Marinai di Terraferma

Vi capita mai, magari su FaceBook che è il luogo in cui ciò avviene per eccellenza, di ricevere una richiesta di amicizia da qualcuno che non conoscete, che non vi ricordate chi sia quantomeno. Prima di accettare andate a vedere le sue amicizie, poi le immagini, infine ciò che scrive. Pare simpatico e lo accettate.
Dopo qualche volta che vi incrociare credete di averlo capito e iniziate a formarvi un'idea.

Ecco a me capita spesso e nello specifico mi è successo da poco, eccolo in foto: faccia gioconda, un po' in la con gli anni, velista (ovviamente), capello brizzolato scarmigliato e un leggero sovrappeso.

So che non vi dirà nulla ma volevo condividere con voi l'immaginario che mi sono fatto di questa persona soprattutto da come scrive e soprattutto me lo immagino proprio adesso.

Pigiama azzurro chiaro a righine, ciabatta di pelle marroncina un po' sdrucida, capello bianco un po' scarmigliato (ma questo viene dalle foto non vale).
Furtivo passa davanti alla saletta della canasta e vi guarda dentro con l'occhio di chi sta combinando una marechella, lo sguardo sornione degli altri ospiti lo accompagna, si avvicina al bancone dell'ingresso lasciato incustodito.
Si siede, inforca gli occhiali e si collega ad internet.

Poi però sparisce, non lo leggo più.

E allora mi immagino l'arrivo di Suor Maria Addolorata con il velo azzurro come la veste e il camice a pettorina bianco, sguardo compassionevole, ma al contempo duro lo prende per un braccio e lui mesto si fa riaccompagnare in camera.

...effettivamente è vero si fa aftica dare un volto alle persone leggendole solamente.

pubblichiamo le foto degli utenti? o meglio di no e continuare a coltivare l'immaginario collettivo ?

Certo poi scopri che non ti va di frequentarlo e lo togli dagli "amici" (nome curioso scelto da Facebook), ma lui ti ricerca!
Per fortuna i social e i forum prevedono sempre l'opzione "ignora utente" grazie alla quale questo sparisce.

Mamma mia, ai giardini si guarda con curiosità chi si sofferma su una pagina che parla di vela ma difficilmente si riesce a rompere il disagio di parlarci.......magari chissà cosa succede dopo. Internet è più asettica, blocca i virus contagiosi della vicinanza fisica............non necessaria con tutti i presenti sulla terra.....La metropolitana che si rompe e ti lascia al buio in galleria ricongiunge gli animali uomini e porta loro a comunicare.............Una vota, ai tempi di Ulisse ogni costa dava apprensione, le dune formate dal vento e dai primi arbusti della macchia venivano guardati con sospetto. Da l'alto, dietro un masso ti si guardava con terrore, si aspettava che tu manifestassi le tue buone intenzioni di convivenza..........poi arrivano i missionari e a loro insaputa i germi e le malattie sconosciute per quelle terre lontane e le epidemie, le morti di interi villaggi: frutto inconsapevole di amore fraterno. Per l'essere pensante, e più pensa e più si incasina, comunicare, condividere, credere nell'altro è sempre stato difficile............

Franco, che sei un poeta lo sapevamo...
Ma che tu riesca quasi sempre a 'salire di un livello' rispetto ai discorsi che ci 'agitano', e dare un contributo che sa molto di ironia anche se non fa ridere, devo riconoscertelo in chiaro.
Grazie

Trovo che la definizione di Franco, data da Margutte, quella di poeta, sia perfettamente calzante.

Ti leggo, Franco, e non capisco; però so che mi piace leggerti

vera

Com'è vero, divano mio, com'è vero!!!

ce