Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Come scegliamo la barca
MessaggioInviato: 25/06/2013, 8:50 
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In questi giorni, mi perdoneranno alcuni utenti per i palesi riferimenti, penso e ripenso a quanto incida nella scelta della barca il nostro gusto personale.
In generale per l'uso che ne facciamo parrebbe non convenire l'acquisto di una barca, anche se averla sotto casa da un gusto e una soddisfazione che per molti ha un senso così il "divertimento" del sistemarla, ma questi sono fattori personali che non dovrebbero incidere nella trattativa con il venditore. Vorrei con voi arrivare a valutare quale dovrebbe essere il vero valore di acquisto di un usato

Daino (ecco il primo riferimento ;) ) ha comprato una barca pagandola quanto sappiamo e nell'ultimo anno (o son 2?) ha rifatto mezzo scafo solo per farla galleggiare, poi gli interni, la cuscineria, parte dell'opera morta, comprato avvolgifiocco, sistemato più volte il carrello, ora le sartie (rottura a parte secondo me son ruggine e da cambiare).

Zembo un'altra praticamente identica nell'uso, lasciamo perdere l'estetica che è soggettiva, e in anni non ha fatto praticamente nulla per rinnovarla. Lo stesso nel mio caso, "migliorie" certo e rotture qualcuna, ma in 8 anni nulla di non programmato e prevedibile è stato fatto.

In questo momento sul forum ci sono altri "sognatori" che hanno appena comprato o stanno per comprare cercando fra i "rottamini", io stesso ho in giardino una barca le cui condizioni esteriori paiono buone, ma man mano che la verifico mi trovo di fronte a molti problemi: deriva ruggine che non scende e andrà smontata, sartie quantomeno dubbie, drizze marce e scotte mancanti, decine di bozzelli con vita breve, bitte in plastica "secche" e prevedo un totale di spesa anche andando al risparmio di non meno di 2000 euro.

Una barca di meno di 6 metri nuova e attrezzata (carrello e motore esclusi) oggi costa intorno ai 10/12.000 euro: Viko 20, Meteor, Skippi e altre. Un usato in ottime condizioni 7/8000 anche fra modelli ben più grandi quali First 210 ed Etap.

Quanto dovrebbero valere i singoli lavori eventualmente da effettuare? E quanto incide la nostra manodopera?
Esempio avvolgifiocco mancante, lazy bag, verniciatura opera morta, drizze e scotte, vele: valgono uno sconto di 3000 euro anche considerando il costo del nostro lavoro o sono da considerare normali parti di consumo e non incidere sul prezzo finale?

Quindi un Viko 20 con carrello e motore in versione standard acquistato 8 anni fa considerando un prezzo di acquisto di 13.000 euro e un deprezzamento del 10% annuo potrebbe valere circa 6000 euro se in condizioni medie, ma molto meno se le attrezzature di cui sopra sono da cambiare per normale uso.
Così un Micropomo, che obiettivamente ha raggiunto la sua età pensionabile, che può essere stato totalmente rivisto diciamo negli ultimi 5 o 6 anni ha un valore paragonabile o dobbiamo considerare comunque che la barca è molto vecchia?
O ancora un Tucano che oltre all'età aggiunge una fruibilità minore rispetto a barche moderne come le due prima ha ancora un valore o bisogna invertire la quotazione considerando per assurdo lo scafo a valore zero e le attrezzature come reale acquisto?

Lo so è un ragionamento più che una domanda 8-)


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 Oggetto del messaggio: Re: Come scegliamo la barca
MessaggioInviato: 25/06/2013, 10:59 
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Ciao Paddy,
l'argomento è molto stimolante per vari motivi, non ultimo l'aver osservato il mercato dell'usato per 30 anni cercando a fatica di trarne qualche "regola". Il risultato di questa osservazione è in parte deludente, perché di "regole" non ce ne sono, se non la solita e usurata legge della domanda e dell'offerta.

