Cose che accadevano quando gli spazi le distanze, il tempo: ancora condizionavano la vita degli uomini. Quando la fatica di esistere segnava le strade della vita di ognuno. Fatica distribuita in ogni gesto quotidiano. Fatica che dava all’uomo il senso dell’esistenza. L’isola di Arturo: usando impropriamente qualche termine di adesso, rappresenta la storia di un ecosistema in equilibrio che piano piano, inesorabilmente, deriva verso il mondo esterno senza pero farne mensione ( alla fine il ragazzo,liberato dal giogo dell’ isola va verso il mondo esterno). A leggerlo e analizzarlo come dice Francesco, si ripropongono e si contrappongono le malinconie di ciascuno per la perdita della semplicità di vivere (pagata a caro prezzo allora) e la complessità dei rapporti tra uomo e cose di adesso (che i posteri pagheranno a prezzo ancora più alto.)
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