Qui forse ho da dire qualcosa, che se provate -e se gradite - potrebbe valere anche qualcosa di più di qualcosa. Però vado un po' OT, anzi rientro IT perché mi limito a parlar di traina, da vela e in crociera costiera, in mare.
Carrellabili = navigazione costiera, appunto Tecnica: traina; Preda: occhiate, aguglie, sgombri, spigole, varie ed eventuali; con un finale in acciao anche ricciòle (!!). Se prendete qualcosa dategli prima uno sguardo che non sia una tràcina, abboccano anche quelle e non fanno tanto bene alle mani, ma sono buonissime. In navigazione attenzione ai gabbiani!! Attrezzatura: - sughero avvolgitore (no canna!); - corpo lenza bianco trasparente, spessore quello che volete, anche abbastanza grosso non cambia molto, si incattiva meno, avvolgetelo solo morbidamente sul sughero per non farlo viziare troppo quando è a riposo; - moschettoncino, girella; - finale 3-4 metri non sottilissimo (ne so nulla di tecnica spinta); se passate davanti alla foce di un fiume (anche 5 metri, deriva su con vento di terra al mattino presto) allora metteteci un finale in acciaio con un bell'amo tondo nichelato da un paio di cm. (ricciole, spigole) - piombo: anche zero, poi fate voi. - esca: qui sta il trucco e la differenza; piume di gallina, piume non penne, bianche candide, lunghe intorno a 5 cm.; ne bastano due; legatele insieme per la loro costolina sul gambetto dell'amo, con filo di cotone o refe di nylon sottile (imparate a fare i nodi; prima o poi posto qualcosa su come impiombare un sagolino, che va bene anche quello); - tecnica: filare di poppa non più di una ventina di metri di lenza, di più se siete a motore, non più di 50m; - fondale: scogli/sabbia/fango/posidonie, tra 0 (sottocosta a foce di fiume) e 7-10 metri, meglio 5. - velocità di navigazione: 2-4 nodi, meno sì, di più solo spigole e ricciòle, infrequenti; bene se il mare è leggermente mosso, ma calmo va benissimo; - condotta di navigazione: se non avete una mèta o se potete attardarvi cercate di riconoscere le zone con posidonia, o studiatevi dove vanno a traina i pescatori amatoriali (barche piccole destinate a quello scopo); se e quando abboccano occhiate o sgombri, se potete ripassate sul posto, nonvanno mai da soli. - allamare: tenete la lenza ferma in mano: parla da sola; mai strappare: gli sgombri hanno la bocca delicata, le spigole a volte pesano... una afferrata sola, secca e brevissima; - recupero: diminuite la velocità tenendo la barca manovriera; recuperate lentamente: a volte il pesce segue l'esca fin sotto la poppa, e qualche volta abbocca prima che gli togliate la pappa davanti. Non strappate mai. Quando recuperate, fatelo guardando a poppa e facendo cadere la lenza tra le gambe divaricate; se potete non occuparvi del timone è meglio; non mi dite che la lenza si incattiva: siete voi che non siete capaci; se siete fighetti portatevi un guadino; per liberare il pesce dall'amo, cercate di non farlo soffrire, siamo degli ipocriti e basta; qualche volta un paio di forbici è indispensabile. L'ho detto che siamo degli ipocriti?; - filare: per filare di nuovo in mare, lo stesso, non lasciate andare tutto insieme, filate lentamente favorendo la lenza; fermate se si incattiva e non tirate mai per sciogliere eventuali inceppammenti. - cosa tenere: se potete, e se non siete monumenti di carità/pietà, conservate il pesce vivo a bordo; solo alla fine della pescata decidete se e cosa rimandare in acqua: piccoli sono buonissimi e qualche volta alla fine sono anche tanti; - tegame, olio delicato, pochissimo sale, prezzemolo, pochissimo aglio, fuoco vivace per un minuto e moderato poi; vanno benissimo per tutto.
[Poi la pietà mi ha impedito di continuare, non pesco più. Che ci devo fare? Sono un tenero...]
Ho detto
_________________ Buon Vento! Alberto ________________________________________________ Il più bello dei mari è quello che non navigammo (N. Hikmet)
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