Comunque, senza voler essere esaustivo e riprendendo il filo del tuo discorso, mi sento di dire che di fatto nell'usato esiste una soglia minima di prezzo sotto il quale la barca, se galleggia e naviga, comunque non scende. Per un 5 metri sono i 4-5 k/€; per un 6 metri i 5-6 k/€, per un 7 metri i 6-7 k/€. Dagli 8 metri è difficile scendere sotto i 10k/€. Un 9 metri non viene via per meno di 13-15 k/€, e ci fermiamo qui. Questi prezzi presuppongono un normale stato d'uso della barca, ma come correttamente fai osservare quando essa ha più di 10-15 anni certi lavori straordinari devono essere fatti e di solito non lo sono. Però il prezzo non scende.

Gli appassionati, dopo aver accettato per molti anni questa aberrazione si sono (forse) stufati di subire. E allora cosa fanno? Comprano solo il meglio e lasciano marcire tutto il resto, con gli evidenti effetti che il parco dell'usato italiano sta perdendo valore e che molte "occasioni" sono in realtà delle "sòle" pazzesche. Chi le compra lo fa per inesperienza o perché si vuole divertire a lavorare con le mani, non a navigare. Un mio caro amico si costruì un Promenade 5,50 perché amava lavorare il legno e il divano di casa lo aveva già fatto!

Concordo quindi sul fatto che, nelle piccole dimensioni, la distanza di prezzo tra un nuovo economico e un usato di qualità si stia riducendo e che chi compra il nuovo non è per forza un pazzo: solo forse preferisce sapere cosa compra e cominciare subito a goderselo. In questo le barche piccole offrono una libertà in più al "sognatore".

Ciao
L.


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 Oggetto del messaggio: Re: Come scegliamo la barca
MessaggioInviato: 25/06/2013, 11:49 
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Concordo su tutto tranne sulla stima dei prezzi "minimi" che si sono abbassati tantissimo e ritengo si possa scendere ancora nella trattativa; non è più raro vedere 5 metri a 1500/2000 e 8 metri a 6/7000. Vero anche che questi potrebbero essere quelli che definisci le "sole".

A questo punto bisognerebbe capire quando il valore delle riparazioni più o meno obbligatorie supera la convenienza (ovviamente non considerando il piacere della riparazione che è inquantificabile ;) ).

Per fare un esempio: avevo un Lambrusco per il quale stimavo 5/6000 euro di lavori per renderlo utilizzabile pari non certo al nuovo, ma con le comodità che una barca di 8 metri quasi nuova può offrire.

Quindi a fronte di un suo valore non certo superiore ai 7000 euro (prezzo che ho spuntato dopo un anno per venderla) si può stimare il prezzo per un 8 metri di 30 anni senza lavori da eseguire in 12/15000 euro?

E ancora portando ad esempio un 6 metri di età simile i cui costi di ripristino si aggirano in 2/3000 euro si può stimare un valore di acquisto di 2000? E nel caso sia in perfetto stato il suo valore può aggirarsi sui 5/6000 euro?


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 Oggetto del messaggio: Re: Come scegliamo la barca
MessaggioInviato: 25/06/2013, 13:03 
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Bello, l’argomento è molto interessante per un S.I.B. come me :oops:
Concordo con Paddy, lasciando da parte i venditori che resistono impeterriti a valutare il proprio bene anche sulla base di un valore affettivo che nessun compratore può riconoscere, i prezzi minimi assoluti mi sembrano più bassi di quelli scritti sopra; vero è che in molti casi il costo delle riparazioni strettamente necessarie per consentire la navigazione potrebbe superare tranquillamente il costo di acquisto.
Poi c’è anche da capire cosa si intende per riparazioni strettamente necessarie: non ho una barca ma una deriva, le cui panche laterali flettono, consapevole che si tratta di un problema, per me possono ancora andare e uso la barca con qualche accortezza, per un altro più pignolo di me sarebbe un intervento strettamente necessario. Immagino che di queste situazioni su barche i 5-6 metri ce ne possano essere molte, dal guscio che galleggia alla barca con tutte le manovre in ordine c’è di tutto :lol: .
Comunque io credo che se alcune barche si vendono ancora è solo perché di fronte alla passione ed all’irragionevole felicità che acquistare una barca porta le considerazioni razionali soccombono. :roll:


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 Oggetto del messaggio: Re: Come scegliamo la barca
MessaggioInviato: 25/06/2013, 13:21 
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Il problema è proprio trovare la soglia di convenienza in un acquisto.

