’incirca di egual lunghezza, parabordi legati stretti lungo la falchetta per tenerli lontani, mentre l’ormeggiatore mi spiega un complicato sistema per tirare sul le trappe senza sporcarsi le mani ( le sue). Piove, il carrello non può sostare in cantiere e in nessun altro luogo. Rientro a Milano, vela, boma, e manovre alla prossima settimana. (…spiego) Tutto il gran da fare del travel….. è dovuto principalmente alla smisurata crescita della flora marina alimentata da misteriose correnti calde dell’entroterra ( in altri posti le chiamano f….e di acqua bianca) spirografi o similari lunghi un palmo cozze mostruose…. E loro, i proprietari ed i marinai sono lì, guardano e fanno le spallucce, il tipo con la lancia ad acqua –“... non è un problema grave, viene via subito, mica come quando c’eranio i denti di cane….”- Speriamo bene, e saluto.
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