Il pesce di natale: fatto di pasta sfoglia, di quella fresca o comunque quella confezionata molle che si trova tra i banchi dei supermercati e si srotola per essere adagiata nella teglia bassa da forno, e con un bell’esemplare di Salmone con le pinne e le squame ancora addosso, sodo al tatto e lucido nello sguardo: di quelli che appaiono in questi tempi tra il ghiaccio dei banchi di supermercato.
Una volta a casa, dopo la pulitura d’obbligo, si spoglia dell’abito d’argento usando un coltello affilato, separando dal corpo la pelle con le squame attaccate, poi si cerca di togliere la lisca da crudo slargando il taglio da cui sono uscite le interiora: con le mani e il coltello.
A questo punto se il pesce è ancora usabile e non ridotto in brandelli lo si rotola sul sale e si scuote per togliere quello in eccesso.
-E la pasta sfoglia?....serve a fare un fondo su cui adagiare il pesce accompagnato da piccoli dischetti di arancio e limone insaporito con peporino verde, cannella origano e altre fogliette di odori a piacimento.
Nella composizione salviamo la testa e la coda che rimontiamo per il belvedere assieme a tanti dischetti di posta sfoglia tagliati con un bicchierino e adagiati sul pesce a mo di squame fino a rifoderarlo completamente.
Poi in forno per una mezzoretta e quindi se la coloritura della pasta aggrada e diventa croccante ,in tavola tagliato a fette e mangiato assieme a verdure fritte in pastella e per ricordare il mare un bel vino sardo fresco e dorato.
Magari servito sul tavolo di quadrato dondolando in banchina mentre furi soffia il maestrale!!!!!!!!!!!
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