Secondo me dobbiamo sempre tenere presente il possibile prezzo di rivendita di un oggetto, non tanto quanto siamo disposti a spendere noi.
Se un Lambrusco di 35 anni si può rivendere a 13mila euri, dobbiamo comprarne uno che rimanga sotto questa soglia sommando prezzo di acquisto ed eventuali lavori. Cosa non impossibile se la barca è stata tenuta bene negli anni, cioè se i proprietari hanno eseguito anche quelle opere straodinarie che un manufatto di vetroresina negli anni richiederebbe: lucidatura del gelcoat, riverniciatura, pulizia e manutenzione all'albero, rifacimento impianti, ecc...
Se invece tutto ciò non è stato eseguito e il venditore chiede diciamo 9mila euro, la barca è fuori mercato e non va acquistata. Infatti occorrerebbe spenderne altrettanti per eseguire in una volta sola tutti i lavori straordinari che non furono a suo tempo eseguiti, con l'aggravante che il manufatto, proprio per non essere stato manutenuto correttamente, è sicuramente invecchiato peggio. Purtroppo, questa è la situazione della stragrande maggioranza delle barche usate in Italia tra i 5 e i 9 metri e mezzo. A questo mi riferisco quando parlo di "sòle".

Ora, la vera sfida è azzeccare il possibile prezzo di rivendita. Secondo me per una barca di 5 metri non può superare i 5mila euri, una di 6 i 6/7mila, una di 7 gli 8mila. Dagli otto metri si cambia categoria: la barca diventa davvero abitabile e, a certe condizioni, molto più marina. I prezzi quindi si alzano fino ai 12/13 mila per un 8emezzo e fino anche ai 20mila per un nove e mezzo. Ma a questi prezzi devono essere davvero tenute bene, se no semplicemente non vanno acquistate a quel prezzo, ma al medesimo nettato dei lavori necessari che a volte sono cospicui per impegno e valore.

Fino a qui più o meno la logica. L'uomo però non è un decisore perfettamente razionale e quindi ci sono mille fattori soggettivi che di solito fanno pagare di più ciò che piace ma non necessariamente vale e/o vendere a meno ciò che magari ci ha stufato ma ha ancora valore. Da qui nascono i sempre più rari "affari" e tutte le distorsioni del mercato che confondono le idee a chi si affaccia al mondo della vela con cuore puro.


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 Oggetto del messaggio: Re: Come scegliamo la barca
MessaggioInviato: 25/06/2013, 14:16 
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Architeuthis ha scritto:
.....
Ora, la vera sfida è azzeccare il possibile prezzo di rivendita.
...



Già. :? Purtroppo le tue cifre così come le mie all'inizio si sono rivelate campate più o meno in aria. Banalmente a 12 o 13.000 euro non telefonava nessuno, sotto la soglia dei 10.000 qualcuno per offrire cifre assurde al di sotto dei 5000 euro (li definirei gli sciacalli, ma forse sono dei professionisti), giunto a 7000 euro ho iniziato ad avere dei contatti realistici. Ma come verificare se il prezzo è sceso sotto una soglia di "classe" cioè se esiste una suddivisione di disponibilità marcata ad esempio fra imprenditori e dipendenti "medi" per cui sotto i 7000 euro sono passato di colpo da decine a migliaia di possibili acquirenti?

Forse nella nostra ricerca della barca da comprare potremmo procedere al contrario creando una vendita fittizia per valutare le possibilità di acquisto :roll: ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: Come scegliamo la barca
MessaggioInviato: 25/06/2013, 18:38 
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Vado un attimo OT, perchè credo ci siano un bel po' di imprecisioni:
Paddy ha scritto:
Daino (ecco il primo riferimento ;) ) ha comprato una barca pagandola quanto sappiamo

e già questo non lo sapevo, perchè quì non mi sembra di averlo mai scritto. Ricordo che era il 2012, che era compresa di motore del 2006, che avevo fretta di sistemarla per le vacanze estive, e che non ci siamo accorti della magagna della carrucola della deriva. In mancanza di questi due ultimi aspetti, avrei sicuramente potuto pagarla meno.
Paddy ha scritto:
e nell'ultimo anno (o son 2?)

