Cucina nella casa chiusa fuori città che sa di stantio come una vecchia barca dimenticata d’inverno. Vetri annebbiati dal vapore, filtrano il sole che è tornato a colorare il cielo. Odore di cima bollita, di mesciuia scodellata, profumo di vino versato dal fiasco fasciato di paglia. Pane, focaccia, tovaglia a quadri sopra il tavolo dal piano di marmo. Vasi di vetro per le acciughe, per le verdure, per le conserve, trasudati d’olio e cosparsi di cristalli, dimenticati anche loro nell’inverno. Uno più piccolo attira la mia attenzione.
--E’ zenzero candito,quello dalle radici color terra, che adesso si trova comunemente nei supermercati.-- Spiega la moglie dell’amico che ci ha invitati.
--E’ ottimo per alleviare i triboli del mal di mare--Continua…………………
Lo speli con il pelapatate e lo tagli a cubetti piccoli poi lo metti in un tegamino assieme all’acqua fredda e lo bolli due o tre volte. ogni volta scoli l’acqua e ricominci. A parte fai uno sciroppo con un paio di cucchiai grossi di zucchero e un poco d’acqua, quando inizia a ridursi, dopo circa 5minuti, getti dentro i tocchetti di zenzero, abbassi la fiamma e fai bollire ancora per un quarto d’ora. Controlla lo zenzero e quando prende a divenire trasparente lo togli delicatamente e l’appoggi su una retina di metallo per sgocciolare e seccare, aiutandolo con qualche nevicata di zucchero asciutto. Dura parecchio, questo è dell’anno scorso, se il tappo tiene resta di un buon sapore…………….. QUANDO TORNO A BORDO LO SPERIMENTO CON CHI SO IO!!!!!!!!
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