Un anno e tre mesi. Mi pare che già altre volte tu abbia commesso l'errore di paragonare il prezzo di un micropomo usato nel 2012 con il prezzo di un viko usato nel 2013, in quest'ultimo anno il valore di entrambi è calato, del viko in misura maggiore.
Paddy ha scritto:
ha rifatto mezzo scafo solo per farla galleggiare

Proprio non capisco, la barca galleggiava quando l'ho comprata. Agli interni ho dato una rinfrescata, riguardo ai cuscini hai invece pienamente ragione, erano da rifare completamente, ma ho voluto strafare, con una gommapiuma più economica avrei potuto spendere molto poco, e cucendoli da me ho risparmiato parecchio.
Paddy ha scritto:
comprato avvolgifiocco

ma è una miglioria (tra l'altro secondo me no), cosa c'entra con tutto il discorso?
Paddy ha scritto:
sistemato più volte il carrello

sistemato più volte il carrello? ma chi te l'ha detto? Ma stiamo parlando della barca o del carrello?
Paddy ha scritto:
ora le sartie (rottura a parte secondo me son ruggine e da cambiare).

Boh. A me quasi tutti quelli che le hanno viste hanno detto di lasciarle dove sono, però sono in programma per il prossimo inverno, e non mi sembra tutta sta gran spesa.

Scusa se mi sono permesso, ho capito perfettamente il senso del post, solo che mi ha storto la giornata leggere tutte le inesattezze...

_________________
il drugo http://drugo.blog.com/


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 Oggetto del messaggio: Re: Come scegliamo la barca
MessaggioInviato: 25/06/2013, 19:59 
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Ok daino hai ragione. Ho sbagliato su tutta la linea: non accorgermi che la poppa era perfetta, la cuscineria nuova, le vele ottime, le sartie perfette, la coperta uno spettacolo, la deriva come nuova.
Ma permettimi non ho scritto o detto a nessuno quanto l'hai pagata. Lo so perché c'ero perché tu mi hai chiesto di venire con te.

Da te, da questo forum tutto, ho ricevuto tanto molto più di quanto ho dato, so che per tutti è stato un grande impegno aiutarmi, consigliarmi e seguirmi quando non capivo o non volevo capire, avete messo a mia disposizione le vostre esperienze, i vostri archivi, cercato e studiato insieme a me per giungere alla miglior soluzione; non ultimo ti ringrazio per l'aiuto che mi hai dato per i finestrini.


Con questo personalmente chiudo il discorso. Delle barche usate, dei prezzi, degli aiuti a chicchessia e mi ritiro. Non credo ci sia più niente che possa dare a questa comunità, i discorsi sono triti e ritriti e quel poco che è rimasto di discussione accrescitiva invece di svilupparsi a favore di tutti diviene fonte di sterilità.
Colpa mia.


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 Oggetto del messaggio: Re: Come scegliamo la barca
MessaggioInviato: 25/06/2013, 20:15 
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Torno all'argomento valutazioni : io credo che darne cercando di classificare le barche per categoria e per anno (ammesso che si riesca a saper l'anno di costruzione per quelle NON marcate CE) abbia poco senso, due barche uguali non esistono e se esistono non e' detto che lo siano.

Come al solito faccio esempi partendo da casi personali: di Brezza 22 in giro ce ne sono parecchie ed alcune utilizzate da scuole di vela: ebbene, e' probabile che tra la mia ed una posseduta da una scuola di vela possa sembrare in migliori condizioni quella di una scuola di vela ... ma e' realmente cosi'? E' meglio una barca magari meno lucida ma utilizzata 15 -20 volte/anno (e sempre dallo stesso "manico") oppure una utilizzata piu' intensamente e magari affidata a mani inesperte ?

Ancora, sulla mia barca fin'ora non ho fatto neanche un intervento invasivo neanche per la presa del pilota automatico. Spesso vedo invece barche i cui proprietari non lesinano a buchi ed interventi di vario genere (per non parlare di alberi maggiorati e vele non previsti nel progetto iniziale etc etc).

Ebbene tutto cio' ha un valore difficilmente quantificabile e, soprattutto, dimostrabile all'atto della vendita.
Ricordo ancora quando, molti anni fa, andai a vedere una barca sdraiata in un prato, sommersa dagli aghi di pino: sembrava in uno stato disastroso ed invece era in buonissime condizioni (a parte il bisogno di una energica pulizia e lo smontaggio della deriva per gl aghi di pino di cui sopra).

Infine, un'altra barca che vendetti (barca+rimorchio+motore) era stata ferma ed inutilizzata in garage per almeno 5 anni: i "fighetti" delle valutazioni mi offrirono circa un quarto del valore a cui la vendetti (rendendo l'acquirente felice) ma solo perche' non erano interessati alla combinazione dei tre oggetti ben tenuti ma solo a portarsi via la barca al minor prezzo possibile. Ovviamente, e' molto difficile dimostrare le qualita' nascoste ed e' per questo che, come afferma qualcuno, piu' che la barca occorre capire come e' il proprietario.

Concludo dicendo che, soprattutto su barche ben tenute, la differenza possono farla gli abbinamenti (barca+motore+rimorchio+accessori) sia per quanto riguarda il risparmio di costo rispetto al nuovo (costo barca +iva +costo rimorchio+ iva+costo motore+iva+ costo accessori+iva) sia perche' si trova un insieme immediatamente fruibile.

Ovviamente cio' non vale per quelle persone cui invece piace comunque modificare e mettere a punto in ogni caso cio' ce hannonacquistato.

bv

PS. Ho visto l'ultimo intervento di paddy solo dopo aver scritto quanto sopra, qundi il mio intervento e' forse scorrelato, ma ormai l'ho inserito ...

_________________
Ex: Aura (CNA - Brezza 22 ) http://lamiabarcabrezza22.myblog.it
Gli stolti corrono ove i saggi non osano nemmeno avventurarsi


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 Oggetto del messaggio: Re: Come scegliamo la barca
MessaggioInviato: 26/06/2013, 8:51 
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Una parola su "sciacalli" e "offerte realistiche".
Vero è che quando si sbraga sul prezzo - di qualsiasi cosa, non solo delle barche - si desta l'interesse degli acquirenti. Però si rischia di incappare nelle sottoriportate fattispecie di clienti.

Primo tipo di acquirente da sbrago: lo sciacallo.
Certamente esistono privati che hanno fatto della compravendita di imbarcazioni usate un business, come si fa per gli appartamenti. Comprano a prezzo stracciato (o a volte non comprano neppure: una volta mi offrirono un Alpa 11,50 con i documenti in fotocopia perché gli originali "li ha il proprietario". Alla domanda "Ma non è lei il proprietario" mi rispose "E' come se lo fossi, quando ci vediamo le spiego") ristrutturano alla bell'e meglio e poi rivendono come se fosse quasi nuovo. Altro tipo di sciacallo, ma meno credibile, è quello che spera di veder crollare il venditore di fronte ad un assegno (mai circolare!) del 60% dell'importo.

Secondo tipo da sbrago: il quaqquaraquà.
Quello che cerca solo foto di tutte le barche di un certo modello per fare un'anagrafe, quello che non sa come passare il weekend, quello che vuol far divertire il figlio o fargli una lezione di "barche belle e barche brutte", quello che verifica lo stato di una barca e poi sogna di rubarla, ecc...

Ora, nessuno dei clienti sopra è raccomandabile, sebbene il primo, a certe condizioni, la barca forse la compra.

Il fatto è che di veri appassionati ce n'è molto pochi e che il parco barche in circolazione è mediamente in condizioni di sfacelo. Quindi, per fare un affare giusto - anche in termini etici - bisogna offrire una barca bella e a posto e poi avere la fortuna di trovare dall'altra parte una persona seria. Facile parlare eh?
Una barca bella è una barca a posto, correttamente manutenuta come da descrizione del post precedente.
Le persone serie ci sono, ma i veri utenti della nautica a vela carrellabile in Italia quanti sono? Si arriva a mille, compresi i prospect? Forse no. E quante barche in vendita ci sono? Diecimila? Forse ventimila. Ovvio che si fa fatica. L'unica arma che il vendiore ha a disposizione è la qualità e occorre tanta pazienza. Ovvio pure che in questo contesto se uno deve vendere non può che sbragare il prezzo, come succede per tutti i beni immobili. Ma in un mercato così la voragine è profondissima.

Non vi arrabbiate ragazzi. Godetevi la vostra barchetta e miglioratela con amore e competenza. Niente buchi di troppo, attinenza al progetto originale, ricerca dei disegni, riscoperta dei progettisti italiani degli anni 70 e 80. Questa, a mio modesto parere, è la strada.


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